Basilicata. “Bonus gas? A me solo 37 centesimi di sconto”

16 agosto 2023 | 18:12
Share0
Basilicata. “Bonus gas? A me solo 37 centesimi di sconto”

La paradossale storia di Antonella. Ha speso soldi per chiudere e riaprire l’utenza, al fine di prendere il bonus regionale. Ma lo sconto concesso è ridicolo. “Le compensazioni ambientali sono un diritto dei lucani”, era il motto preelettorale, lo scorso anno, del centrodestra lucano

‘Molecola di gas gratis ai lucani’, bonus gas’: erano questi i cavalli di battaglia con cui la Giunta regionale di centrodestra e primo tra tutti l’ex assessore all’Ambiente Gianni Rosa si presentavano ai lucani solo un anno fa. Un mese dopo (a settembre) ci sarebbero state le elezioni politiche anticipate. Le cose sono andate bene sul piano politico per chi si beava della misura “a beneficio dei lucani” nella terra delle estrazioni petrolifere.

Non del tutto bene, le cose, sono andate per molti cittadini della Basilicata. Dall’inverno scorso, infatti, sono piovute numerose segnalazioni sulla mancata disponibilità di alcuni gestori del Servizio di adeguarsi ai dettami del Governo lucano. Tante le proteste. Non ultima quella della signora Antonella, che ci racconta la sua odissea per ottenere il bonus gas, con risultati degni di un’operetta.

“A febbraio, visto che la mia domanda non veniva accettata, ho contattato Api – Bas (la società che gestisce il ‘bonus gas’ per conto della Regione, ndr) e mi ha detto di rivolgermi al mio gestore, perché sul mio vecchio contratto non compariva il codice fiscale, necessario per l’erogazione della misura”. Antonella si è rivolta al suo gestore, ENEL Energia, che le ha parlato chiaro. “Per ottenere il bonus devi chiudere quel contratto e sottoscriverne un altro”. E la signora per non perdere altro tempo il nuovo contratto lo ha sottoscritto subito e con lo steso gestore. Ma tra fine aprile e i primi maggio la prima sorpresa, non proprio piacevole. “Mi sono arrivate due bollette, una da 40 euro, l’altra da 82, da pagare necessariamente entro pochi giorni, e solo per chiudere e riaprire l’utenza”.

A quel punto Antonella ha pagato, pensando che avrebbe comunque ammortizzato con gli sconti successivi sul gas. Ma le cose sono andate in modo un po’ diverso. “Nella bolletta relativa a marzo e aprile, per un importo di 107 euro, lo sconto del gas è stato solo di 4 euro”. Ma sì, sarà la prima bolletta, poi recupererò, avrà pensato Antonella. E invece l’ultima bolletta, quella relativa a maggio e giugno, assume dei contorni paradossali, ridicoli. “Leggendo nel dettaglio, sul bonus gas, leggo ’37 centesimi’ di sconto”. In sintesi, quindi, Antonella ha chiuso un’utenza e l’ha riaperta con lo stesso gestore per ottenere il bonus, ha speso 120 euro solo per chiudere e riaprire, e poi si ritrova 37 centesimi di sconto bonus gas. È andata per avere, si dice in questi casi, e ha finito per dare.

“Ma ci rendiamo conto, 37 centesimi, una miseria – sbotta Antonella – mi chiedo perché, sono pensionata come altri, perché questo trattamento di sfavore nei miei confronti?”. La signora queste domande vorrebbe porle ad Api – Bas. Ha compilato l’apposito modulo on line per ottenere un appuntamento con l’Ente preposto. E attende di essere contattata. Aspetta e spera, verrebbe da dire. Con buona pace della ‘molecola di gas gratis’, vessillo elettorale che lo scorso anno, proprio di questi tempi, campeggiava tanto in rete, quanto sui cartelloni pubblicitari di tanti paesini lucani.

bolletta