Stellantis Melfi, il grido degli operai del Montaggio: “Andiamo troppo veloce, vicini al collasso”
Sempre di più i lavoratori che denunciano una situazione insostenibile. “il mix non funziona, siamo di meno e lavoriamo di più. Quando torni a casa sei uno straccio, devi solo buttarti sul letto”
“Andiamo talmente veloce che dalla Lastratura non ce la fanno a fornirci le scocche che ci servono per lavorare. E così giovedì siamo stati avvisati, poche ore prima, che venerdì non avremmo lavorato perché mancavano i componenti”. Inizia così il lungo e accorato appello di uno dei tanti operai che al Montaggio denuncia una situazione ormai prossima al “collasso”. Il primo grande bluff, a sentire voci sempre più forti, consiste nel nuovo sistema di lavoro chiamato mix. “Per alleggerirci il compito – spiega un lavoratore – dallo scorso anno dovrebbero passarci macchine in sequenza, 500, Renegade e Compass, ma in realtà mancando spesso pezzi, ti trovi trenini di stesse auto in sequenza e devi fare operazioni in più negli stessi tempi di prima”.
Questo perché, aggiunge un altro operaio ‘stanco morto’, “nei domini hanno dimezzato il personale sulla linea, ma si producono praticamente le stesse auto con un impostato sempre superiore alle 400 auto a turno”. Una specie di bolgia dei dannati, sarebbe diventato il Montaggio. “Ormai hanno spinto talmente tanto la produzione – aggiunge lo stesso lavoratore – che peggio di così non si può. Se ti lamenti prendi anche gli avvertimenti, capi Ute e Reparto sono anche loro sulla graticola e ti comandano di fare esattamente quello che dice Stellantis, altrimenti rischiano anche loro”. Un altro operaio ancora, da sempre al Montaggio, alza le spalle: “Non ricordo in passato una situazione del genere, se sei allenato riesci a stare appena appena dietro alla postazione, ma quando torni a casa non servi a niente, devi solo buttarti sul letto. Vedo colleghi che non ce la fanno. Proprio questa settimana hanno tolto altri due dove lavoro io, ma la produzione è pressocché invariata”.
Per chi non ce la fa, c’è sempre il “Cds”, o peggio, lo spettro del “licenziamento”. Davanti ad una situazione così “peggiorata”, viene da chiedersi dove sia il sindacato. L’opinione diffusa ormai sembra essere questa: “Ormai sono tutt’uno con l’azienda, quello che essa chiede loro accettano, firmando, e poi mandano a noi solo i messaggini di routine”. E ancora: “Sono del tutto proni alla logica Stellantis per cui bisogna produrre di più con meno operai. Devono spendere di meno”. Un vero cerchio dei dannati, dicevamo, sarebbe diventata l’unica linea Stellantis di S. Nicola di Melfi. Una bolgia dove resiste solo chi è più allenato. Forse il tema andrebbe affrontato seriamente nelle apposite Segreterie.