Vertenze aree industriali, Fim e Uilm: “ancora silenzio”

9 marzo 2023 | 13:56
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Vertenze aree industriali, Fim e Uilm: “ancora silenzio”

“Quella che coinvolge gli ex Argaip, gli ex Giuzio e gli attuali Futura Ambiente non solo è storica, ma soprattutto è una vera scatola cinese”

Di seguito il comunicato stampa di Fim e Uilm Basilicata sulle vertenze industriali “infinite”

“Tra le tante storie infinite o meglio, tra le vertenze che segnano il destino dei lavoratori, quella che coinvolge gli ex Argaip, gli ex Giuzio e gli attuali Futura Ambiente non solo è storica, ma soprattutto è una vera scatola cinese. Ripercorrerla è impossibile altrimenti dovremmo raccontare la storia non industriale ma politica di una classe che da sempre ed in maniera trasversale ha portato alla creazione del Consorzio ASI, del suo fallimento e del fallimento di tante realtà, piccole realtà, divenute nel frattempo creditori non tanto “privilegiati” di un piano di “risanamento” mai realizzato. Non solo realtà industriali ma anche cittadini, persone, lavoratori e lavoratrici che vivono borderline tra contratti precari, licenziamenti, reintegra e ancora licenziamenti.

Non è la storia di un Paese lontano dal nostro, è la storia invece dei lavoratori di Futura Ambiente che fra tre settimane riperderanno nuovamente il proprio posto di lavoro in quanto verranno licenziati a causa del non fare di coloro i quali invece avrebbero l’obbligo e il dovere di fare. La legge regionale, necessaria “come riforma” ma monca, che sancì il fallimento dell’ASI non è stata, per ora ,la soluzione né per la salvaguardia delle aree industriali né tantomeno per garantire il lavoro alle nostre maestranze. Monca perché se da un lato la gestione degli impianti di depurazione sono traslocate dalla sera alla mattina all’EGRIB e dunque all’acquedotto lucano, dall’altra le attività di sicurezza, sorveglianza delle aree industriali, verde, illuminazione strade non hanno trovato lo stesso iter. Addirittura l’allora Fiengo “malconsigliato da qualcuno”, inviò una comunicazione di cessazione del servizio a partire dal 01 Agosto 2022 in quanto le suddette attività erano di competenza di un nuovo soggetto o incubatore subregionale APIBAS.

E’ storia degli ultimi mesi, la sostituzione di Fiengo a favore dell’amministratore di Apibas Dott. Vergari il quale, nella nuova doppia veste avrebbe dovuto accelerare il passaggio delle aree da ASI ad APIBAS. E qui possiamo dire cala nuovamente il silenzio, ma non il nostro sipario di tutela del lavoro e dei lavoratori. Ci chiediamo: cosa si sta facendo? Qual è la soluzione prospettata dal Dott. Vergari? Qual è il ruolo in tutta questa vicenda del Capo Gabinetto Busciolano? Dov’è il Presidente Bardi?

Caro Presidente, a fine marzo, lo ripetiamo, la Regione Basilicata licenzierà 12 lavoratori di Futura Ambiente a causa della mancanza di scelte e soprattutto dell’assoluta mancanza di trasparenza nel gestire questa brutta pagina di “politica industriale” lucana. Nella giornata di ieri era prevista l’audizione del Dott. Vergari presso la terza Commissione Regionale ma è risultato assente e dunque l’eventuale proposta di modifica della legge regionale tanto discussa è ancora nel guado delle stanze regionali. Cosa volete fare? Ditecelo perché il tempo sta scadendo, ma noi non saremmo spettatori di questo scempio.

Auspichiamo che l’Assessore Galella convochi il tavolo richiesto, sollecitato, perché è “in gioco” la vita e il lavoro di 12 famiglie che non hanno nessuna responsabilità; l’unica cosa che si aspettano è che la politica faccia quella che è chiamata a fare: tutelare il lavoro e i lavoratori.

La stessa politica non deve dimenticare che le aree industriali non sono un monopoli, e non possono essere abbandonate a se stesse senza sicurezza e senza sorveglianza perché sarete ritenuti da noi responsabili di ciò che potrà avvenire, come purtroppo già avvenuto, a causa della mancata tutela e sicurezza a favore di migliaia di lavoratori che quotidianamente si recano a lavoro nelle aree industriali della Provincia di Potenza che hanno il diritto sacrosanto di rientrare incolumi nelle proprie case. Nelle prossime ore, se dovesse persistere il silenzio, verrà messa in campo ogni azione sindacale che tuteli i lavoratori al fine di rompere questo muro di silenzio che da anni avvolge la nostra Regione.

Ah, un’ultima cosa: ci rivolgiamo a colui o a coloro i quali ovviamente nelle stanze chiuse si lasciano andare ad affermazioni del tipo: “Che problema c’è l’eventuale licenziamento dei lavoratori di Futura Ambiente!” Sarebbe nobile da parte di costoro avere il coraggio di guardare in faccia ogni lavoratore e pronunciare le stesse parole. FIM UILM