Autoferrotranvieri lucani, il 9 giugno sciopero e presidio sotto la Regione Basilicata

7 giugno 2023 | 16:42
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Autoferrotranvieri lucani, il 9 giugno sciopero e presidio sotto la Regione Basilicata

Alla base della protesta la mancata applicazione di una parte del contratto collettivo nazionale di riferimento e di gran parte degli accordi di secondo livello regionali a partire dall’Accordo integrativo regionale del 1988

La Filt Cgil e la Fit Cisl Basilicata hanno proclamato per il 9 giugno lo sciopero regionale di quattro ore degli autoferrotranvieri, dalle 8,30 alle 12,30, con un presidio davanti alla Regione Basilicata, a Potenza, dalle 10 alle 12. Alla base delle motivazioni delle sciopero, illustrate oggi alla stampa dai segretari generali della Filt Cgil, Luigi Ditella e della Fit Cisl, Sebastiano Colucci, alla presenza dei segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega e del segretario della Cisl Basilicata, Carlo Quaratino, la mancata applicazione di una parte del contratto collettivo nazionale di riferimento e di gran parte degli accordi di secondo livello regionali a partire dall’Accordo integrativo regionale del 1988.

I sindacati denunciano la mancata convocazione sulla proposta di attualizzazione dell’Accordo integrativo regionale degli autoferrotranvieri sottoscritto l’ 11 dicembre 2007, nonché un elenco di violazioni agli accordi in vigore rivenienti dall’Accordo integrativo regionale del 3 febbraio 1988, “che l’attuale gestore del Trasporto pubblico locale Co.Tr.A.B., continua imperturbato a mettere in atto contro i lavoratori delle ditte e società che lo compongono”. La Filt Cgil e la Fit Cisl rivendicano inoltre la mancata convocazione in ordine all’inapplicazione di tutte le norme contrattuali e regionali rese a garantire ai lavoratori autoferrotranvieri di Basilicata la continuità occupazionale anche nei casi in cui chi abbiano lavorato per circa 40 anni nel settore del TpL. “In tal caso – hanno spiegato Ditella e Colucci – il lavoratore in questione dovrebbe arrivare agevolmente al limite pensionabile e non al licenziamento. Un fatto che riteniamo non abbia bisogno di ulteriori commenti, se non quello che attualmente sei lavoratori continuano ad essere senza alcuno sostentamento per le loro famiglie da oltre sei mesi, con il disinteresse sia delle parti datoriali che delle istituzioni, come si evince dalla presente dichiarazione di sciopero”. I segretari hanno poi messo in evidenza come “anche le più giustificate sollecitazioni per la convocazione di un tavolo negoziale che potesse dare soluzione alle innumerevoli problematiche del settore, hanno sempre trovato l’irresponsabile sordità dell’associazione datoriale, dell’assessorato ai Trasporti delle Regione Basilicata, nonché della presidenza del Co.Tr.A.B., che in assenza di relazioni sindacali continua a mettere in atto incomprensibili oltre che inconciliabili soluzioni vessatorie nei confronti dei lavoratori, dimenticando che il gestore del trasporto pubblico locale dell’intera regione ha precisi obblighi”. In una tale situazione “è improcrastinabile la necessità che gli Accordi integrativi del 1988 e del 2007 debbano essere rinnovati e non solo nelle parti economiche, ma anche e soprattutto in quelle normative puntualmente violate da tutte le società e ditte componenti il Co.Tr.A.B. dai turni e il carico di lavoro, la loro composizione, la mancata erogazione di tutte le indennità previste dall’accordo e delle norme comunitarie in tema di riposi del personale, così come le continue violazioni a tutto quanto previsto dall’Accordo integrativo regionale sul rimborso delle somme per il rinnovo della carta di qualificatore del conducente ai lavoratori.

A ciò – hanno proseguito Ditella e Colucci – sia aggiunge la richiesta di riconoscimento di tutti gli accordi che riguardano la tenuta dei conto correnti bancari dei lavoratori autoferrotranvieri, che non possono sopportare spese esorbitanti per ricevere lo stipendio che viene accreditato a piacere da parte delle società e ditte del Co.Tr.A.B e del riconoscimento degli accordi di secondo livello che individuano la forbice di giornate all’interno delle quali ricevere la paga e non l’anacronistico e anarchico sistema messo in atto dal Co.Tr.A.B., proprio in violazione agli accordi di riferimento”.

Tutto ciò si innesta in un quadro dei trasporti regionali che i sindacati giudicano “disastroso. Siamo stanchi – hanno concluso Ditella e Colucci – dei continui proclami dell’assessora alle Infrastrutture della Regione Basilicata Donatella Merra che restano tali. L’ultimo riguarda la sperimentazione del Frecciarossa, in verità fa fare un passo indietro alla Basilicata in quanto la fermata da Napoli centrale viene spostata ad Afragola ed è limitato a Roma. Inoltre si tratta di un servizio a totale costo dall’utenza, mentre prima per la parte lucana i costi rientravano nelle tariffe ordinarie e non del Frecciarossa, molto più elevati. C’è addirittura un passo indietro rispetto all’Alta velocità: non abbiamo ottenuto nemmeno un centimetro in più nel territorio lucano, l’Alta velocità ferma a Romagano e prosegue su una linea ferroviaria del 1890. Quindi altro che vittorie, è tutto fermo se non addirittura peggiorato. Il contratto ponte è scaduto, le gare sono state differite a fine 2026 con un atto di indirizzo della giunta regionale, a fronte di un piano di esercizio fermo al 2009 che non risponde alle attuali esigenze dell’utenza e a investimenti assenti, tant’è che il bando per il rinnovo del parco macchine è andato deserto tre volte. Chiediamo alla Regione Basilicata più considerazione: la mobilitazione continuerà fino a quando non verremo ascoltati”.