“Féssë a cchi muόrë”, esordio in dialetto titese per la cantautrice Chiara d’Auria
Il disco è disponibile negli store fisici e digitali
E’ uscito oggi, 26 maggio, con Liburia Records World: “Féssë a cchi muόrë”, il disco d’esordio della giovane cantautrice lucana Chiara D’Auria.
A formare il quadro narrativo dell’intero lavoro discografico-spiega l’autrice- dieci tracce inedite, ideate e registrate tra Tito (in provincia di Potenza) e Sant’Arpino (in provincia di Caserta), sede di produzione di Liburia Records. Un vero e proprio concept album, scritto interamente in dialetto titese, in cui entrano in scena e si passano il testimone diverse creature allo stato brado, protagoniste dell’arcaica terra di Lucania. Storie e personaggi si muovono tra passato e presente, sul filo del terremoto e della dannazione, mettendo in luce la complessità e l’universalità di questo territorio, posto da sempre al centro delle grandi questioni legate al Meridione. Un progetto intenso e intimo che parla al presente guardando il passato e che ondeggia costantemente tra nuovo cantautorato al femminile, folk e tradizione lucana”.
Ricco è l’organico dei musicisti coinvolti nel disco, con produzione artistica di Francesco Di Cristofaro: lo stesso ai flauti, fisarmonica, sintetizzatori e
programmazioni, Paolo del Vecchio alle chitarre, bouzouki e mandolino, Gabriele Tinto alle percussioni e drume machine, Carmine Scialla alla chitarra battente, Kamer Khan al basso e contrabbasso, Ruben Diaz alla tromba e Giuseppe Aversano alla chitarra classica a otto corde.