Basilicata. La politica, le elezioni e le mucche da mungere

1 aprile 2023 | 11:38
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Basilicata. La politica, le elezioni e le mucche da mungere

Dopo anni di relativa magra, tornano i tempi delle vacche grasse: le risorse pubbliche a gogò. I mungitori sono già lì a sgomitare davanti alle stalle

“In vista delle prossime elezioni comunali ho scelto di nominare due responsabili per la composizione delle liste elettorali di Forza Italia: Michele Casino per la provincia di Matera e Vincenzo Taddei per la provincia di Potenza. Per quanto attiene al tesseramento, il responsabile da me scelto è Carmelo Lo Fiego. Le nomine rientrano nell’ambito della nuova organizzazione che Forza Italia si sta dando su tutto il territorio nazionale, dietro input del Presidente Berlusconi dal quale ho avuto l’incarico di coordinatore regionale di FI per la BASILICATA; ruolo che intendo onorare al meglio per passione politica e riconoscenza verso una terra che ha fortemente creduto in me alle ultime elezioni politiche”. Lo ha dichiarato il Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa Elisabetta Casellati.

Complimenti a un partito che torna indietro di decenni. Ricompare Vincenzo Taddei, esperto di liste acchiappa voti. Promosso Carmelo Lo Fiego uomo del Gal “La Cittadelle del Sapere”, vice sindaco di Francavilla in Sinni, amico di Francesco Cupparo. Naturalmente siamo tornati al partito di Guido Viceconte e Vincenzo Taddei, con la benedizione del fu assessore Francesco Cupparo, ex pittelliano poi passato al “nemico”. Si ritorna ai vecchi tempi. Tutti pronti per riprendersi quello che era loro: a destra e a sinistra. Nel Pd è ormai noto che i grandi manovratori dai tempi del partito-regione sono all’opera senza risparmio di tempo e di energia compresi gli ex saliti sul carro di Renzi e Calenda. E’ in atto una grande opera di ricomposizione del potere, a parte gli incidenti giudiziari e la parentesi del famoso cambiamento di Vito Bardi. Non mancano le new entry funzionali al cantiere di ricostruzione e necessarie agli equilibri futuri.

In tutto questo tran tran, il M5S pare stordito, incapace di leggere e interpretare le manovre in atto e si affida al silenzio. I pentastellati lucani nei primi abbozzi di dialogo con il Pd, o meglio con Margiotta, avrebbero fatto chiaramente capire che non se ne parla di alleanze nel caso di candidature di vecchi esponenti del partito, compreso lo stesso Margiotta. Tuttavia, i vecchi gattovolpisti del Pd non avrebbero alcuna intenzione di candidarsi alle regionali potendo piazzare nelle liste i loro fiduciari, in vista di altre opzioni future. E dunque il M5S potrebbe accontentarsi di un rinnovamento di facciata per costruire alleanze con il Pd. Il rischio per il partito di Conte, a questo punto, è fare da sostenitore ai disegni di altri.

E mentre gli altri sono attrezzatissimi nell’attrarre consenso con vecchi sistemi e non hanno bisogno di fare animazione politica sul territorio, la stessa cosa non vale per i cinque stelle. Se pensano di “agitare il popolo” nel mese di campagna elettorale, sbagliano. Ci sarebbe bisogno di una intensa attività di promozione politica e culturale e di confronto con i cittadini da subito, anzi da ieri. Al momento, però, troppa sonnolenza, troppi giochi sotterranei di vecchia scuola. Ma c’è un altro problema per i pentastellati: il personale politico insufficiente, il ridimensionamento dell’attivismo. Insomma, mancano i generali e l’esercito è male equipaggiato e sotto dimensionato.

Intanto, devo ripetermi, intorno a giornali, editori, aziende, imprenditori, si stanno riorganizzando poteri economici e politici, finanche “culturali”, che della Basilicata hanno a cuore soltanto le risorse da spolpare. Dopo anni, si ritorna alle “mucche da mungere” e loro sono maestri di mungitura, non hanno mai smesso, neanche ai tempi delle vacche magre, sempre nelle stalle a porte chiuse. Il problema oggi è sempre lo stesso: quante vacche a te e quante a me. La dialettica politica, insomma, è ridotta a tentativi di accordi di potere e di soldi. La sinistra sinistra e i movimenti civici facciano qualcosa, non sarà un granché, ma qualche azione di disturbo bisogna pur farla. Non si sa mai, una guerriglia pacifica ben organizzata potrebbe avere esiti insperati.

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