Stellantis: “Non possiamo neanche andare a fare pipì”
L’ennesimo affondo arriva dal Montaggio, cuore dello stabilimento lucano. “Nessuno ti sostituisce per quei pochi minuti che devi andare in wc. Team leader e conduttori lavorano, demansionati, a pieno regime, sulla linea insieme a noi. Nessuno fiata per paura di essere mandato in trasferta”
Sempre più lavoratori sono chiamati in trasferta. Un’arma di “ricatto” che spegne ogni flebile resistenza anche tra i ‘fortunati’ (per così dire) rimasti ancora a Melfi. Sulla linea di S. Nicola, infatti, chi è rimasto deve lavorare, a testa bassa. “In tanti anni non ho mai visto team leader e conduttori, tutti di quarto livello, operare sulle stesse postazioni di noi operai”, sottolinea un lavoratore del Montaggio. “Loro devono intervenire, per contratto, solo quando si blocca la linea e ci sono problemi specifici, per il resto devono essere a disposizione, eventualmente anche sostituire qualcuno per specifici bisogni del momento”.
E così, giungiamo alla scena di qualche notte fa. Ecco come ci viene descritta. “Era una di quelle notti torride, sulla linea arriva solo l’aria forzata, cioè quella che dall’esterno viene tirata dentro lo stabilimento”. E col gran caldo dei giorni scorsi. “Avevo bisogno di andare in bagno – racconta il lavoratore – e di solito davanti a questi bisogni chiedi il permesso al team leader e lui provvede a darci il cambio o a trovare chi può dartelo in quel momento. Ma invece team leader e conduttori ‘zappano’ a pieno regime sulle nostre stesse postazioni. Cosa che non dovrebbe accadere, dovrebbero ribellarsi, è un demansionamento vero e proprio”. Ma evidentemente il silenzio, di questi tempi, paga. “Hanno tutti paura, accettano condizioni che non dovrebbero accettare solo perché altrimenti, come ritorsione, i capi li mandano immediatamente a Pomigliano”. E se questa è l’arma, nessuno discute gli ordini.
“Ho vissuto attimi di disagio, si lavora a grande velocità, non puoi neanche dire al tuo vicino di postazione di sostituirti perché oggettivamente non ce la fa. Io stesso l’altra notte ho finito il turno che mi potevi strizzare i panni addosso per quanto ero sudato”. E ancora. “Ho dovuto stringere i denti, evitare persino di andare in bagno, ma non è possibile, non è da Paese civile. Non è umano tutto ciò”. Non ha voglia di tacere il lavoratore che ci ha contattati: “Scrivetelo – ribadisce – hanno organizzato postazioni di lavoro e numeri al punto che non si può andare a fare più neanche la pipì, e chi dovrebbe intervenire, chi dovrebbe per primo non accettare questo stato di cose, abbassa la testa, si lascia demansionare, per paura che tra 15 giorni lo mandino a Pomigliano.
E’ un ricatto sempre più forte”. E conclude, stizzito: “E non mi venite a parlare di sindacati e del loro ruolo sennò mi incazzo davvero. Loro si mettono d’accordo e noi ci andiamo di mezzo. Siamo al punto che dobbiamo farcela addosso durante i turni perché nessuno ci può sostituire sulla linea”.