Pisticci, case popolari: Si rischia una ‘guerra tra poveri’
Il sindaco: “Crescono l’emergenza abitativa e le occupazioni abusive. Il tema del diritto alla casa, non è un tema qualsiasi. Occorre dare risposte tempestive ai cittadini”
Nell’abitato di Marconia, costituisce ormai una vera e propria “bomba sociale” la situazione concernente l’edilizia residenziale pubblica destinata ai meno abbienti. Infatti, a fronte della crescente “emergenza abitativa” che tocca il territorio comunale, si moltiplicano gli episodi di occupazione abusiva di alloggi di proprietà Ater. A denunciarlo, in una nota, il sindaco di Pisticci, Domenico Albano.
In particolare, -spiega il primo cittadino-sempre più spesso, le occupazioni coinvolgono alloggi Ater che, sebbene formalmente assegnati ai cittadini aventi diritto, rimangono per lungo tempo “vuoti” senza che intervenga la concreta consegna e immissione in possesso. Tanto in attesa che l’Azienda provveda ai lavori di sistemazione dell’alloggio medesimo. Questa modalità di gestione non appare più tollerabile. I tempi di immissione in possesso degli immobili da parte degli assegnatari non risultano compatibili con i fisiologici tempi dell’azione amministrativa e, soprattutto, con i bisogni concreti dei cittadini. Queste lungaggini sono lo spazio all’interno del quale si inseriscono comportamenti abusivi e illegittimi che penalizzano proprio coloro i quali hanno saputo attendere nel rispetto della legge e dei procedimenti amministrativi. In questa situazione, non ci sarebbe da meravigliarsi se, in ragione di un pericoloso e perverso effetto emulativo, si diffondesse una prassi che faccia dell’occupazione di fatto, il metodo “normale” per procurare un alloggio.
Se i percorsi legali non funzionano, a fronte di un bisogno fondamentale come quello abitativo, è verosimile che si scateni una “guerra” tra “poveri” a chi più e meglio riesce a procurare un tetto per sé e per la propria famiglia. È facile immaginare quali gravi problemi una situazione di questo tipo crei già oggi sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza. Se non si porrà rimedio con urgenza la situazione non potrà che peggiorare.-conclude Albano- Per tale ragione è doveroso da parte mia lanciare un grido di allarme rivolto all’Ater e alle altre istituzioni responsabili. Il tema del diritto alla casa, non è un tema qualsiasi. Occorre dare risposte tempestive ai cittadini. L’alternativa è il caos!”