Il 19 aprile 1978 a Potenza la più grande manifestazione sindacale del 900
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Un grande corteo in occasione della vertenza Basilicata per rivendicare il piano di irrigazione, le attività produttive, il lavoro
Il 19 aprile del 1978 si tenne a Potenza la più grande manifestazione sindacale del Novecento. Un grande corteo in occasione della vertenza Basilicata, iniziata nel febbraio 1970, attuata successivamente con Puglia e Piemonte per rivendicare il piano di irrigazione, le attività produttive, il lavoro.
A piazza Mario Pagano non tutto il corteo riuscì ad entrare per il Comizio di Luciano Lama alla presenza anche di delegazioni della Federazione Unitaria di Puglia e Piemonte.
La grande partecipazione di popolo, oltre cinquanta sindaci, giovani studenti fu l’esito di una lunga vertenza che ebbe significativi risultati per l’irrigazione, l’allargamento della base produttiva, occupazionale e l’uso delle risorse del territorio. Questa stagione, importante e decisiva fu poi interrotta dal sisma del 1980 che impose altre scelte ed altre iniziative per la ricostruzione, l’Università e la lotta contro i gruppi ed i faccendieri in attività per saccheggiare e rubare le risorse, in particolare quelle indirizzate allo sviluppo industriale, circa 600 milioni di euro di adesso.
É uscito in questi giorni un volume della rivista “Meridiana” editrice Vellia, che racconta anche la storia di quella fase non solo dal punto di vista delle piattaforme e degli esiti delle lotte sindacali.
Ricostruire il passato, anche recente, può contribuire a riflettere su cosa fare in questo momento di grande difficoltà del movimento sindacale e delle forze progressiste alle prese con le scelte del Governo regionale di destra oltre a quello nazionale.
Il prossimo primo Maggio la stessa piazza ospiterà una manifestazione unitaria, nell’anno del centenario della nascita di Rocco Scotellaro, che assieme a Carlo Levi, Umberto Terracini e tanti intellettuali italiani e dirigenti operai della colonia penale di Marconia, oltre 1500 detenuti antifascisti, furono i protagonisti del movimento di rinascita per l’eliminazione del latifondo.
É importante citare i protagonisti lucani oltre a Rocco Scotellaro, Mingo Giannace, Luigi Tammone, Cosimo Vitelli, Francesco Turro, Michele Mancino, Michele Strazzella, Luigi Grezzi e tanti altri socialisti e cattolici democratici che allora, camminando anche piedi per la regione, organizzavano braccianti, contadini, operai e studenti. Occorre anche ricordare le vittime degli eccidi della polizia scelbiana, prima a Montescaglioso e poi a Venosa.
Forse dalla prossima manifestazione del 1 Maggio può aprirsi un un percorso che superi la lamentazione, lo sconforto per aprire un nuovo movimento di rinascita. Pietro Simonetti CSERES