‘Ndrangheta, narcotraffico: 41 misure cautelari, la base italiana a Scanzano Jonico

30 maggio 2023 | 09:28
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‘Ndrangheta, narcotraffico: 41 misure cautelari, la base italiana a Scanzano Jonico

La base operativa dell’organizzazione criminale in Italia era a Scanzano Jonico. Al centro dell’indagine un’associazione dedita al traffico internazionale di droga

L’operazione della guardia di finanza di Bologna è scattata questa mattina per l’esecuzione di 41 misure cautelari tra Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria, nei confronti di appartenenti alla ‘Ndrangheta reggina e crotonese dedita al traffico internazionale di stupefacenti.  Oltre 160 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna sono impegnati, con il supporto del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (S.C.I.C.O.) e di altri Reparti, nell’esecuzione di 41 ordinanze di custodia cautelare (37 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora) – nelle province di Bologna, Reggio Emilia, Modena, Parma, Milano, Cremona, Brescia, Pavia, Livorno, Roma, Foggia, Potenza, Crotone e Reggio Calabria – a carico di soggetti appartenenti a un’associazione a delinquere composta da italiani appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, dedita al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana.

Le misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna -Alberto Gamberini, costituiscono l’epilogo di complesse indagini di polizia giudiziaria dirette da Roberto Ceroni della locale Direzione Distrettuale Antimafia, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – alla luce di convergenze emerse con altri filoni investigativi delle Procure della Repubblica di Firenze, Potenza e Trento – e condotte, per quasi 2 anni, dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna.

Quindici misure cautelari sono state emesse dalla Procura distrettuale antimafia di Potenza. La base operativa in Italia dell’organizzazione criminale si trovava a Scanzano Jonico, in provincia di Matera, in un’azienda agricola intestata a un cittadino albanese, Gjuzi Ermal considerato tra i più stretti collaboratori di Hajri Marsel ritenuto al vertice del sodalizio.

In Basilicata i finanzieri hanno operato a Scanzano Jonico, territorio sorvolato anche con un elicottero. Le ordinanze, emesse dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Bologna, sono rivolte ad appartenenti a un’associazione a delinquere composta da italiani affiliati o contigui alla ‘ndrangheta reggina e crotonese, attiva nel traffico internazionale di droga.

Riscontrato il coinvolgimento di una fitta rete di soggetti di nazionalità cinese dediti, professionalmente e con carattere di sistematicità, al riciclaggio degli ingenti proventi illeciti accumulati dal sodalizio criminale.