Indotto Stellantis, esuberi alla Las di Melfi: a rischio 21 posti di lavoro

25 agosto 2023 | 16:56
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Indotto Stellantis, esuberi alla Las di Melfi: a rischio 21 posti di lavoro
Giorgia Calamita, segretaria Fiom Cgil Basilicata

Fiom Cgil: “Un esubero che si aggiunge a quello dichiarato implicitamente da Stellantis, che maschera tale situazione utilizzando accordi separati per procedere con licenziamenti incentivando le uscite volontarie”

Ieri mattina si è tenuta una riunione urgente tra le organizzazioni sindacali e la RSU e la direzione aziendale della Las Automotive, azienda della logistica per l’indotto Stellantis di Melfi, che opera in sub appalto per la Sit Fdm, effettuando lo scarico e carico merci, il posizionamento magazzino e il rifornimento di componenti auto presso le aziende dell’indotto e Stellantis.

Durante l’incontro la direzione della LAS AUTOMOTIVE ha dichiarato che Stellantis a partire da settembre vuol proseguire con l’insourcing di alcune lavorazioni logistiche, così come è già avvenuto con altre aziende della logistica, che ha visto i lavoratori scioperare per mantenere il posto di lavoro, ma che ancora oggi sono alla ricerca di una soluzione lavorativa.

Nel dettaglio ieri è stato illustrato l’impatto che ne deriverà dalla comunicazione di Stellantis in termini occupazionali e di condizioni di lavoro. L’effetto è devastante: dei 51 lavoratori impiegati nelle attività della LAS AUTOMOTIVE, circa 21 lavoratori risulterebbero in esubero, 7 per ogni turno su tre turni.

È il risultato del rientro in Stellantis delle lavorazioni che sino ad oggi erano in capo ad aziende logistiche. Per questo la FIOM, unitamente al delegato, ha dichiarato tutta la sua contrarietà al processo di ridimensionamento messo in atto da Stellantis, che coinvolge tutti i lavoratori dell’area industriale.

Giorgia Calamita segretaria generale della FIOM CGIL Basilicata, sostiene che “bisogna rompere il silenzio e l’immobilismo delle istituzioni regionali e dell’intera società lucana, dalla politica ai sindaci, per rivendicare un vero confronto con Stellantis, perché venga reso noto il cronoprogramma dell’avvio delle nuove produzioni elettriche e l’uscita di quelle endotermiche per definire un percorso governato che possa garantire la transizione con la tenuta produttiva e occupazionale, con strumenti e nuove risorse che sostengano i lavoratori in questa fase.

Con questa operazione Stellantis conferma ulteriormente, di voler procedere nell’efficientamento esclusivamente per aumentare i propri profitti, con l’effetto di un disastro sociale ed economico che impatterà su tutta la regione, sui lavoratori, sulle famiglie sull’intera comunità.

Il sistema di appalti e subappalti realizzato da Stellantis ad opera di aziende terze, logistiche per affidare la gestione della movimentazione e stoccaggio di alcuni pezzi della componentistica auto è risultata un fallimento per il lavoro, è aumentata la precarietà dei lavoratori coinvolti, c’è stata la riduzione dei diritti e del salario, l’abbattimento dei costi ha prodotto un continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, nessuna garanzia occupazionale, a fronte di alti profitti”

Prosegue Calamita: “Non consentiremo che Stellantis proceda nella dismissione dell’area industriale di Melfi oggi sono a rischio ulteriori 21 posti di lavoro, per tamponare tale situazione, si utilizzerà il CDS, richiesto già in passato dal sindacato per questo è già in essere, per garantire gli stessi diritti e procedere con gli ammortizzatori sociali sino a fine anno. Un esubero che si aggiunge a quello dichiarato implicitamente da Stellantis Melfi, che maschera tale situazione utilizzando accordi separati per procedere con licenziamenti incentivando le uscite volontarie(1300) e procedendo con trasferte obbligatorie (1200).

La FIOM ha chiesto un incontro alla Regione per parlare dei lavoratori lucani ma ad oggi tutto è fermo. È evidente che c’è la necessità di un intervento a livello nazionale perché Stellantis si impegni a garantire un piano industriale con la piena capacità produttiva e occupazionale,di tutti gli stabilimenti e garantire risorse per investire nel settore affinché la transizione diventi un’opportunità, e prevedere nuovi strumenti per salvaguardare l’industria e i lavoratori, ma nel frattempo nessuno si può permettere di fare lo spettatore e aspettare che cali dall’alto la risposta.

Bisogna frenare oggi i licenziamenti – conclude Calamita – Chiediamo a tutte le istituzioni, i sindaci il governo regionale, la politica e la società di reagire, chiediamo l’apertura del confronto con la partecipazione delle parti sociali della Confindustria della Regione e con Stellantis affinché davvero si diano garanzie sull’occupazione sulle condizioni di lavoro e sul salario. La FIOM continuerà a mettere in campo tutte le iniziative anche di lotta coinvolgendo i lavoratori, portando avanti la raccolta firme affinché si apria una vera vertenza dell’area industriale di Melfi”.