Quali interessi sul Parco del Vulture?

28 marzo 2023 | 18:20
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Quali interessi sul Parco del Vulture?
Aldo Michele Radice

Quali sono le ragioni che spingono il Presidente Bardi a ricorrere al Consiglio di Stato per far annullare la sentenza del Tar, che annullava a sua volta la nomina del presidente Sperduto?

Riceviamo e pubblichiamo

C’è da chiedersi quali possono essere gli interessi che spingono il Presidente Bardi a ricorrere al Consiglio di Stato per far annullare la sentenza del Tar, che annullava a sua volta la nomina del Presidente del Parco del Vulture?

Il quotidiano online Basilicata24 ha avanzato alcuni giorni fa delle verosimili ipotesi, che di seguito si riportano:

“A sorpresa dunque la Regione Basilicata ricorre al consiglio di Stato affinché la sentenza del Tar venga annullata. Perché? In vista delle prossime elezioni amministrative e regionali il Parco rappresenta una pedina fondamentale di voti. Il gruppo a sostegno di Sperduto è a questo risultato che punta. Che il sindaco di San Fele sia in grado o meno di gestore un ente così importante per lo sviluppo del territorio è una questione marginale per la politica. La partita tuttavia si gioca anche sul campo delle risorse destinate a quel territorio. La posta è altissima: ben 20 milioni di euro del Pnrr per il Borgo Lanari di Monticchio, oltre agli altri progetti in corso e alle connessioni con le risorse delle aree interne e del Gal. Intorno a questo “malloppo” ruotano personaggi che hanno mani e piedi dappertutto: nei partiti, nelle istituzioni locali, nell’imprenditoria in chiaro e in quella “sommersa”. Perché alcune nostre fonti del posto ci segnalano tentativi di “legittime pressioni” affinché nulla cambi circa la nomina di Sperduto a presidente dal Parco? Perché nulla dovrebbe cambiare? E a proposito della deliberazione del Consiglio regionale n.440 del 26 luglio 2022, quella impugnata dinanzi al Tar, chi ha convinto Bardi e gli altri a nominare Sperduto nonostante tutto? Con quali argomenti? E chi oggi ha convinto il presidente della Regione a ricorrere al Consiglio di Stato?”

Ma rispetto a tutto questo vi è una questione politica grande quanto una montagna, che chiede almeno chiarezza perché è fondamentale per la credibilità politica e il convincimento di sostenere nelle prossime amministrative alcune figure (o figuri) facilmente manovrabili e incoerenti politicamente e moralmente. C’è allora da chiedersi il perché l’opposizione ha steso un velo pietoso sulla questione, salvo qualche sporadico comunicato, o addirittura alcuni esponenti politici regionali hanno pure esultato sull’esito della votazione in Consiglio regionale, che violava apertamente e ripetutamente la legge. Perché il PD e quello che rimane del centro sinistra lucano non assumono una posizione ferma nei confronti di quei sindaci che si definiscono ancora di centrosinistra e che si sono resi vergognosamente complici di questa ‘oscenità’, che a ben scoprire parte da ben altre precedenti e risapute complicità su compravendite di enti pubblici?

E mentre inchieste giornalistiche mettono in evidenza lo stato di degrado e di abbandono della sanità lucana, il Presidente Bardi trova però il tempo per ricorrere al Consiglio di Stato per una questione alla quale non avrebbe dovuto dedicare più un solo secondo. Se le ragioni sono poi elettorali allora si faccia consigliare meglio dai sempre e onnipresenti esperti collaboratori. Aldo Michele RADICE