Rapolla (Potenza), la storia incredibile della Scuola Elementare “Carlo Levi”
L’esperienza di morte apparente di un edificio scolastico destinato alla demolizione suo malgrado
Questa è la storia di un edificio scolastico ferito, curato e poi dichiarato morto apparente. La morte apparente ha creato gravi disagi agli alunni sfrattati per tutelare la loro presunta incolumità. La storia si sviluppa in circa 20 anni di adeguamenti, ristrutturazioni, finanziamenti concessi e revocati, appalti senza copertura e dubbi non ancora rimossi.
Parliamo della scuola elementare “Carlo Levi” di Rapolla (Potenza). Già nel 2002 l’edificio è sottoposto a verifica sismica. Dal 2005 al 2019, il Comune impiega circa 800mila euro per lavori di miglioramento e messa in sicurezza del plesso scolastico, compreso l’adeguamento sismico.
Successivamente nel quadro del Programma Operativo Nazionale (PON)” per la Scuola” 2014-2020, il Comune risponde ad un Avviso pubblico “Interventi di riqualificazione degli edifici scolastici” per un importo del progetto 700.000,00 euro. A quanto pare quell’edificio non finisce mai di chiedere interventi. Ci sta. Successivamente l’importo viene aggiornato dalla Regione Basilicata, nel quadro del Pianto Triennale 2018-2020 di edilizia scolastica annualità 2019, alla cifra di 741mila euro. Tuttavia la Commissione incaricata per la verifica delle istruttorie ritiene non ammissibile il progetto candidato del Comune in quanto “… Non contiene calcolo vulnerabilità sismica”. Un dramma? No. L’edificio come si sa è già a posto, magari qualche altro intervento, diciamo luxury, non sarebbe stato male. Pazienza.
Invece no, nessuna pazienza. Il Comune con determina dirigenziale n. 121 dell’8 giugno 2021 affida a una ingegnera appena iscritta all’ordine, uno studio di vulnerabilità sismica del Plesso scolastico. Ma come? Non sono stati già elaborati studi e realizzati lavori sulla tenuta sismica e di adeguamento alle normative di sicurezza? Sì. il 2002 e poi dal 2005 al 2019. A questo punto la prima domanda: ma quei lavori hanno messo in sicurezza l’edificio sì o no? Se no, qualcuno dovrebbe rispondere delle risorse impiegate per farlo. Se sì, a che serve un incarico per lo studio sulla vulnerabilità sismica?
Cominciamo a ipotizzare che la scuola elementare “Carlo Levi” stia per diventare uno strumento esclusivo per ottenere finanziamenti. Qualcuno forse suggerisce che c’è solo un modo per ottenerli in misura consistente: prevedere la demolizione e la ricostruzione dell’edificio, a prescindere da qualunque comparazione dei costi con eventuali altri lavori di ristrutturazione.
La “situazione preoccupante” e la chiusura della scuola
Tre mesi dopo l’incarico all’ingegnera, e in prossimità della data di riapertura dell’anno scolastico, il 10 settembre 2021, la medesima invia una nota a mezzo pec: “Dalle indagini dirette effettuate e dalle verifiche successive purtroppo emerge una situazione molto preoccupante che fa presumere la necessità di demolire l’edificio e ricostruirne uno nuovo, ipotesi quest’ ultima per ora solo anticipata ma che troverà conferma come dicevo nella elaborazione del calcolo strutturale di prossima conclusione”.
Insomma, il tecnico presume la necessità di demolire l’edificio, presunzione che sicuramente sarà confermata dall’elaborazione del calcolo strutturale, a quella data però inesistente.
E’ bastata un’ipotesi accennata dall’ingegnera che rimanda a un futuro calcolo strutturale a convincere il sindaco ad emanare un’ordinanza (n. 33 del 10 settembre 2021) di chiusura della scuola.
Qualcuno per caso ha chiesto un parere ai Vigili del Fuoco? Fino a quel momento gli alunni e gli insegnanti sono stati sottoposti a un rischio di crollo dell’edificio nonostante tutti i lavori già conclusi? Se così fosse il sindaco dovrebbe chiedere spiegazioni a se stesso e a tutti coloro che hanno progettato e realizzato i lavori di messa in sicurezza e di adeguamento sismico negli anni precedenti.
Insomma, tutti sfrattati con disagi enormi, alloggiati in un altro edificio, quello della Scuola Media “Mons. A. Caselle”. Intanto, l’edificio scolastico “evacuato”, col passare del tempo finisce nel completo degrado. A proposito, ma sull’edificio dove oggi sono “ammassati” scolari e studenti – il Mons. Caselle – è stato realizzato uno studio di vulnerabilità sismica?
La demolizione s’ha da fare
Il sindaco Biagio Cristofaro non si arrende e insiste per ottenere finanziamenti. La Regione Basilicata con delibera di Giunta del 29 ottobre 2021 approva l’elenco degli interventi per l’annualità 2023 e assegna al Comune di Rapolla la somma di 1 milione e 550mila euro senza specificarne la destinazione – per quali lavori? -, alla voce “Scuola Elementare Carlo Levi”. Si presume che la richiesta riguardi lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico. Tuttavia, l’ingegnera presenterà al Comune la documentazione tecnica circa il calcolo della vulnerabilità sismica soltanto l’11 novembre 2021 con presa d’atto il giorno successivo. Anche in questo caso, si assegna un finanziamento senza avere la documentazione? La delibera della Giunta Regionale è del 29 ottobre, la documentazione viene presentata dal tecnico al Comune l’11 novembre, ma alla Regione quella documentazione non arriverà se non il 14 marzo 2022. Ad ogni modo la Giunta Comunale il 12 novembre delibera, tra l’altro, “di dare atto che con proprio successivo provvedimento si disporranno gli indirizzi agli uffici competenti ai fine di porre in essere ogni atto utile avente come fine l’esecuzione degli interventi di demolizione e ricostruzione dell’Edificio Scuola Elementare Carlo Levi, così come proposto dal tecnico incaricato”.
