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Stellantis, a Pomigliano gli operai fanno sul serio

26 agosto 2023 | 16:18
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Stellantis, a Pomigliano gli operai fanno sul serio

“Al sabato non si lavora”. La straordinaria partecipazione dei lavoratori di Pomigliano e dei trasferiti di Melfi allo sciopero di stamane indetto da Slai Cobas

Riceviamo e pubblichiamo il comniato inoltrato da Slai Cobas della Stellantis d Pomigliano

Nonostante l’azienda abbia comandato al lavoro nel 1° turno anche tutti gli addetti al turno di pomeriggio nonché, in sopraggiunta, anche i 1.200 addetti trasferiti a Pomigliano dallo stabilimento di Melfi, a fronte delle 306 vetture Panda e 206 Tonale (che normalmente si producono in ogni turno di lavoro) stamattina sono state realizzate appena 100 vetture dalla linea Panda ed altrettante (n. 100) dalla linea Tonale.

La straordinaria partecipazione dei lavoratori di Pomigliano e dei trasferiti di Melfi allo sciopero di stamane indetto da Slai cobas conferma l’irricevibilità della pretesa aziendale di ovviare alle note e gravi magagne tecnico[1]produttive con l’intensificazione dei carichi e dei ritmi di lavoro già insostenibili e che minano rovinosamente la salute dei lavoratori costretti inoltre ad operare in condizioni ambientali ed igieniche semplicemente vergognose.

Non è pensabile colmare il grave deficit impiantistico-gestionale e produttivo con l’eliminazione della mensa, che è un diritto di legge dei lavoratori non derogabile contrattualmente, per costringerli a produrre mezza ora in più a turno, nonché imporre, coi sindacati compiacenti, i 21 turni a scorrimento a cominciare dai reparti Verniciatura, Presse e Lastro saldatura per non parlare del trasferimento coatto di 1.200 lavoratori – sotto ricatto – da Melfi a Pomigliano.

Né Stellantis potrà sostenere a lungo un ingente raddoppio del costo del lavoro (per diversi milioni di euro mensili) in funzione antisindacale pagando le trasferte e gli alberghi ai 1.200 lavoratori trasferiti sotto ricatto da Melfi a Pomigliano. Specialmente quando anche questi lavoratori, come quelli di Pomigliano, e a maggioranza come oggi, cominciano a mobilitarsi a tutela della democrazia sindacale e dei proprio diritti. È evidente che Stellantis non potrà andare avanti a lungo con queste “gravi e grottesche manfrine” come è sempre più evidente che, con le buone o con le cattive, come sindacato e con la mobilitazione dei lavoratori riporteremo la democrazia in fabbrica: l’azienda si rassegni!