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Giornata del Rifugiato, prevalgono l’industria della paura verso i migranti e l’incapacità di agire

19 giugno 2023 | 17:09
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Giornata del Rifugiato, prevalgono l’industria della paura verso i migranti e l’incapacità di agire

“La fabbrica della morte in mare produce, mentre le soluzioni non vengono praticate”

Domani (20 giugno) giornata mondiale del Rifugiato. Ci saranno delle buone iniziative come al solito. Incontri, riunioni per ricordare “la fabbrica della morte” nel Mediterraneo, che nei giorni scorsi ha raggiunto il più alto picco con 600 vittime, di cui 100 bambini. La UE non ha dichiarato nessun lutto. Morire per fuggire dalle guerre e dalla miseria rappresenta un insulto a quanti ora gestiscono la ristrutturazione del sistema produttivo, definita “transizione verde”, finanziare guerre ed essere assente dal teatro internazionale: nulla contro la fame, la miseria, la siccità e tutto il resto.
L’ Onu è moribonda, l’Europa bloccata che vive solo di tassi di interesse e cose che hanno a che fare con gli i profitti delle multinazionali nei singoli Stati.

Ecco i singoli Paesi: stamani sono stati comunicati i dati relativi alle richieste avanzate dalle imprese italiane a caccia di lavoratori e lavoratrici extra UE nei settori dell’agro alimentare, del lavoro di cura e del turismo. Circa 293.000 richieste per 89.000 posti fissati nel decreto governativo dei mesi scorsi. Intanto stamani l’Anpal, Agenzia del Ministero del Lavoro, ha detto che per il 2027 l’Italia ha bisogno di 3.7 milioni (la Basilicata circa 40.000) di lavoratori per via del calo demografico ed emigrazione.

Il quadro è chiaro: la fabbrica della morte in mare produce, mentre le soluzioni per flussi migratori legali non vengono praticate.
Prevale l’industria della paura verso i migranti e l’incapacità ad agire. Vorremmo ricordare proprio nella giornata del Rifugiato che in Basilicata ci sono tre progetti finanziati, con tanto di Rup nominati, con oltre 12 milioni di euro per 450 posti con tutti i servizi ,per i lavoratori stagionali, per i Centri di Boreano, Gaudiano e Scanzano che non sono ancora appaltati a distanza di anni dai decreti di finanziamento con il PON legalità. Burocrazia? No inerzia, incapacità e superficialità. I responsabili stiano almeno in silenzio. Il giorno dopo, utilizzando le norme sugli appalti integrati provvedano ad utilizzare le risorse per dare la giusta accoglienza ai lavoratori e risposte alle imprese. Pietro Simonetti Cseres