Perché ogni giorno siamo tempestati da gestori delle rinnovabili che non sanno più a chi vendere energia elettrica?

8 febbraio 2023 | 11:13
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Perché ogni giorno siamo tempestati da gestori delle rinnovabili che non sanno più a chi vendere energia elettrica?
Giorgia Meloni e Gianni Rosa

“Le imprese producono ricchezza a Sud, lasciano rifiuti e infrastrutture dissestate e versano tributi in ogni parte d’Europa e del mondo, è ora di opporsi e di proporre una pressione fiscale competitiva e attrattiva”

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera aperta inviata dalle Associazioni firmatarie al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, al Sottosegretario Vittorio Sgarbi, al senatore Gianni Rosa.

Le imprese producono ricchezza a Sud, lasciano rifiuti e infrastrutture dissestate e versano tributi in ogni parte d’Europa e del mondo, è ora di opporsi e di proporre una pressione fiscale competitiva e attrattiva.

Egregio Signor Presidente Giorgia Meloni, il Suo desiderio di governare l’Italia si è avverato in un periodo storico complesso, caratterizzato anche dalla pressione di chi, più che al bene dell’Italia, pensa all’opportunità di fare solo tanti affari.

I Suoi primi cento giorni sono stati impegnativi e la scelta di andare subito a Bruxelles, per tranquillizzare i vertici europei e per chiarire la non subalternità dell’Italia, ha fatto sperare tanti cittadini del Mezzogiorno che qualcosa sarebbe cambiato per il Sud e per la Basilicata da cui Le scriviamo. In occasione dell’evento Polis, ha sottolineato di non volere un “Paese diviso in territori e cittadini di serie A e di serie B”, nei Suoi viaggi in Nord Africa, ha precisato di voler cooperare senza spirito “predatorio”, eppure, i fatti La smentiscono.

Il regolamento UE 2577, del 22 dicembre 2022, che istituisce il quadro per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, rappresenta per il Sud Italia la peggiore “occasione predatoria” su quel poco che è sfuggito alla devastazione ambientale degli ultimi venti anni. In Basilicata, si è concentrato il polo energetico più variegato al mondo, sono presenti grandi gruppi petroliferi internazionali, multinazionali dell’eolico e del fotovoltaico e tutto è avvenuto sempre senza una corretta pianificazione che evitasse gli errori del boom economico. Si tratta di opere industriali che avrebbero richiesto distretti ben organizzati, invece, sono sorte casualmente e con il benestare degli amministratori locali, accecati dalla falsa promessa di una ricaduta occupazionale e dal desiderio di affermazioni personali. Non c’è stato nessun rispetto, né per le comunità, né per il territorio. Siamo governati, da quattro anni, dal centro destra, ma nonostante le tante promesse di tempestività, siamo ancora senza Piano Paesaggistico, lo avremo quando non ci sarà più niente da proteggere, del PITESAI non sappiamo più niente e con l’eccessiva semplificazione, nella sola Basilicata, sono pervenuti centinaia di progetti di eolico, fotovoltaico e non mancheranno ulteriori prospezioni petrolifere, a danno dell’agricoltura e delle nostre vere ricchezze. I Governi cambiano, ma non segue mai un approccio visionario e lungimirante riguardo alle cause del fenomeno immigratorio.  La produzione delle rinnovabili esige litio, cobalto e titanio, terre rare presenti in Africa e recuperate da bambini a piedi nudi, come testimonia il dolore di Papa Francesco. Il Regolamento UE vuole un’Europa elettrica e pulita, ma continua a ignorare i flussi migratori biblici che essa stessa genera in modo egoistico.

Lei sostiene che occorre “liberare le energie e la voglia di fare delle imprese”, ma non lo si può fare senza ricordare cosa hanno scritto Calvino, Pasolini e Cederna sulla speculazione selvaggia degli anni ‘60 e delle nefaste conseguenze successive. Perché ogni giorno siamo tempestati da gestori delle rinnovabili che non sanno più a chi vendere energia elettrica? Il GSE sta regalando tanti miliardi statali alle imprese eoliche che, persino, Matteo Messina Denaro ha investito nel settore. L’Italia emuli la Danimarca, dove sono le imprese eoliche a incentivare finanziariamente lo Stato e si autorizzino solo impianti per le Comunità energetiche e con il rispetto di tutti i protocolli industriali, senza distruggere l’agricoltura e gli altri settori. Il Sud Italia, come hub energetico, era lo stesso sogno dei Governi precedenti, per noi è un incubo gattopardiano. Puntare, invece, sulla nostra produzione agricola, sui nostri invasi, capaci di garantire il 30% delle riserve idriche nazionali, rappresenterebbe una vera svolta per fronteggiare i frequenti fenomeni siccitosi e impedire le prossime guerre che non saranno per l’energia, ma per l’acqua e la produzione alimentare.

Le imprese producono ricchezza a Sud, lasciano rifiuti e infrastrutture dissestate e versano tributi in ogni parte d’Europa e del mondo, è ora di opporsi e di proporre una pressione fiscale competitiva e attrattiva.

Signor Presidente L’aspettiamo in Basilicata.

Porzia Fidanza per le Associazioni firmatarie: Associazione Ehpa Basilicata, Associazione LIPU Basilicata, Comitato Ruoti Terra Nostra, Pro Loco Muro Lucano, Basilicata Sport & Adventure, Un Muro d’Amare Muro Lucano, Associazione Antigone2 Oppido Lucano, Comitato Piani del Mattino Potenza, Italia Nostra sez. di Senise