Myrta Merlino e la lisciata di pelo ai leghisti
Ogni volta che bisogna spendere qualche spicciolo al Sud viene fuori la tiritera del Meridione inoperoso, mafioso, incapace
Cara Myrta, ci risiamo. A L’aria che tira di ieri 3 aprile 2023, su La7, pare sia rimasta incredula quando l’inviata Isabella Ciotti, che evidentemente si trovava a sua insaputa a Castiglione di Sicilia, le ha detto che da 30 anni non si riescono a costruire 7 (sette) chilometri di strada che è già costata 22,7 milioni euro.
Lei ha esclamato: “È una barzelletta, se non c’era dolo è quasi peggio”, e fin qui nulla quaestio. C’è però la postilla, la chiosa, gli immancabili paralipomeni quando si parla del sud e delle sue manchevolezze: “Poi dicono che i leghisti non vogliono far arrivare soldi al Sud, hanno ragione”. E qua, come direbbe Eduardo De Filippo: se ne car’ o’ tiatro!
Considerazione utilissima che rimane nel retrobottega mentale degli ascoltatori e rafforzano il sentiment, ops multone in arrivo per l’uso di parole straniere, antimeridionale incardinato anche al sud grazie a 162 anni di pubblicistica anti terrone. Perché, per carità, non siete voi razzisti, che colpa avete se noi siamo terroni?
Già perché in epoca di Autonomia Differenziata Spaccaitalia e in epoca di ‘diamo al Nord i soldi del PNRR che il Sud non riesce a spendere’ questo mood, riops con lo straniero, va rafforzato.
Già, la lisciata di pelo ai leghisti in questa epoca e per chi fa il suo mestiere ci sta, non si sa mai! Un posticino alla Rai è sempre possibile. Poi c’è da riscattare questo ingombrante passato napoletano che, nonostante i suoi sforzi, si avverte come un retrogusto tannico nella sua parlata e che a lei forse darà fastidio ma che a me, e forse a tanti altri, la fa apparire non dico simpatica ma almeno meno antipatica.
Ma io mi chiedo in questi trenta anni lo Stato dove era? Sa perché lo dico? Perché ogni volta che bisogna spendere qualche spicciolo al sud viene fuori la tiritera del sud inoperoso, mafioso, incapace e io non posso fare a meno di chiedermi lo Stato in tutte le sue articolazioni dove era? Dove erano oltre ai ministeri preposti, le regioni e i comuni, che insieme dovrebbero garantire al nord e al sud il corretto funzionamento e il corretto utilizzo dei fondi pubblici insieme a Corte dei Conti, magistratura ordinaria e antimafia, carabinieri, polizia, parlamento e via dicendo in questi trenta anni? Non è che questa tiritera antimeridionale al fondo sia un alibi per non fare nulla al sud, as usual? (ri e riops!)
Sa cara Myrta, ho lavorato 37 anni a Milano e vivo tra Roma e la Basilicata e lo Stato ha preteso da me le tasse e il rispetto della legge a Milano a Roma e in Basilicata e mi sembra legittimo che io richieda che lo Stato faccia il suo dovere a Milano, Roma e in Basilicata e anche in Sicilia. E dove fosse lo Stato in questi trenta anni forse dovrebbe chiederselo anche lei. Perché con molta probabilità nello stesso periodo lo Stato era impegnato a costruire la BreBeMi, che collega Brescia, Bergamo e Milano, che è l’autostrada meno battuta e più inutile che esista ma fu voluta dalla Lega Nord. Forse era impegnato a garantire la manutenzione del Ponte Morandi, chissà che avrebbe detto cara Myrta se il Ponte invece cha a Genova fosse stato a Napoli o Reggio Calabria. O forse era impegnato a realizzare le piste di bob per i mondiali di sci a Cortina o la piscina per le olimpiadi di nuoto di Roma nella città dello sport progettata da Santiago Calatrava a Tor Vergata, o forse era impegnato, da Formigoni in poi, a privatizzare la sanità lombarda, foriera anch’essa di inefficienze e numerosi scandali e su cui magari una bella sua inchiesta e una capatina della sua inviata Isabella Ciotti non guasterebbe. Forse era impegnato a costruire il Mose a Venezia con tanto di tangenti incorporate, oppure a salvare le Banche Venete o a far acquistare Antonveneta a MPS.
E, cara Myrta, quale sarebbe in questi casi la sua battuta a effetto? Le posso dire la mia? Meglio di no! Cara Myrta, con questo stucchevole, inutile, improduttivo e costante atteggiamento antimeridionale uffa: che barba che noia che barba!