Interdittiva antimafia per l’editore di “Cronache Lucane”

17 marzo 2023 | 18:18
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Interdittiva antimafia per l’editore di “Cronache Lucane”

Si tratta della Cooperativa Riscontri che dal 7 marzo 2023 non risulta più nella gerenza

La cooperativa Riscontri, editrice del giornale Le Cronache lucane, riconducibile a Giuseppe Postiglione, è stata sottoposta a un provvedimento preventivo di interdittiva antimafia così come risulta da un’informativa che la Prefettura di Potenza ha inviato all’Azienda Sanitaria Locale 1 Napoli Centro il 4 maggio 2021. Con l’Azienda sanitaria partenopea la Cooperativa Riscontri aveva un contratto per la pubblicazione di bandi, avvisi ed esiti di gara di 210mila euro revocato, il 24 maggio 2021, e affidato ad altra azienda in seguito alla comunicazione antimafia del prefetto di Potenza. Qui la determina

“Le interdittive antimafia sono previste e disciplinate dal D.lgs. n. 159/2011, noto  come Codice Antimafia, e hanno lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose nel mercato mediante l’interdizione delle imprese, che ne sono destinatarie, a contrarre con la P.A. o a ricevere erogazioni pubbliche, al fine di assicurare la tutela della concorrenza”.

IL GIORNALE SENZA EDITORE

Le Cronache Lucane nasce la prima volta nel febbraio 2016, ma dopo pochi giorni l’editore, Giuseppe Postiglione, è costretto a interrompere la pubblicazione a causa di una vicenda giudiziaria che lo coinvolge. Vicenda per la quale è stato prima arrestato e poi rinviato a giudizio.Si tratta di una “tentata estorsione ai danni di un ex assessore comunale di Potenza che si sarebbe consumata dietro la minaccia di diffondere un suo video compromettente.”

Il giornale rinasce nel 2018, con un nuovo editore e un nuovo direttore. L’editore è la Cooperativa Riscontri il cui presidente è Maria Fedota che è anche il direttore del giornale. Capitale sociale non rinvenibile. Il giornale non è in edicola e viene distribuito in formato pdf agli abbonati. Dall’8 marzo 2023 dalla gerenza del giornale scompare l’editore (Cooperativa Riscontri) senza che ne compaia un altro, almeno fino ad oggi.  Non solo. Fino al 7 marzo 2023 la testata risulta iscritta al registro della stampa del tribunale di Potenza in data 2 marzo 2018 al n. 477. Dall’8 marzo 2023 la testata risulta iscritta al registro della stampa in data 18 settembre 2007 al n. 365. Siamo di fronte ai soliti giochi di prestigio? Si torma ad utilizzare l’iscrizione di una vecchia testata, così come fatto con il giornale fantasma Le Cronache del Mezzogiorno. Ci sta.  E’ possibile pubblicare un giornale con la gerenza monca? E perché scompare l’editore dalla gerenza? C’entra qualcosa l’interdittiva antimafia?

LA CHIUSURA DEI CANALI TV

Nel bouquet informativo dell’editore Postiglione troviamo anche Cronache tv che fino a metà febbraio scorso era visibile sul digitale terrestre, in Basilicata, Campania, Molise e Lazio. Editore della tv risulterebbe Agi srl. I canali sono stati spenti nelle scorse settimane. Non sappiamo se anche Agi srl sia stata sottoposta a interdittiva. Quel che è certo che nei giorni successivi allo spegnimento dei canali, l’editore lucano annuncia che il suo canale diventa “TV nazionale”. Una fuffa in grande stile (clicca qui).

LE POLEMICHE SULLE DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE POSTIGLIONE 

Nei giorni scorsi l’intitolazione della sala stampa del Consiglio regionale lucano a Bonaventura Postiglione, padre dell’editore di Cronache tv, Giuseppe. Durante la cerimonia, Postiglione figlio, ricordando le battaglie del padre per le radio libere associa il genitore a Peppino Impastato, collocando tra l’altro il giornalista di Cinisi,  ucciso dalla mafia, in Campania. E così partono le contestazioni sui social e a mezzo stampa. In seguito al nostro ennesimo articolo intervengono l’ex segretario regionale del Pd, l’Anpi e l’Associazione Libera, contestando a vario titolo la forzatura strumentale che associa Peppino Impastato a Bonaventura Postiglione e alle testate dell’editore Giuseppe.