“La metrica dell’oltraggio”, il romanzo di Michela Bilotta indaga il fenomeno dei femminicidi

29 agosto 2023 | 13:38
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“La metrica dell’oltraggio”, il romanzo di Michela Bilotta indaga il fenomeno dei femminicidi

Un lungo viaggio da Milano alla Basilicata porterà la protagonista nella storia di Isabella Morra

Un lungo viaggio da Milano alla Basilicata per indagare il fenomeno dei femminicidi. Tra incontri commoventi e surreali, fino all’agghiacciante storia di Zeinab, bambina yemenita di otto anni. Beatrice De Sanctis, professione giornalista, sta leggendo il quotidiano. Un caso di femminicidio attira la sua attenzione. All’improvviso la porta sbatte: è la sua direttrice, Roberta Bersaglia che, con il tono brusco di sempre, le comunica il prossimo lavoro. Dovrà andare a Valsinni, in Basilicata, per scrivere un pezzo su Isabella Morra, poetessa del Cinquecento assassinata dai fratelli.

Inizia così “La metrica dell’oltraggio”, il romanzo di Michela Bilotta, edito da Jack Edizioni, che affronta il tema della violenza di genere partendo dall’influenza che le parole di uso comune esercitano sui comportamenti quotidiani.

Una serie di circostanze inducono Beatrice a intraprendere il lungo viaggio da Milano alla Basilicata in auto, in un simbolico tragitto di consapevolezza. Approderà persino a una trasmissione televisiva animata da politici e show-girl, dove il tema della violenza di genere diventerà pretesto per campagne elettorali e racconti pruriginosi. La supportano il marito Stefano, che contrappone la sua razionalità da ingegnere all’impulsività di lei, ed Eugenio, il solerte stagista “che detiene un’impressionante media di domande al minuto” e che nasconde un drammatico segreto. Sullo sfondo, la bellezza struggente e spesso dimenticata dell’Italia minore, da Recanati a Lanciano, da Termoli a Matera, fino ai luoghi di Isabella Morra. Un romanzo capace di stupire, indignare e coinvolgere.

“Qualche estate-racconta Michela Bilotta- fa ero in vacanza in Basilicata. Mi sono trovata per caso a Valsinni, dove ho visitato il Parco letterario di Isabella Morra. Sono venuta così a conoscenza della sua drammatica storia, che da allora è diventata il mio demone. Un demone che ho esorcizzato quando ha bussato alla mia porta il personaggio di Beatrice De Sanctis, giornalista entusiasta e un po’ pasticciona, che continuava a chiedermi una storia da raccontare. In quella che le ho affidato, il triste destino di Isabella Morra converge con la sorte delle tante donne vittime di femminicidio”.

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