Impianto rifiuti pericolosi, “Una preghiera a San Sago e un appello ai Presidenti di Regione Basilicata e Calabria”

7 giugno 2023 | 16:52
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Impianto rifiuti pericolosi,  “Una preghiera a  San Sago e un appello ai Presidenti di Regione Basilicata e Calabria”
L'area di San Sago

La riflessione di Emanuele Labanchi, avvocato e già consigliere comunale di Maratea sull’impianto di Tortora

Di seguito la riflessione di Emanuele Labanchi, avvocato e già consigliere comunale di Maratea sull’impianto di trattamento rifiuti pericolosi di San Sago.

“Nel Comune di Tortora, prossimo al nostro, vi è la frazione o località “San Sago”, da tempo tristemente famosa per le note vicende legate ad un impianto di trattamento rifiuti pericolosi, provenienti da ogni dove e consentito per anni a pochi metri dal letto dal fiume Noce, se non nel suo naturale argine e, comunque, a breve distanza dalla sua foce a Castrocucco.

Non è il caso di ricordare qui le vicende, anche giudiziarie, proprie di quest’impianto, come derivate dalla sua accertata pericolosità, ritenendo doversi ora dare priorità assoluta al rischio di sua prossima, possibile riapertura, nonostante la netta contrarietà espressa da Comitati di cittadini, dai Sindaci del lagonegrese, di Tortora e Praia a Mare, da Legambiente Maratea, anche con cortei e manifestazioni di protesta.

All’esame ed alla soluzione del problema nell’interesse della collettività sono ovviamente dedite Regione Basilicata e Regione Calabria, quest’ultima pare titolata a dire a breve l’ultima parola sulla contestata riapertura dell’impianto.

C’è un comprensibile allarme in zona alla luce delle ultime indiscrezioni trapelate dalle sedi competenti, non senza una evidente delusione per una probabile soluzione del caso che non tenga conto di tutti gli acclarati aspetti naturalistici ed ambientali che, sin da subito, avrebbero dovuto portare ad un pacifico diniego.

Il Comune di Tortora, con il suo Sindaco, ha fatto appello anche agli usi civici che graverebbero nella località in cui ha sede l’impianto che, con pervicacia, si vorrebbe riaprire ed ha recentemente scritto una lettera al Presidente della Repubblica, precisando: “Se l’impianto di depurazione di Tortora-San Sago riaprirà, rimetterò la fascia”…. Se sarà autorizzata la riapertura non mi sentirò più di rappresentare le Istituzioni
Che fare ancora e di più ?

A me, mentre idealmente stringo la mano al Sindaco di Tortora, Antonio Iorio, è venuto in mente il noto affidamento napoletano: “San Genna’, già sai, piensace Tu”! – San Genna’, miéttece a mano toja” !, con ovvio suo adattamento al nostro caso per il rispetto dovuto a un diverso Santo (Sago), cui è dedicata la frazione di Tortora e che ha finito con l’identificare l’impianto di cui si tratta.

Attenzione, però: Qualcuno mi fa notare che un San Sago non è mai esistito e non esiste, mentre altri presumono che potrebbe trattarsi di San Saba…
In conclusione, nell’auspicare una adeguata ricerca storica sull’origine del nome di quella frazione e un chiarimento sul Santo, visto il pericolo legato al possibile prevalere, nel caso di specie, dell’interesse privato di pochi in netto contrasto con quello collettivo, perché non pregare anche noi:
San Sago, chiunque Tu sia, pensaci Tu! Emanuele Labanchi, già consigliere comunale di Maratea