Veleni nell’area industriale di Tito: “Inquinamento inquietante, pericoloso per la salute pubblica”

10 maggio 2023 | 13:47
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Veleni nell’area industriale di Tito: “Inquinamento inquietante, pericoloso per la salute pubblica”
Un momento della conferenza stampa in Procura

Il procuratore capo di Potenza ha illustrato i dettagli del sequestro eseguito in mattinata alla ex Daramic: “trielina 80 volte superiori al limite di legge nel torrente Tora e 270 mila volte superiore al limite nelle zone limitrofe alla fabbrica”

“Continuano più di prima” i fenomeni di inquinamento nell’area industriale di Tito. Inquinamento che il procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio ha definito “inquietante” per la presenza di trielina, sostanza cancerogena e mutagena. I dettagli del sequestro probatorio eseguito in mattinata dal Noe di Potenza e dalla Polizia Provinciale dell’area ex Daramic, ricadente nel sito di interesse nazionale in attesa di bonifica, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla Procura di Potenza.

Il capo della Procura potentina ha sottolineato come sia stato riscontrato “in misura rilevantissima, un superamento di trielina di 70, 80 volte i limiti di legge nel torrente Tora. Nelle zona limitrofe alla fabbrica, in cui si producevano separatori per batterie,  si è invece riscontrato un superamento di trielina di 270mila volte i limiti di legge. I reati per cui si procede sono il disastro ambientale, l’inquinamento ambientale e altro.

Rilevata la sorgente contaminante, la trielina appunto, resta ora da capire, e per questo sono in corso accertamenti, la direzione del flusso di falda. Così come resta da capire l’impatto che tale inquinamento potrebbe aver avuto e avere sulla salute pubblica. Pur non volendo creare allarmismi, ha detto Curcio, si pone un tema di pericolosità sulla salute dei cittadini. Anche su questo aspetto saranno svolti ulteriori accertamenti. L’inquinamento “rilevante” è dovuto alla continuità di arrivo della trielina nel corso d’acqua del Tora che affluisce nel Basento e da qui al mare. Le indagini della Procura hanno fatto rilevare anche la presenza di fusti interrati nell’ex area industriale. La Procura, ha evidenziato il procuratore Curcio, con la Polizia Giudiziaria provvederà all’individuazione e al recupero dei rifiuti pericolosi rimasti nel sito industriale per anni, per il trasporto e lo smaltimento, auspichiamo la massima collaborazione delle istituzioni competenti.

Le operazioni di bonifica dell’area industriale di Tito, pur essendo sito nazionale in attesa di bonifica, non sono mai partite, l’inquinamento, negli ultimi vent’anni, non si è mai fermato ed è anzi aumentato. Al momento non è chiaro se vi siano persone indagate, su questo massimo riserbo da parte degli organi inquirenti.