Lavoratori: “Caro Bardi, non chiediamo la luna nel pozzo”

28 marzo 2023 | 14:17
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Lavoratori: “Caro Bardi, non chiediamo la luna nel pozzo”
Lavoratori Tis e Rmi sotto la Regione Basilicata

Ti e Rmi: “Non riuscirete a logorarci, continueremo questa battaglia finché non otterremo ciò che ci siamo prefissati”

Le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi non hanno chiesto la luna nel pozzo, ma Bardi dopo aver promesso la luna continua a mantenere questi lavoratori nel pozzo del lavoro nero legalizzato, sotto pagato e senza nessun diritto. Ovviamente Bardi è in buona compagnia, anche gli altri componenti del governo regionale non si strappano le vesti dalla rabbia per i diritti negati a queste persone. Questo si legge in una nota degli stessi lavoratori.

Vogliamo ricordare che la somma di 550 euro al mese che ricevono i lavoratori Tis e Rmi corrisponde alla somma ricevuta in un solo giorno da molti politici nel palazzo della Regione Basilicata. Gli stessi personaggi che invece di interessarsi, di affrontare e di risolvere quello che i lavoratori rivendicano e cioè il riconoscimento dei diritti maturati anche dopo tanti anni di sfruttamento, fanno finta che questi non esistano.

Siamo a un mese di distanza dall’inizio del presidio permanente, i lavoratori insieme a Usb, Cub e ai solidali hanno dato dimostrazione di essere determinati a non subire più alcuna ingiustizia perpetrata nei loro confronti.

Dopo un mese sotto la pioggia, le intemperie invernali, adesso arriverà anche il sole e non sarà così pesante affrontare altri mesi con altre iniziative, per cui caro Bardi e company fissatevelo nella testa, non riuscirete a logorarci, continueremo questa battaglia finché non otterremo ciò che ci siamo prefissati.

Sappiamo bene che lì sopra, in quel palazzo regionale, si fanno altri ragionamenti, se Caio deve andare al posto di Sempronio o viceversa, se è meglio andare prima alle elezioni regionali o andare dopo, se la presidenza della regione deve andare ai fratellini d’Italia oppure restare agli uomini del cavaliere, se ci si può mettere d’accordo sui rinnovi delle future presidenze nel Cda di Eni, nei consigli di amministrazioni di Enel, Leonardo, Poste o Terna, dove lauti compensi aspettano i privilegiati di turno.

Avete fatto in modo che in cambio dello smembramento del sottosuolo di una parte della Basilicata sia stato riconosciuto ai cittadini lucani il bonus gas, prendiamo atto di questo come è stato preso atto da quasi tutti i lucani. Però sappiamo benissimo che un conto è dare il bonus a chi deve vivere con 550 euro al mese e cosa ben diversa è darlo a tutti , anche a voi stessi e a chi come voi quella somma la intasca in un solo giorno e potrebbe tranquillamente pagare per gli enormi consumi delle vostre ville .

Qualcuno lì sopra, nel palazzo regionale, ha detto che le lavoratrici e i lavoratori Tis e Rmi non sono lavoratori precari, sono cittadini che hanno un sussidio e non hanno nessun diritto ad essere stabilizzati.

Noi diciamo invece che questi lavoratori sono a un livello ancora più basso dei lavoratori precari, svolgono il loro lavoro esattamente come tanti altri precari ma nello stesso tempo ricevono solo 550 euro al mese e nessun diritto. Pertanto invece di pensare solo ai vostri interessi, iniziate a prendere atto che ci sono persone che lavorano per mantenere anche voi e che non possono essere trattati e utilizzati come stracci usa e getta.

Occorre sostenere questi lavoratori che dopo anni scendono in piazza a rivendicare legittimi diritti. Dando il giusto valore alla vertenza in corso si può costruire un fronte unico di tutte le realtà precarie lucane: TIS, RMI, FORESTALI, INTERINALI, CONTRATTI A TERMINE, con la parola d’ordine centrale del lavoro stabile per tutti.