Ex lavoratori dell’Assistenza Tecnica in Regione Basilicata, i sindacati: “Nessuna presa in giro”

14 giugno 2023 | 10:13
Share0
Ex lavoratori dell’Assistenza Tecnica in Regione Basilicata, i sindacati: “Nessuna presa in giro”

Le Rsu del Rti Consedin Spa e le Segreterie Filcom Fismic Confsal Filcams Cgil replicano al nostro articolo

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la Rettifica delle RSU del RTI Consedin Spa – Le Segreterie FILCOM FISMIC – CONFSAL FILCAMS CGIL all’articolo da noi pubblicato il 12 giugno 2023 dal titolo Ci hanno fregati con l’ok dei sindacati”.

In riferimento all’articolo comparso sul sito www.basilicata24.it in data 12 giugno 2023, dal roboante titolo “Ci hanno fregati con l’ok dei sindacati”, nel quale alcuni ex lavoratori dell’Assistenza Tecnica in Regione Basilicata “denunciano”, testualmente, “… di essere stati presi in giro dall’azienda, con l’ok dei sindacati…” su un presunto premio di produttività 2021, ci pare opportuno correggere le inesattezze riportate nel pezzo giornalistico in questione, e, in quanto firmatari del Contratto Integrativo Aziendale sottoscritto in data 16 febbraio 2023 (che crediamo di conoscere meglio di quanti, in forma anonima, cercano di stravolgerne il senso) pensiamo sia opportuno fare alcune opportune rettifiche e precisazioni.
Facciamo un po’ di ordine.

Partiamo col dire che questo CIA è il frutto di una lunga trattativa tra le OO.SS. e le aziende del RTI, guidato da Consedin Spa, che eroga i servizi di Assistenza Tecnica ai Fondi Europei in Regione Basilicata. L’obiettivo dichiarato dalle parti all’inizio di questo percorso era riproporre lo schema del CIA del 2020 per arrivare alla definizione di un premio di risultato per le annualità 2022 e 2023. Questa commessa, come tutti sanno, parte ad ottobre 2017 con una platea di 120 lavoratori, di cui circa la metà, nel corso del 2021 sono interessati dalle procedure di stabilizzazione previste dalla cosiddetta “Legge Madia”, circostanza che porta a metà dicembre 2021 all’assunzione, negli organici della Regione, di circa 60 lavoratori dell’assistenza tecnica che avevano i requisiti della Legge 124/2015. Queste stabilizzazioni hanno provocato un innegabile “buco” nell’organico dell’Assistenza Tecnica, basti pensare che una commessa pensata per 120 lavoratori si è trovata di punto in bianco a garantire gli stessi servizi ma con il 50% della forza lavoro. Un gap che è stato colmato solo nel corso del 2022, con la parte preponderante delle sostituzioni solo nel secondo semestre dell’anno.

Questo è lo scenario in cui si inserisce la richiesta, da parte delle OO.SS., di prevedere, nell’ambito del nuovo CIA nel frattempo in fase di definizione, un premio per i lavoratori che per un periodo piuttosto lungo avevano retto i carichi di lavoro della commessa nonostante i numeri si fossero ridotti della metà. Contrariamente a quanto riportato nell’articolo del 12 giugno del sito basilicata24.it l’ammontare di tale premio è di € 300,00 una tantum, non è ben chiaro, quindi, chi avrebbe perso cosa e, soprattutto, non appare chiaro da dove siano state riportate le cifre che, sempre nell’articolo in questione, vengono quantificate in € 700,00, € 1.000,00 o addirittura € 1.500,00. Nell’accordo non si parla da nessuna parte di premio di risultato o produttività per l’annualità 2021.

Sempre nello stesso articolo viene riportato, erroneamente, un passaggio dell’accordo riguardante il punto in questione: “…Il premio di risultato sarà corrisposto al personale operante nel territorio della Regione Basilicata in forza al 31 dicembre 2022”. Crediamo sia corretto riportare testualmente quanto previsto dal CIA su questo punto specifico: “…l’RTI si impegna a riconoscere un premio una tantum ai dipendenti delle società del RTI in forza nell’anno 2021 e non assunti dalla Regione Basilicata in occasione delle stabilizzazioni intervenute nel corso dello stesso anno, purché risultino ancora dipendenti del RTI al momento della sottoscrizione del presente accordo. … L’importo del premio sarà pari a € 300,00… Tale premio verrà erogato ai lavoratori quale riconoscimento per aver fornito alla Committente uno strumento di maggiore flessibilità negli ambiti operativi, venendo incontro alle maggiori esigenze di servizio manifestate dalla Regione Basilicata conseguente all’aumento del carico di lavoro. In tal modo, i lavoratori hanno contribuito in maniera incisiva alla neutralizzazione della diminuzione di prestazioni lavorative conseguenti della riduzione di organico in servizio avutosi a seguito delle predette stabilizzazioni”. Allo stesso tempo l’accordo prevede che il premio di risultato 2022 venga erogato “… alla generalità del personale operante nel territorio della Regione Basilicata – in forza al 31 dicembre 2022 (per il premio relativo all’annualità 2022) e al 31 dicembre 2023 (per il premio relativo all’annualità 2023) – nei cui confronti trova applicazione il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi…”.
L’articolazione corretta della lingua italiana in cui è stato declinato l’accordo di cui sopra, crediamo non necessiti di ulteriori commenti.
La “velina (mica tanto…) anonima” pubblicata dal sito basilicata24.it, si lascia andare, inoltre, ad uno sfogo contro i sindacati che non avrebbero tutelato questi lavoratori.

Non sarà, al contrario, che i sindacati del terziario hanno effettivamente provato a tutelare i lavoratori dell’assistenza tecnica che per oltre sei mesi hanno sopperito ad una carenza di organico di circa il 50%? Ricordiamo, a distratti e smemorati, che coloro che oggi sembrerebbero lamentarsi di questa presunta mancata tutela da metà dicembre 2021 (quindi da oltre un anno e 2 mesi prima della firma del nuovo CIA tra OO.SS. e RTI Consedin) sono dipendenti della Regione e come tali hanno come rappresentanti i sindacati della funzione pubblica, che, siamo certi tuteleranno i loro diritti nella rivendicazione della produttività 2021 nei confronti della Regione.

A che pro insinuare dubbi sulla “…la presa in giro di una ritrovata democrazia” alludendo all’indizione delle elezioni RSU, invece di applaudire al compimento di un normale processo democratico-sindacale, che per gli scriventi è un normale esercizio democratico all’interno di tutti i luoghi di lavoro, avviato, tra l’altro, in tempi che nulla hanno a che vedere con la stipula dell’Accordo aggiuntivo che tanto ha scandalizzato qualcuno?
Sappiamo, per esperienza, che l’onesta intellettuale è un esercizio di cui non tutti sono dotati, per questo ci asteniamo dal fare ulteriori valutazioni e commenti rispetto a questa vicenda. Ci siamo limitati ad esplicare la realtà dei fatti, in modo da rendere evidente l’intento provocatorio di chi ha voluto stravolgere o volontariamente omettere quanto effettivamente previsto dall’accordo in questione. In virtù di quanto sopra esposto, e per amore di verità, si chiede l’immediata rettifica dell’articolo in questione. Le RSU del RTI Consedin Spa – Le Segreterie FILCOM FISMIC – CONFSAL FILCAMS CGIL