Le Cronache Tv: un gioco dei bussolotti alla lucana
L’editore lucano annuncia che il suo canale diventa TV nazionale. Coro di giubilo di politici e amministratori che però forse non hanno compreso granché
Dicembre 2022, dalle pagine Facebook di Giuseppe Postiglione l’annuncio: Cronache TV festeggia i 3 milioni di telespettatori. Sul giornale online invece continua ad essere pubblicato il banner “la TV lucana più vista” Eppure gli ultimi dati annuali del 2022 di Auditel in Basilicata dicono ben altro, l’opposto.
E allora perché questo gioco di parole, “3 milioni di telespettatori”, senza alcun riferimento di dettaglio? E’ una tattica goliardica come quando diffuse dati assurdi sulla tiratura e sul venduto di un giornale “Cronache Lucane” che scomparve dalle edicole in poco tempo: “tiratura di 28mila copie, una diffusione di 28mila copie e 338mila lettori”. Una favola che in tanti, politici, sindacalisti e personaggi in cerca d’autore, si sono bevuta in un sorso solo. Una tattica utilizzata anche con “il giornale fantasma” Cronache del Mezzogiorno. (Clicca qui)
Una domanda è d’obbligo. Una TV nata da poco, avrebbe preso contributi pubblici in due anni di oltre 1,2 milioni di euro. Perché? Come funziona? Fatto sta che in queste ultime settimane i canali di Cronache TV Basilicata, Puglia e Campania sono scomparsi: Perché?
Se andava così alla grande perché mai chiudono i canali dopo aver investito sull’acquisto degli LCN anche in altre regioni? Gli utenti hanno chiesto spiegazioni, ma sono rimasti a secco di risposte: nessuna parola. Intanto ieri il presidente Vito Bardi, inoltra un comunicato stampa: “Auguri a Cronache che diventa TV nazionale” “Una televisione nazionale che parte dalla Basilicata è una bella notizia per tutti noi, perché proietta il nostro territorio al di fuori dei confini regionali e questo significa tanto, anche per tutelare maggiormente gli interessi lucani a livello nazionale. Cronache TV scrive una pagina di storia per il mondo dell’editoria e dell’informazione lucana e auguro all’editore, al direttore e a tutti i lavoratori le migliori fortune, con la speranza che quella di oggi sia una tappa di crescita verso sempre nuovi traguardi”. Ma Vito Bardi fa sul serio? I comunicati di auguri si sprecano tra politici, sindacalisti e altre “autorità” pubbliche. Impressionante la superficialità con cui si esalta un “passo avanti” che in realtà è un passo indietro. Impressionante “l’ignoranza” di gente che ci troveremo candidata in una qualsiasi delle prossime elezioni. Incantate da un gioco di prestigio linguistico e comunicativo, dall’ambigua informazione di cui Postiglione è maestro. Ci sono ricascati nonostante la “fuffa” di Cronache del Mezzogiorno.
LE FANFARE STONATE
Incuriositi dagli auguri di tante “istituzioni” e dall’affermazione “Cronache TV diventa nazionale”, siamo andati a vedere. Il primo passaggio che ci ha obbligati ad approfondire è in questa dichiarazione: “abbiamo dato vita alla prima TV nazionale interattiva”. E’ un’inesattezza – per usare un eufemismo -, talmente palese ed eclatante che non merita alcun commento. Ogni utente con una TV connessa ad internet, sa bene che non è così. I politici non lo sanno, forse hanno una tv speciale connessa ai marziani. Se politici, sindacalisti, giornalisti, esponenti di Confindustria e tutti i cortigiani del sistema di potere recitano questa commedia è il segnale di conferma della pasta frolla di cui è fatta la classe dirigente di questa regione.
Ed allora, così come dovrebbe fare ogni giornalista, abbiamo “lavorato sulla notizia”. Ricostruiamo i fatti. La numerazione automatica del Canale 68, con riferimento ai servizi di media audiovisivi a diffusione nazionale in chiaro, è stata attribuita dall’ex Ministero dello Sviluppo Economico (ora MIMIT – Ministero delle Imprese e del Made in Italy) per il marchio BOM CHANNEL alla società MEDIA 360 ITALY CORPORATE CAPITAL (nessun collegamento societario con Cronache TV), come riscontrabile dal nuovo ed ultimo elenco (qui la determina) ministeriale del dicembre 2021.
