Buon Ferragosto, ma diamoci una regolata

14 agosto 2023 | 13:20
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Buon Ferragosto, ma diamoci una regolata

La Beata Vergine Maria, quella che durante l’assunzione in cielo consegna la cintura a san Tommaso, dov’è finita?

Tra i riti scomparsi ci sono quelli che caratterizzavano il Ferragosto. L’assunzione della Beata Vergine Maria di Loreto è diventata, da più di mezzo secolo, la discesa in terra del beato consumismo avviluppato in una dimensione ludica senza senso. Le processioni dedicate alla Vergine sono andate via via scomparendo. Sono ormai pochi i paesi in cui si celebra il Ferragosto religioso e comunque con una scarsa partecipazione popolare. Ferragosto è vacanza, mare, spiagge, montagna, relax, divertimento. Tutto legittimo, per carità. Tuttavia, una riflessione sui mutamenti di costume e di vita dal dopo guerra ad oggi, non farebbe male.  Ci aiuterebbe a conoscerci per quello che siamo diventati: vuoti di senso e pieni di nulla.

Le processioni sono state rimpiazzate dalle code sulle autostrade. Il traguardo spirituale della preghiera e della contemplazione è stato rimpiazzato da lettini e ombrelloni. Il suono della festa e le bande musicali rimpiazzati dalle discoteche sulla spiaggia. Gli odori del cibo che emanavano dalle porte aperte affacciate sulla strada sono stati rimpiazzati dall’olezzo dei luoghi di ristoro all’ombra della calura. Il silenzio dei luoghi sacri è stato rimpiazzato dal frastuono dei tormentoni musicali e dai balli per dimagrire. La grigliata, l’aperitivo, il parco divertimenti, tutto legittimo. Ma la Beata Vergine Maria, quella che durante l’assunzione in cielo consegna la cintura a san Tommaso, dov’è finita? E’ una domanda non retorica, ma metaforica.

Il problema, infatti, è la mutazione dei simboli, del loro significato e della loro scomparsa in quanto segni di riconoscimento nelle relazioni umane. Un nuovo simbolismo si è fatto strada negli ultimi 70 anni, raggiungendo l’apice della diffusione di massa in questo secolo. Consumo e consumazione hanno preso il sopravvento figurativo sulla vita delle persone e delle comunità frantumate dalla perdita dei legami appunto simbolici. Ammutolito il linguaggio che li produceva e li replicava nel tempo, non ci resta che il rumore di parole senza significato.  I riti del Ferragosto, come tutti gli altri riti scomparsi, erano azioni simboliche. Oggi sono rappresentazioni, spettacolo, dimostrazioni narcisistiche, simulazioni di felicità. Le cartoline di saluti da… oggi sono un selfie, un messaggio su WhatsApp, un video su Instagram, una linguaccia su Tik Tok. Sotto l’ombrellone c’è lo smartphone, l’altro scompare, l’interlocutore è lo schermo. Folle ammassate su lingue di sabbia trascorrono ore in beata solitudine digitale. Buon Ferragosto, ma diamoci una regolata.