Stellantis: “lavoratori si licenziano per evitare Pomigliano”
Indiscrezioni interne allo stabilimento di Melfi parlano di un trend in deciso aumento. “Qualcuno anche per non andare in trasferta in Francia. È drammatico”, confessa un lavoratore. Il fenomeno riguarda soprattutto i cinquantenni
Tira una brutta aria a S. Nicola di Melfi. Gli occhi sono tutti puntati, ufficialmente, sullo sciopero nazionale di 4 ore indetto dai sindacati per lunedì prossimo. “Non credo ci sarà un’adesione alta – scommette una nostra fonte operaia di Melfi – Il vero momento degli scioperi ci sarà col ritorno al lavoro, a settembre. Se ci mettiamo che dal 2025 le Euro 6 che produciamo a Melfi saranno messe al bando, ecco che si può pensare già a un autunno molto caldo”. Questo in prospettiva.
Ma nel presente il dramma che si continua a vivere sulla pelle, riguarda le trasferte. “Miei colleghi 50enni per non andare a Pomigliano si stanno licenziando, a 50 anni e con figli, è drammatico”, ammette. A sentire la nostra fonte il senso di scoramento si sta impossessando di lavoratori e lavoratrici a metà del guado, ‘relativamente giovani’, che avrebbero bisogno ancora di almeno 15 anni di contributi per andare in pensione. “Mi chiedo come facciano a prendere una decisione del genere con figli piccoli e famiglie da sorreggere. Capisco l’incentivo, ma vuol dire che hanno perso ogni speranza in questa fabbrica”.
Una sorta di ‘nichilismo’, potremmo aggiungere, si starebbe impossessando di un numero sempre crescente di 50enni. “Qualcuno pur di non andare a Pomigliano, in trasferta sta firmando il licenziamento con incentivo”. Ma questa è solo una parte del problema. Altri lavoratori e lavoratrici, a cui è stato richiesto il sacrificio della trasferta negli stabilimenti francesi del Gruppo, starebbero facendo lo stesso. “Almeno una decina di persone, mi è stato riferito, hanno mollato per non andare in Francia pochi giorni fa”. Vista con gli occhi dell’operaio sarebbe in corso se non una strategia del ‘terrore’, almeno una spinta alla “dissuasione” da parte dei vertici Stellantis. “Ci impongono di andare fuori per 3 mesi, lasciando vita e famiglia qui, perché vogliono arrivare a settembre con una platea sempre più risicata, con tantissimi licenziati”.
I numeri della “dissuasione” sono in continuo aggiornamento, e in effetti, proiettando i fari su settembre, e cioè dopo le ferie estive, il nostro interlocutore prevede già “una potatura mai vista prima “, a S. Nicola, di operai. Uno dei quali gliel’ha confessato proprio qualche giorno fa. “Non ce la faccio ad accettare Pomigliano, non ce la faccio, lascio”. Stando a queste percezioni, quindi, a settembre il quadro potrebbe essere decisamente modificato. Simile ad un’alluvione, ad un evento imprevisto ed estremo. “Personalmente resisterò”, conclude con un filo di voce il lavoratore. E intanto sono tutti temi, questi, che entreranno a pieno titolo nell’annunciato e già rinviato incontro tra sindacati, Tavares e sfera politica. L’incontro pare fissato subito dopo metà mese. E il clima, nella piana di S. Nicola, già si preannuncia rovente. Non solo per l’arrivo dell’anticiclone africano, ovviamente.