Da EIPLI a Acque del Sud spa e ritorno

2 agosto 2023 | 08:57
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Da EIPLI a Acque del Sud spa e ritorno

Gli interessi di bottega hanno oscurato l’interesse comune che il legislatore nazionale aveva individuato

Che Acque del Sud spa avrebbe fatto discutere, e tanto, non c’erano dubbi. Del resto, nessuno poteva credere che Basilicata, Campania e Puglia avrebbero raggiunto un accordo sulla costituenda società. L’obiettivo era duplice, così come scritto nella originaria formulazione dell’art. 21, co. 11, della l. 214/2011: costituire o individuare un soggetto esercente in sostituzione di EIPLI, onere a carico delle tre regioni; garantire a Basilicata, Campania e Puglia le quote di rappresentanza nella costituenda società, da stabilirsi <<in relazione alla disponibilità delle risorse idriche che alimentano il sistema e tenendo conto della presenza sul territorio regionale delle infrastrutture di captazione e grande adduzione>>. E qui è l’oggetto della discordia; la piccola Basilicata, almeno per una volta, era premiata per le sue risorse naturali.

Alla fine, però, gli interessi di bottega hanno oscurato l’interesse comune che il legislatore nazionale aveva individuato in una gestione comune, interregionale, del sistema idrico primario, attraverso una sintesi geografica e dismettendo i comparti regionali, andando, quindi, verso un “quadro idrico territoriale”. Di seguito sarebbe stato possibile persino una sintesi funzionale tra sistemi idrici primario e integrato, prevedendo la l. 205/2017, art. 1 co. 905 (non più in vigore), la possibilità per le tre regioni di conferire <<partecipazioni al capitale di società attive in settori o servizi idrici correlati>>. Insomma, un nuovo modo di concepire il “sistema acqua” in una dimensione di macro area e non più regionale.

Con la modifica del giugno scorso, le cose sono cambiate. Lo Stato ha preso atto dell’immobilismo delle

Regioni (dis)interessate, e agito motu proprio: niente più rappresentanze per le Regioni, alle quali, eventualmente, riconoscere una partecipazione azionaria nei limiti del 5% complessivamente. Tamquam non esset.

Cos’è cambiato? Tutto! Nulla è come prima, cantava Sharon Sanzo. Se con la vecchia norma si era immaginata una rimodulazione massimale dei sistemi idrici – su base geografica e funzionale –, con la nuova norma si ritorna al metodo minimale e domestico, mai dismesso. Come dire, Acque del Sud spa poteva essere un soggetto dinamico nella gestione delle risorse idriche, sarà, invece, il solito ente statico (una copia di EIPLI 76 anni dopo).

 Scali Koc