Lavoratori Rmi e Tis Basilicata, “non chiedono privilegi ma diritti”

13 marzo 2023 | 09:41
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Lavoratori Rmi e Tis Basilicata, “non chiedono privilegi ma diritti”
Un presidio dei lavoratori Rmi e Tis davanti alla Regione Basilicata

Cub e Flmu-Cub Basilicata: “Non accetteremo accordo che divida i lavoratori”

Di seguito il comunicato stampa della Cub e Flmu-Cub Basilicata sui lavoratori Tis e Rmi

I lavoratori TIS (tirocinanti di inserimento sociale) e RMI (reddito minimo di inserimento) della Basilicata impegnati da anni in progetti di pubblica utilità, collocati nelle scuole, nei tribunali, nei comuni, nel verde pubblico e in tanti altri ambienti di lavoro della pubblica amministrazione, svolgono attività quasi gratuite, con il misero riconoscimento della somma di circa 550 euro al mese e senza un regolare contratto di lavoro. Negli anni questi lavoratori hanno acquisito professionalità e competenze riconosciute da tutti, ma formalmente e nei fatti non rientrano in nessun contratto di lavoro, hanno solo doveri ma non diritti e non hanno diritto alla malattia, ai contributi pensionistici, ad un giusto riposo, alla maternità ecc. Questi lavoratori come gli altri hanno diritto a lavorare senza rischiare la vita, senza perderla, ma non essendo considerata la loro attività come lavoro, spesso e volentieri, non hanno nemmeno la minima dotazione di sicurezza perconale.

Sono passati decenni dal primo inserimento in platee di pubblica utilità, i lavoratori adesso riconosciuti come TIS “tirocinanti di inserimento sociale” e RMI “reddito minimo di inserimento” hanno diritto ad una loro stabilizzazione. Questi lavoratori assistono disabili, guidano pulmini dei comuni, visionano documenti e atti sensibili in comuni e tribunali, sono presenti nelle mense scolastiche e tante altre mansioni, quindi svolgono un regolare lavoro ma senza un regolare contratto e sono presenti in tutti i comuni. I lavoratori in questione percepiscono un sussidio più basso di un reddito di cittadinanza, solo 550 euro al mese e questa situazione li sta distruggendo fisicamente e psicologicamente, perché non riescono a far fronte a tutte le spese, non riescono più a garantire e a pagare regolarmente le bollette, a mantenere le proprie famiglie, a garantire un’istruzione ai figli ecc… Questo paese dovrebbe essere una repubblica fondata sul lavoro, ma non su quello precario e finalizzato allo sfruttamento.

I lavoratori in questione non cercano un lavoro privilegiato e agevolato ma un lavoro che già svolgono da tanti anni in modo preparato, corretto, valido. É ormai ora di iniziare a regolarizzare la loro posizione lavorativa, il che non vuol dire necessariamente assumerli direttamente da parte dei comuni, ma di garantire da subito per tutti gli oltre 1800, una continuità lavorativa, senza interruzioni e adeguatamente retribuita, e la progressiva stabilizzazione mediante l’istituzione di un Bacino di questi lavoratori cui la Pubblica Amministrazione della Basilicata debba necessariamente attingere per le assunzioni.

I lavoratori TIS E RMI da anni e anni esercitano lavori in virtù del sussidio minimo che ricevono, attività indispensabili per i servizi che gli enti locali della regione erogano ai cittadini, la Cub e gli operai metalmeccanici della Flmu -Cub di Basilicata comprendono i motivi del loro malcontento, si dichiarano solidali con la vertenza, e oltre a sostenere le iniziative messe in campo da questi lavoratori, fanno presente che qualsiasi proposta si prospetti per raggiungere una soluzione, la migliore possibile, che metta fine a questa annosa questione, soddisfacendo le richieste dei lavoratori TIS e RMI deve accontentare tutti, non solo una parte. I lavoratori in questione devono avere tutti gli stessi diritti nel medesimo momento in qualsiasi eventuale accordo si arrivi a firmare. La Cub e i metalmeccanici della Cub non accetteranno mai un eventuale accordo che divida i lavoratori, pertanto prendono le distanze da qualsiasi comunicato fatto circolare, anche a nome della nostra organizzazione, che si esprima diversamente. Cub e Flmu Cub Basilicata