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“Trattato come una nullità”, lo sfogo di un operaio Stellantis

27 maggio 2023 | 12:23
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“Trattato come una nullità”, lo sfogo di un operaio Stellantis

Il racconto di un ‘biturnista’ che lavora nello stabilimento di San Nicola. “Dopo tanti anni di impegno e di lavoro è brutto sentirsi come un lavoratore inutile, che può solo licenziarsi”

“Ti cambiano mille posti, vai qua, vai là, vogliono che ti devi scocciare e dire: basta, non ce la faccio più!”. E’ lo sfogo di un lavoratore ‘biturnista’, cioè che per motivi per lo più fisici, opera solo sui turni di mattina e pomeriggio, senza notti.

“Dopo tanti anni di grande impegno dentro l’azienda è brutto sentirti come un soggetto inutile. Ti cambiano postazione, ti fanno fare da tappabuchi da un capannone all’altro e arrivi ad un punto in cui perdi ogni fiducia, ogni voglia, ma dopo trent’anni di lavoro è possibile essere trattati come gli ultimi arrivati?”.

L’operaio ci contatta dopo una brutta settimana, in cui ha sperimentato più che mai dentro di sé questa forma di “esclusione” dai processi produttivi. “Alcune volte pensi, forse è meglio rimanere a casa, in cassa integrazione, se andare al lavoro ti fa stare così male e ti fa sentire così inutile”. In genere, spiega, “già lavoriamo in media 3 giorni a settimana, se poi anche quei giorni devi sentirti così inadatto e girare come una trottola da una postazione all’altra. Ma ovviamente non siamo tutti siamo uguali e per qualcuno più ‘fortunato’ un occhio di riguardo ce l’hanno sempre”.

Secondo l’operaio, in sostanza, è chiaro che “la nostra categoria di biturnisti è quella che in questo momento serve di meno all’azienda”. Al di sotto, quindi, ci sarebbe un tentativo di “mandarci fuori sede o di scaricarci, vogliono che ci licenziamo, ed è quello che spesso ci diciamo tra di noi nei momenti di nervosismo, salvo poi tornare sui nostri passi, perché abbiamo 50 anni, famiglia, e al momento non c’è molto, nella zona, fuori da questa fabbrica”.