Un musical per ricordare il beato don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia

15 giugno 2023 | 18:34
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Un musical per ricordare il beato don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia

Sipario alle 20.30 di domani 16 giugno, nel teatro Principe di Piemonte di Potenza

Un musical per ricordare il beato don Pino Puglisi nel trentesimo anniversario del suo martirio per mano della mafia. Sipario alle 20.30 di domani 16 giugno, nel teatro Principe di Piemonte di Potenza.

Il titolo, “ Me l’aspettavo”, riporta le ultime parole pronunciate dal parroco del Brancaccio di Palermo, che ha guardato in faccia e sorriso al suo sicario, prima di venire ucciso, il 15 settembre del 1993, nel giorno del suo 56 esimo compleanno L’opera è tratta dal libro di Alessandro D’Avena “ Ciò che inferno non è” ed è stata realizzata e messa in scena, la prima volta sei anni fa, come attività di oratorio, dai ragazzi di due parrocchie materane, San Giacomo e Santa Maria Addolorata, con la regia del parroco dell’Addolorata, don Michele La Rocca. Si tratta di un racconto in parole, musiche e danze, che ricostruisce gli ultimi tre anni di vita di don Pino, spesi in uno dei quartieri più degradati di Palermo, per sottrarre i giovani alla illegalità e alla mafia che arruola i suoi adepti proprio tra le famiglie più bisognose e tra i ragazzi meno tutelati da servizi ed interventi sociali in grado di contrapporre al potere e alle seduzioni della malavita un orizzonte di senso e di dignità che si realizza nel lavoro e nella società.

La messa in scena di “Me l’aspettavo” rientra tra attività della “Pastorale giovanile” della diocesi e dell’ANSPI, l’associazione di promozione sociale a servizio degli oratori. Di tutta evidenza l’aspetto educativo e missionario del musical che vuole “smontare” nei ragazzi di oratorio una concezione tradizionale e passiva di una fede ritenuta astratta ed avulsa dalla vita di ogni giorno.

Con la beatificazione, il 25 maggio di dieci anni fa, la Chiesa ha voluto riconoscere invece, che il parroco del Brancaccio è un martire della mafia, ucciso “per odio contro la fede “, e che l’opera di don Pino, nel suo centro giovanile ed educativo “Padre nostro” costituisce la testimonianza concreta di un Vangelo che si incarna nella vita reale personale e sociale, ovunque ci siano credenti disposti a prenderlo sul serio. Un messaggio che traduce il senso e il significato pastorale della “Chiesa in uscita”, auspicata da papa Francesco, della quale il sinodo in corso deve diventare un momento di analisi e di verifica, nel “qui ed ora” della nostra storia, come ribadito più volte dall’arcivescovo mons. Ligorio.