Suicidio assistito, la Basilicata prima regione d’Italia pronta a ricevere deposito della proposta di legge regionale
Associazione Coscioni: “Risultato ottenuto grazie all’iniziativa di cinque Comuni che hanno approvato il testo”
La Basilicata è la prima regione d’Italia pronta a ricevere il deposito della proposta di legge regionale “Liberi Subito”elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Mentre, infatti, in altre regioni sono gli attivisti dell’Associazione Luca Coscioni che stanno procedendo con la raccolta firme dei cittadini per raggiungere la soglia necessaria al deposito, in Basilicata, grazie alla Cellula Coscioni Basilicata, sono 5 Consigli comunali ad aver deciso di attivare l’iniziativa legislativa. Una possibilità garantita dall’articolo 39 dello Statuto regionale.
Dopo Bella, Trecchina, Vietri di Potenza e Rionero in Vulture, ieri anche il comune di Rivello ha deliberato l’approvazione del testo.
“Esprimiamo la nostra gratitudine ai Sindaci e a tutti i consiglieri comunali che hanno deliberato la presentazione della proposta di legge regionale “Liberi subito” – commentano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -. Grazie alla loro azione, il Consiglio regionale avrà l’occasione di discutere e decidere su come garantire i diritti costituzionali dei pazienti della Basilicata in materia di fine vita, in particolare per impedire che qualcuno debba subire indefinitamente, come una tortura, una sofferenza insopportabile contro la propria volontà. Ci auguriamo che altre Regioni possano presto seguire, in particolare in Abruzzo, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia e Veneto dove è in corso la raccolta firme”.
“La proposta “Liberi Subito” presentata dalla Cellula Coscioni Basilicata ha convinto da subito la maggioranza consiliare che ha pertanto deciso di presentarla in consiglio comunale per deliberare a riguardo. Solo la minoranza si è espressa diversamente con un astenuto ed un voto contrario. Siamo orgogliosi per aver contribuito attraverso questo passo fondamentale al riconoscimento del diritto dei malati ad una vita dignitosa e all’autodeterminazione in ambito sanitario. Prolungare un’esistenza solo dal punto di vista biologico ed a mezzo di terapie di alimentazione ed idratazione artificiali, quando la malattia è irreversibile, quando la sofferenza fisica e psichica è intollerabile, contro la volontà della stessa persona malata che non ce la fa più e vuole dire basta, non significa tutelare né il “bene vita” né la dignità dell’essere umano ma solo prolungare le sofferenze ad un essere umano che consapevolmente vuole fare un’altra scelta”, ha dichiarato il sindaco di Bella, Leonardo Sabato.
“I comuni possono essere parte attiva dell’iniziativa legislativa regionale. Come noto, ai sensi dell’articolo 39 dello Statuto della Regione Basilicata, l’iniziativa legislativa regionale è prerogativa anche di cinque o più consigli comunali che abbiano approvato la stessa mozione. E’ con volontà di contribuire a tale iniziativa che il comune di Rivello si aggiunge ai comuni che si erano già impegnati in tal senso consentendo di aprire un dibattito su un tema di grande importanza regionale e nazionale particolarmente decisivo in un momento in cui affrontiamo un periodo di crisi della sanità regionale. La puntuale tutela dei diritti dei cittadini non può non essere parte integrante delle politiche a tutela della sanità lucana”, ha dichiarato il sindaco di Rivello, Francesco Altieri.