CHE COS’E’ BOM CHANNEL
Scusate il linguaggio tecnico ma non possiamo fare altrimenti. BOM CHANNEL al pari di altri, è un vettore di contenuti promiscui HBBTV (standard industriale ETSI TS 102 796) per veicolare ovvero diffondere anche altre emittenti che vogliono trasmettere in modalità streaming IP i loro canali TV. La HbbTV è una metodologia tesa ad armonizzare la trasmissione tradizionale (digitale terrestre) con l‘IPTV nelle smart TV collegate a internet (o tv dotate di decoder compatibile), che ha raccolto l’interesse di molti piccoli editori locali perché permette sostanzialmente di abbattere i costi della banda da riconoscere agli operatori di rete (in primis Raiway spa e EI Towers del gruppo Mediaset). Per cui la tecnologia HbbTV permette anche alle piccole emittenti TV che non hanno un Canale (o che gli è stato tolto), di utilizzare la piattaforma DTT (Digitale Terrestre) per rendere disponibili, attraverso logical channel number (canali) tradizionali, contenuti esclusivamente IP. Quindi se il televisore non è smart e non è collegato ad internet, il canale TV non è visibile.
COME FUNZIONA L’HBBTV (HYBRID BROADCAST BROADBAND TV)?
Il funzionamento per l’utente è (relativamente) semplice. Quando la smart TV di un telespettatore supporta l’HbbTV e lo spettatore è sintonizzato su un canale televisivo sul quale viene resa disponibile una app HbbTV, questa app viene caricata nello smart TV e viene visualizzata allo spettatore in un angolo dello schermo una “call-to-action”, ad esempio un logo con un pulsante (di colore diverso) o una scritta che suggerisce di premere un tasto di lancio. Alla pressione del tasto di lancio, l’app viene eseguita. (cit. Wikipedia).
CRONACHE TV LASCIA O VIENE OBBLIGATA A LASCIARE I SUOI CANALI?
Questa domanda nasce in considerazione di una banale riflessione: la società editrice di Cronache TV, è stata assegnataria dell’LCN (canale) 76 in Basilicata e Puglia. Poi, e sino a poche settimane fa, aveva allargato il proprio servizio in altre regioni (Campania, Molise, Abruzzo e Lazio) per cui avrebbe effettuato importanti investimenti. Perché allora, di colpo, lascia i suoi canali per essere ri-trasmessa da un altro editore (in questo caso la Media 360 Italy Corporate Capital) in un canale condiviso con altre TV da selezionare? Non solo. Se è stata una scelta voluta (e non imposta), perché già da metà febbraio Cronache TV non era più visibile in tutte queste regioni (tranne che in una parte della città di Potenza)?
Per completezza a quanto sinora detto, dobbiamo anche riportare le “voci” di alcuni operatori televisivi da noi contattati che ci hanno invece ipotizzato due possibilità. Alcuni ipotizzano la decadenza della autorizzazione da parte del Ministero e/o di una Autorità Garante a seguito di un provvedimento “grave”. Altri ipotizzano che gli LCN (Canali) siano stati spenti dagli operatori di rete per morosità.
Noi non conosciamo i veri motivi, di certo, qualunque sia la motivazione (voluta o imposta), è una “scelta visionaria” editoriale molto discutibile. Per una qualsiasi emittente televisiva – e ancor di più per Cronache TV che è solita auto elogiarsi anche con dati di ascolto eclatanti, così come da loro interpretati ma che non trovano oggettivo riscontro – il passaggio dall’avere propri LCN (canali) al dipendere (senza integrare) da un LCN (canale) di altri (seppure nazionale), per poter essere fruiti solo tramite IP (internet) grazie alla tecnologia dell’’HbbTV, non è affatto un grande salto in avanti, piuttosto un arretramento imposto da qualcosa o da qualcuno. “TV nazionale” è una forzatura comunicativa: come dire che un sito web, una web tv di provincia, una radio web locale sono mondiali. E lo sono. In questo caso Postiglione è stato umile: “Tv nazionale”.
LA PANTOMIMA DEI POLITICI
Ci siamo permessi di pubblicare questo approfondimento, perché se lo avessero fatto altri (che lo pensano ma non lo dicono) tipo altre Tv locali, sarebbero stati accusati di invidia contro la concorrenza. Noi non siamo concorrenti della Tv di Postiglione né Postiglione è nostro concorrente: siamo su due emisferi distanti sia nei contenuti sia nel mezzo di diffusione. Non ci scandalizzano le goliardate mediatiche di Postiglione, ci stupiscono la gente, i politici e personaggi vari del sistema di potere che per ignoranza o per convenienza reciproca partecipano al gioco. Da questo circo equestre, per fortuna i cittadini sono fuori, è tutto un circuito di potere e di sistema su cui la stampa libera ha il dovere di vigilare. Noi abbiamo cominciato da tempo (clicca qui).
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