Reddito di Cittadinanza e non solo: La bomba sociale sta per esplodere

29 luglio 2023 | 15:43
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Reddito di Cittadinanza e non solo: La bomba sociale sta per esplodere

In Campania le prime avvisaglie di disordini. In Basilicata sono circa 17mila le persone cosiddette occupabili che perderanno il sussidio

La bomba sociale sta per esplodere. Segnalazioni di sporadici “assalti” alle porte dei Comuni e dei Servizi Sociali arrivano dalla Campania dove sarebbero 250mila le persone che, tra il 1° agosto 2023 e il 1° gennaio 2024, non avranno più diritto al sussidio. In Basilicata, secondo calcoli dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro (Anpal), sono circa 17mila i cosiddetti occupabili, il 70% dei percettori (oltre 25mila). Il 18% dei percettori ha più di 55 anni. “La nuova legge prevederebbe in automatico – dichiara il segretario della Cgil Campania al Fatto Quotidiano – dal 1° agosto la sospensione del Rdc per gli “occupabili” e il loro inserimento nei centri per l’impiego in un percorso di formazione, retribuita, ovviamente in misura ridotta rispetto a prima, verso la ricerca di un lavoro. Ma tutto questo a Napoli e in Campania sarà solo propaganda, non ci sono le condizioni per attuarla”.  In Basilicata la situazione non è diversa: servizi sociali comunali impreparati ad affrontare una situazione che si prevede esplosiva. Tuttavia, in questa fase i Servizi Sociali c’entrano nulla, la palla è nelle mani dei Centri per l’impiego che facciamo fatica a immaginare siano in grado di affrontare la situazione.

rdc

Questo il messaggio ricevuto da 169mila persone: «Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa eventuale presa in carico dei Servizi sociali». Un sms che liquida con cinismo burocratico le condizioni di vita di centinaia di migliaia di persone.

In queste ore spiega al Corriere della Sera l’assessore al Welfare del Comune di Napoli “negli uffici dei nostri Servizi sociali in tutte le Municipalità centinaia di persone stanno chiedendo di essere prese in carico”.

E’ forte dunque il rischio che nelle prossime settimane vengano presi d’assalto uffici comunali, uffici dell’Inps e dei Centri per l’impiego e magari le sedi dei Caf e dei sindacati. In assenza, prevedibile, di risposte si rischiano tumulti e disordini. Adesso, tra lavoratori sfruttati con le paghe da fame, sospensione del reddito di cittadinanza, resistenza del Governo sul salario minimo, sono milioni le persone che potrebbero scendere in piazza per protestare contro queste ingiustizie. Qualcuno, anziché blaterare nei salotti televisivi, li organizzi per evitare disordini o sterili e sporadiche ribellioni.

«Come avevamo anticipato, la sospensione del reddito di cittadinanza ai nuclei senza componenti disabili, minori o over 65 avrebbe rappresentato per Napoli e la Campania una prima avvisaglia sulla tenuta sociale. L’ultima rata del reddito di cittadinanza è stata quella del 27 luglio e oggi tra messaggi telefonici incomprensibili e aggressioni ai dipendenti dell’Inps il clima che si sta creando è preoccupante. Cosa significa l’occupabilità per queste persone? Che con la sospensione del reddito si trova lavoro? Questo è il modello sociale che il governo Meloni mette in campo fatto di propaganda e non soluzioni». Così si è espresso il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, al Corriere del Mezzogiorno, sulla sospensione del reddito di cittadinanza. La Cgil Campania parla di «tensioni soprattutto a Napoli e provincia» e di «aggressioni nei confronti dei dipendenti delle sedi Inps».  Intanto in Basilicata al momento tutti zitti. Magari qualcuno prenderà la parola lunedì, mare e sole permettendo. E quando diciamo prendere la parola, non intendiamo le solite chiacchiere da comunicato stampa. Intendiamo azione, organizzazione e politicizzazione della protesta.