Peccato però che anche questo finanziamento venga revocato, con la seguente motivazione, da parte della Regione: “risulta necessario effettuare un approfondimento tecnico-legale, circostanza incompatibile con la tempistica di assegnazione dei finanziamenti”. Ma l’amministrazione comunale di Rapolla non si scoraggia.
Ecco che arriva l’opportunità da non perdere. La Regione Basilicata – Direzione Generale per le Infrastrutture e la Mobilità comunica, con nota del 15 febbraio 2022, che il Dipartimento Della Protezione Civile nazionale, finanzia “Azioni di prevenzione strutturale consistenti in interventi strutturali di rafforzamento locale o di miglioramento sismico o, eventualmente di demolizione e ricostruzione, degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, ai sensi dell1 articolo 2, comma 3, dell’ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri 20 marzo 2003, n. 3274 e alle delibere regionali in materia, di proprietà pubblica … ”
La nota invita a “segnalare entro il 31 marzo 2022 al referente Ufficio Politiche integrate per la sicurezza i controlli e la prevenzione sismica, le strutture e/o infrastrutture ritenute di maggiore strategicità che necessitano degli interventi strutturali sopra richiamati”.
Per richiedere questo finanziamento l’Ufficio Tecnico Comunale redige lo studio preliminare di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione dell’opera, demolizione e ricostruzione dell’edificio per il complessivo importo di 5.620.000,00. Il progetto è redatto da un geometra. Il progetto viene approvato dalla Giunta Comunale con verbale del 30 marzo 2022.
Con Determina Dirigenziale n° 45 del 18 maggio 2022 si sceglie di affidare a trattativa privata (affidamento diretto) l’incarico di redigere il progetto definitivo ed esecutivo all’architetto Francesco Cuccaro. Lo stesso tecnico a cui era stato affidato il progetto di 741mila euro bocciato dalla Regione.
L’arch. Cuccaro trasmette il progetto definitivo dei lavori di “Demolizione edificio adibito a Scuola Elementare Carlo Levi e costruzione nuovo edificio polivalente da adibire a Scuola dell’infanzia, Scuola Elementare e Scuola Media” al Comune di Rapolla in data 26 luglio 2022 con i relativi prezzi unitari secondo il vigente prezziario della Regione Basilicata, nel complessivo importo di 6,5 milioni di euro, in variazione rispetto alla somma di 5.620 milioni prevista nel preliminare redatto dal geometra. Progetto approvato dalla Giunta Comunale l’8 agosto 2022.
La Giunta Regionale con una delibera del 24 agosto 2022, “destina, per l’esecuzione dei lavori di “Demolizione edificio adibito a Scuola Elementare Carlo Levi e costruzione nuovo edificio polivalente da adibire a Scuola dell’infanzia, Scuola Elementare e Scuola Media”, la somma di euro 4.950.000,00.
Dunque a 6,5 milioni si arriva sommando 4,950 milioni dell’ultima assegnazione (secondo lotto) con 1,55 milioni del 29 ottobre 2021 (primo lotto). Eppure, pare che quegli 1,55 milioni, come abbiamo detto, non siano mai stati accreditati. Tant’è che in risposta ad una interrogazione del consigliere Gianni Leggieri, l’ufficio regionale dichiara che la somma non è mai stata finanziata al Comune di Rapolla. A quanto pare nemmeno i 4,950 milioni sarebbero stati finanziati, ma soltanto programmati dalla Regione.
Nonostante tutto, il Comune di Rapolla procede all’indizione di una gara di appalto per l’esecuzione dei lavori di demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico, (lotti 1 e 2) in data 4 ottobre 2022.
Ma come si fa ad indire una gara d’appalto senza la certezza delle risorse? Infatti, qualcuno si rende conto, anche a causa degli esposti dei consiglieri di minoranza e delle interrogazioni in Consiglio regionale, che la faccenda è pericolosa. E così, il 4 novembre 2022 l’amministrazione comunale di Rapolla, revoca in autotutela l’appalto dopo che quattro imprese avevano già preso visione del cantiere.
La convenzione con l’architetto e la transazione: 250 euro diventano oltre 200 mila euro
Per l’incarico di 741mila euro il Comune stipula una convezione con l’architetto Cuccaro che prevede un compenso forfettario di 250 euro nel caso di mancata approvazione e finanziamento del progetto. Ma a breve l’architetto sarà risarcito degnamente. Incarichi di 110 mila euro lordi circa sul progetto di 1.550.000 euro e altri 135 mila su altri progetti, tipo quello da 6,5 milioni. Affidamenti diretti con escamotage legali. E questo – scrive il Comune – per “evitare contenziosi”. La storia qui, tra atti transattivi e accordi bonari è piuttosto intricata. Magari qualche autorità potrebbe capirci qualcosa. Basta leggere gli atti.
Conclusioni provvisorie
Sindaco Biagio Cristofaro, assessori Michele Sonnessa, Gennaro Palmieri, e dirigenti responsabili c’è una cosa sola da fare: riaprite quella scuola.