Autonomia differenziata, audizione in Prima Commissione Consigliare
Il no del Comitato Referendum Basilicata: “Il parere dei cittadini lucani deve contare come quello dei lombardi e veneti. Bisogna difendere gli interessi della nostra terra”
Ieri, 27 settembre, audizione, in Prima Commissione Affari istituzionale, del Comitato Referendum Basilicata, che ne aveva fatto espressamente richiesta, “in merito all’autonomia differenziata, ai sensi dell’art. 19 dello Statuto regionale riguardante il referendum consultivo”. Il Comitato ha presentato una relazione esplicativa, dal titolo “La Basilicata non deve soccombere”, con l’obiettivo di esporre alla Commissione “le ragioni dell’iniziativa referendaria con i relativi quesiti”. Il documento spiega le ragioni per cui il Comitato intende “raccogliere le firme per indire dei referendum consultivi in base all’art. 19 dello Statuto regionale finalizzati a far esprimere i lucani sull’autonomia differenziata e sulle sue conseguenze”.
L’ingegner Pietro De Sarlo ha sintetizzato le finalità del Comitato: “Riteniamo che una materia così importante, come quella dell’autonomia differenziata debba trovare un’ampia discussione democratica visto che gli esiti di questa norma, se approvata, peseranno sul futuro di intere generazioni della Basilicata e del Sud in genere. Il referendum consultivo in materia di autonomia differenziata fu indetto dai Presidenti delle Regioni Veneto e Lombardia il 22 ottobre 2017, per avviare la richiesta di autonomia differenziata, che trova sbocco nell’attuale ddl Calderoli: il parere dei cittadini lucani deve contare come quello dei lombardi e veneti. Vi chiediamo, pertanto, quali rappresentanti istituzionali, di difendere gli interessi di questa terra”.
Ha rimarcato la posizione del Comitato, a nome anche degli altri componenti, Valentino Romano: “Vogliamo esprimere il dissenso al disegno di legge sull’autonomia differenziata. Siamo favorevoli a un’idea di federalismo che parta dal basso e coinvolga le comunità locali, riallacciandoci al pensiero di Gaetano Salvemini”.
Nel corso del dibattito è intervenuto, per il Comitato, l’ex consigliere regionale, Enzo Acito, sostenendo come “l’autonomia differenziata sia stata, di fatto, già anticipata nella recente riforma del Codice degli appalti”.
I consiglieri regionali Sileo e Quarto hanno rilevato “l’importanza della relazione del Comitato, frutto di un’analisi attenta e che merita uno studio approfondito da parte della Commissione”, sottolineando che “pur essendo favorevoli all’autonomia differenziata, l’attuazione di questo percorso avrebbe necessariamente bisogno di una classe dirigente più che virtuosa, capace di garantire, anche nelle regioni più piccole, le stesse opportunità che ci sono negli altri territori italiani”.
Il consigliere Giorgetti ha rimarcato la sua “contrarietà all’autonomia differenziata”. “Sono tra i sottoscrittori della proposta del Comitato – ha affermato Giorgetti – poiché ritengo che la nostra regione ne sarebbe molto svantaggiata”. Infine, il consigliere Leggieri, nel ringraziare il Comitato “per aver fornito una documentazione puntuale con proposte e quesiti”, ha delineato l’opportunità di “mettere in campo un confronto sull’argomento che coinvolga l’intero Consiglio regionale”. (ACR)