Elezioni regionali, in Basilicata spettacolo non entusiasmante

30 ottobre 2023 | 09:12
Share0
Elezioni regionali, in Basilicata spettacolo non entusiasmante

A breve ci saranno le elezioni regionali. Al momento rispetto alle tornate precedenti non si registrano innovazioni di metodo e di merito e, onestamente, lo spettacolo sino ad ora offerto non entusiasma

A breve ci saranno le elezioni regionali. Al momento rispetto alle tornate precedenti non si registrano innovazioni di metodo e di merito e, onestamente, lo spettacolo sino ad ora offerto non entusiasma.

Ma queste non sono elezioni come le altre. Come saprete incombe su tutto il Mezzogiorno, nella quasi indifferenza generale, lo spettro della riforma Calderoli, che, se approvata, sancirà ora e per sempre l’irrimediabile e definitivo abbandono del Sud a un futuro di sottosviluppo nell’apparente cornice della Unità Nazionale.

Ancora più grave è quindi la carenza di metodo, perché invece di discutere, anche animatamente, su come si possa e come possa il prossimo governo regionale modificare il destino della regione si è discusso sino a ora di candidati e formule politiche, senza però chiarire di quale visione del futuro si fanno carico i vari concorrenti e i vari schieramenti.

Del merito ne discuteranno, come al solito, nel modo più raffazzonato possibile in limine riproponendo le solite stanche ricette che mai hanno funzionato e mai funzioneranno. Parlo della Zona Economica Speciale, della Zona Franca Energetica, delle gabbie salariali, della fiscalità di vantaggio e degli innumerevoli fondi strutturali e del PNRR che finanziano le stesse cose prive di costrutto e visione da decenni.

In ogni caso ancora i comizi non sono stati convocati e gli schieramenti non sono completi.

Sperando di stimolare programmi e riflessioni sottoponiamo al dibattito pubblico 5 emergenze e una domanda, senza pretesa di essere esaustivi o portatori si verità assolute. Peraltro il mio modo di vedere e le mie proposte sono pubbliche da tempo (clicca qui e qui).

Le emergenze

Calo demografico: La Basilicata ha perso nel corso degli ultimi 5 anni il 3,9% della popolazione ossia 21.928 abitanti. Il calo maggiore si ha nella provincia di Potenza, -4,6%, mentre Matera presenta un calo del 2,8%. Inopinatamente l’area interessata dal PO della Val D’Agri presenta il calo maggiore di tutta la regione: -5,5%. Il calo demografico non è quindi solo dipendente dal PIL, ma implica anche fattori ambientali e culturali di attrattività così come occorre definire quali siano i settori maggiormente utili per lo sviluppo.

Gap infrastrutturale: La Basilicata si trova al centro del Mezzogiorno non insulare, che a sua volta è al centro del Mediterraneo punto di incrocio di tre continenti. In questo centro però c’è il deserto infrastrutturale: la Regione, grande come metà del Veneto, non ha un aeroporto, il Veneto ne ha 4, ha un breve tratto di autostrada e i collegamenti ferroviari sono praticamente inesistenti. Ci sono due modi per vedere e valutare le infrastrutture: in base alle esigenze attuali o come parte di un piano di visione per lo sviluppo. Possiamo anche convenire che le attuali infrastrutture siano congrue con le necessità regionali ma ipotizzare che ci possa essere sviluppo senza mettere mano alle infrastrutture è come se Isabella di Castiglia avesse detto a Cristoforo Colombo: “prima mi scopri l’America e poi ti do le caravelle.” Quali sono le infrastrutture da realizzare, con che risorse e per supportare quali settori economici?

Spesa pubblica: I Conti Pubblici Territoriali, che ripartiscono circa 1.100 miliardi di spesa pubblica corrente tra le regioni italiane, mostrano una spesa pubblica pro capite al Sud di 4.691 euro anno in meno rispetto al Centro Nord, pari in cifra assoluta a oltre 90 miliardi anno. La Basilicata ha un gap di 3.133 euro in meno pro capite, pari in cifra assoluta a oltre 1,7 miliardi anno. Spesa pubblica corrente inferiore significa meno ricchezza e meno possibilità di produrre beni e servizi oltre a una minore qualità dei servizi pubblici. Tra queste spese c’è quella per la sanità. Oltre al Gap di spesa pubblica occorre considerare che in Basilicata, la regione italiana con la minore densità di popolazione, non è possibile fare economie di scala e di scopo per cui per fornire gli stessi servizi di regioni ad alta densità di popolazione occorrono risorse maggiori. Occorre quindi ridefinire i LEA e porre la massima attenzione alla definizione del LEP.

Qualità sistema di governance: La governance pubblica è fatta dal sistema politico e dalla pubblica amministrazione. Date le dimensioni regionali la PA è negativamente influenzata dalle diseconomie di scala e di scopo che rende impossibile la gestione economica e l’accumulo di curve di esperienza significative. Per quanto riguarda la politica la vera differenza tra i politici del Sud e quelli del Nord è che i secondi influenzano le scelte nazionali e dei propri partiti a favore degli interessi dei propri territori. Al Sud invece i politici si mettono al servizio dei propri partiti e degli interessi nazionali e sembrano quasi vergognarsi di difendere gli interessi del proprio territorio. Nessun programma, nessun partito, nessun candidato sarà credibile se non si daranno risposte concrete sia in termini di strumenti sia di modifica di atteggiamento. Se non si riuscirà a togliere questa ‘aura’ negativa alla politica il 50% della popolazione non si recherà alle urne determinando il successo di chi meglio saprà garantire spiccioli interessi personali o di gruppi di interesse. Non solo.

I giovani più ambiziosi e fiduciosi nei propri mezzi e nelle proprie capacità difficilmente rimarranno in Basilicata finché rimarrà l’attuale sistema culturale di stampo patriarcale, dove vige in politica la relazione corta e dove in economia domina il modello del familismo amorale. Serve anche un contesto dove siano certi i diritti civili, di accoglienza e di gender. Ossia un contesto di libertà fisica e di pensiero e la visione di una società aperta e moderna. Che fare?

Ambiente e territorio Le estrazioni petrolifere, come abbiamo visto, se hanno portato benefici a livello di PIL hanno causato una maggiore decrescita della popolazione che va indagata attentamente (Mortalità maggiore? Tassi di sostituzione di aziende a maggiore densità di lavoro con aziende petrolifere a maggiore intensità di capitale?). Di certo il petrolio in futuro con la ricerca e lo sfruttamento di fonti rinnovabili sarà sempre meno utilizzato. Occorre chiedere quindi un fondo per il decommissioning (bonifica ambientale all’esaurimento dell’attività). Occorre anche contrastare l’abbandono di interi territori che, altrimenti, saranno usati dalle ecomafie. Già oggi la Basilicata ha il triste primato delle di discariche abusive. Va inoltre potenziato il sistema di protezione e prevenzione ambientale (rischi sismici, idrogeologici ecc.). Come?

La domanda

Credo che ogni candidato dovrebbe porsi una domanda: perché un cittadino lucano dovrebbe scomodarsi per venire a votarmi? Se la risposta è: perché è un amico, perché gli ho fatto un favore, perché gli ho promesso qualcosa allora, cari candidati, siete parte del problema e non della sua soluzione.