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Epatite C, parte in Basilicata lo screening gratuito

13 ottobre 2023 | 14:10
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Epatite C, parte in Basilicata lo screening gratuito
Un momento della presentazione della campagna

Si rivolge ai cittadini residenti nella fascia di età tra i 34 e i 54 anni

Parte in Basilicata lo screening gratuito per il virus Hcv prima causa dell’Epatite C. La campagna, chiamata “C devi pensare”, si rivolge ai cittadini residenti in Basilicata nella fascia di età tra i 34 e i 54 anni. Sottoporsi al test è facile. Non occorre prescrizione medica. Basta rivolgersi al medico curante o nelle farmacie aderenti all’iniziativa. Nel giro di venti minuti un prelievo di sangue capillare dalla punta di un dito rileverà la presenza del virus.

“Il nome della campagna è emblematico e pertinente – ha detto l’assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli presentando alla stampa la campagna di screening – e purtroppo ancora oggi c’è poca conoscenza e sensibilità sul tema. L’epatite C un’infezione pericolosa perché la malattia spesso decorre senza sintomi per anni ma col tempo può diventare cronica ed evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato. Pertanto, dobbiamo davvero pensarci, il cittadino lucano deve sapere che in Basilicata esiste uno screening gratuito e facilmente reperibile e il test è molto rapido, veloce e immediato. Lo screening è uno strumento prezioso – ha sostenuto Fanelli – per individuare le infezioni da epatite C che spesso possono essere asintomatiche, il cosiddetto ‘sommerso’. Invito i cittadini a partecipare alla campagna di screening poiché è importante avere una diagnosi precoce e avviare i pazienti al trattamento più adeguato al fine di scongiurare le complicazioni della malattia, oltre che ad interrompere la circolazione del virus e impedire così nuove infezioni. La Regione è perfettamente allineata al programma ministeriale e alle disposizioni nazionali in materia”.

Il vaccino per l’epatite C non esiste ancora ma il virus si può eradicare se diagnosticato precocemente con terapie mirate fino alla completa guarigione.

In presenza del virus Hcv nel sangue, il medico di base prescriverà la visita dallo specialista che seguirà il paziente e consiglierà le cure adeguate. “Le aziende sanitarie – ha evidenziato Salvatore Tardi, dirigente dell’Asm – hanno individuato da tempo gli specialisti epatologi, (Rocco Clemente per l’Asm e Nello Buccianti, responsabile del reparto di gastroenterologia del San Carlo) che saranno punto di riferimento per i medici di medicina generale, per poter valutare i pazienti e stabilire quali di essi siano idonei per un eventuale trattamento terapeutico che possa eradicare la patologia”.