Stellantis Melfi, Fiom Cgil denuncia all’Ispettorato le modalità di richiesta delle trasferte
Domani 21 giugno a Potenza, l’attivo dei delegati Fiom Cgil dello stabilimento lucano e indotto: saranno presenti i vertici nazionali
Si terrà domani 21 giugno alle 9, nella sede della Cgil di via del Gallitello, a Potenza, l’attivo dei delegati Fiom Cgil dello stabilimento Stellantis di Melfi e indotto. L’incontro “1993/2023. Dalla nascita dello stabilimento alle nuove sfide della transizione ecologica” rientra nella mobilitazione della Fiom Cgil nazionale “I sentieri della dignità” cominciata il 2 giugno con il presidio davanti allo stabilimento Stellantis di Poissy a Parigi. Oltre ai delegati, interverranno Giorgia Calamita, segretaria generale Fiom Cgil Basilicata, Vincenzo Esposito, segretario generale Cgil Potenza, Simone Marinelli coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario Fiom Cgil nazionale con delega all’automotive.
All’incontro saranno affrontate tutte le maggiori criticità dello stabilimento Stellantis di Melfi, a partire dalle trasferte, arrivate a quota 600, e dall’incentivo all’esodo, e le ricadute sull’indotto in quadro di insieme della situazione dell’automotive in Italia.
Intanto la Fiom Cgil Basilicata si è rivolta all’Ispettorato del lavoro per denunciare le modalità con cui vengono effettuale le richieste di trasferte, indirizzate senza considerazione alcuna dell’impatto che potrebbero avere sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori, in particolar modo per chi ha serie difficoltà familiari certificate, per chi ha problemi di salute e per chi è possessore dei requisiti della legge 104.
A causa dei disagi procurati dalle trasferte, sono diversi i lavoratori e le lavoratrici costrette a licenziarsi nonostante non abbiano maturato i requisiti per accedere alla pensione. All’Ispettorato del lavoro anche la richiesta di intervenire “per le lavoratrici e i lavoratori che rimangono in stabilimento in condizioni di salute e sicurezza molto incerte a causa dei gravosi carichi di lavoro imposti e di verificare le condizioni igienico ambientali in cui operano i lavoratori che ci risultano essere notevolmente peggiorate nell’ ultimo periodo”.