Autonomia Differenziata: la Basilicata non deve soccombere, però tutto tace
Tutto tace. Questo ci autorizza a ritenere che ci sia una chiara volontà dilatoria per togliere dalla prossima campagna elettorale per le regionali del 10 marzo 2024 una materia di così grande imbarazzo per la maggioranza che governa la Regione
Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato Referendum Basilicata
A venti giorni dalla audizione del 27 settembre u.s., avvenuta quasi sei mesi dopo la nostra richiesta, nella Prima Commissione della Regione Basilicata in merito alla autonomia differenziata e ai quesiti referendari di contrasto al DDL Calderoli, altrimenti noto come “Spaccaitalia”, da noi proposti ancora nessuna notizia sulla annunciata costituzione della Consulta di Garanzia Statutaria e sulla approvazione della proposta di legge regionale per la attuazione dello Statuto.
Tutto ciò ci autorizza a ritenere che ci sia una chiara volontà dilatoria per togliere dalla prossima campagna elettorale per le regionali del 10 marzo 2024 una materia di così grande imbarazzo per la maggioranza che governa la Regione. Imbarazzo dovuto alla impossibilità per Bardi di spiegare i fantasmagorici vantaggi del DDL Calderoli per la nostra regione, di esplicitare su quali delle 23 materie previste la Basilicata intende chiedere l’autonomia e con quali risorse finanziarle.
Come dicevamo in audizione “La vera differenza tra i politici del Nord e quelli del Sud è che al Nord nessuno si vergogna di difendere gli interessi del proprio territorio, al Sud sì.”
Ad esempio nella audizione del 30 aprile 2015 della Commissione Bicamerale per il Federalismo Fiscale, mentre si falcidiava la perequazione (art. 119 Costituzione) e il presidente Giancarlo Giorgetti chiedeva la secretazione dell’ennesimo scippo al Sud affermando “I dati probabilmente sarebbero scioccanti, magari ce li fate avere in modo riservato o facciamo una seduta segreta, come avviene in Commissione antimafia.” nessun deputato e senatore del Sud era presente, come in quasi tutte le riunioni di commissione e come risulta dai resoconti delle sedute.
Tra questi l’unico lucano, Cosimo Latronico assessore nella attuale giunta Bardi, che, da una sommaria ricognizione dei resoconti delle 185 sedute della commissione, salvo errori, non intervenne mai.
Chiediamo quindi al presidente della Prima Commissione Gianuario Aliandro (Lega Salvini), a tutti i suoi membri, ai consiglieri regionali più sensibili alle istanze o che fanno parte del nostro Comitato, alle segreterie regionali di tutti i partiti di sollecitare il presidente del Consiglio Regionale Carmine Cicala (FdI) a rendere effettivi i diritti Statutari dei cittadini lucani adoperandosi per la nomina della Consulta e chiamando l’Aula alla emanazione della legge.
Ogni 5 anni, in occasione delle regionali, spuntano soggetti che dichiarano di candidarsi alla guida della regione presi da ‘amore per la Basilicata’ e di fare il nobile sacrificio ‘per il futuro dei propri figli’. Invitiamo tutti i candidati a rilassarsi. Non c’è bisogno né di amore né di sacrifici ma solo di proposte concrete ed efficaci per far fronte alle emergenze economiche e sociali di questa Terra. Li invitiamo inoltre calorosamente a sostenere i Referendum consultivi da noi proposti per contrastare un DDL fatto contro gli interessi della Basilicata, del Sud e dell’intero Paese.
Per il Comitato: Pietro De Sarlo, Nicola Manfredelli, Valentino Romano, Luciano Sabia, Massimo Vaccaro
Per partecipare al Comitato Referendum Basilicata scrivere a: comitatoreferendumbasilicata@gmail.com
Per aderire alla Carta di Venosa scrivere a: cartadivenosa@gmail.com