Il “Sistema Basilicata”: viaggio nei ‘segreti’ del Potere lucano

21 febbraio 2023 | 12:49
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Il “Sistema Basilicata”: viaggio nei ‘segreti’ del Potere lucano

Prima puntata. Generoso Donofrio, l’imprenditore “timido e riservato” : dalla politica al resto del mondo

“Per ‘sistema’ (dal greco systéma, da syn-ìstemi, stare insieme) si intende un’unità intera e unica composta da parti in relazione tra loro e tendenti all’equilibrio, tale che l’intero risulti diverso dalla semplice somma delle parti e qualsiasi cambiamento di una di queste parti influenzi la globalità del sistema”. L’opinione pubblica a volte conosce le parti, ma le sfuggono le connessioni e ignora le conseguenze e gli effetti della somma delle parti in relazione.

La premessa

È questa la chiave per interpretare ciò che in questa inchiesta definiamo “Sistema Basilicata”. Un lavoro descrittivo, senza pretesa di completezza. Proveremo a fare luce sull’arcipelago di ruoli, funzioni e comportamenti nel mondo lucano degli affari e della politica. Scaveremo nel passato per capire meglio il presente. Il viaggio si articolerà in molte puntate in cui parleremo dei nodi, o dei punti, fondamentali nel circuito delle connessioni tra le parti. La trattazione incompleta di persone e vicende è sempre il prologo della puntata successiva destinata a ricomporre il puzzle su fatti più dettagliati e su relazioni meglio spiegate Questa prima puntata, a cui seguirà una seconda, è dedicata all’imprenditore Generoso Vittorio Donofrio, uomo probabilmente ignoto all’opinione pubblica vasta, ma molto noto a pezzi importanti della politica e dell’imprenditoria. È un personaggio di interesse pubblico che preferisce la riservatezza privata.

GENEROSO VITTORIO DONOFRIO: L’IMPRENDITORE “TIMIDO E RISERVATO”

Un nodo – un punto – del sistema che andremo a descrivere nel corso di questo lavoro giornalistico risiede nella figura dell’imprenditore Generoso Vittorio Donofrio. Interessi imprenditoriali in diversi settori, un’ascesa costante: enogastronomia, edilizia, sport, attività immobiliari. Un impero economico sottratto al clamore dei riflettori social e dell’attenzione mediatica. Un manager di altri tempi. Partiremo da lui in un percorso lungo durante il quale incontreremo altre imprese, imprenditori, politici, personaggi noti e meno noti del mondo visibile eppure sommerso che ha avuto ed ha un ruolo fondamentale nella vita sociale, economica, culturale e politica della Basilicata.

Nato a San Fele, piccolo paese in provincia di Potenza, 70 anni appena compiuti. Interessi imprenditoriali in Basilicata, in Italia e all’estero, soprattutto in Romania. Una figura affascinante, enigmatica, che preferisce muoversi dietro le quinte invece che sulla ribalta. Non ama i social, non ama mostrarsi né mostrare i suoi successi, al contrario di altri imprenditori sempre in vista tra party, kermesse, inaugurazioni e promozioni. Di lui sul web una vecchia foto di molti anni fa e poco altro.

In qualche circostanza saltato agli onori della cronaca, poi niente altro. Quando si è impegnati in certe attività può capitare un incidente di percorso con la giustizia. All’inizio degli anni 90 quando era presidente della società calcistica di Potenza, assessore provinciale ai Lavori Pubblici (90-93) e sindaco di San Fele (88-90), finisce sotto inchiesta per riciclaggio e usura ed estorsione, viene arrestato e rimane in carcere per qualche mese. Dopo anni di processo sarà assolto. A quel tempo tutti lo chiamavano Geny.

È il luglio 2018, crolla un terrapieno a monte di un’area di cantiere all’inizio di viale dell’Unicef, a Potenza, a rischio la stabilità di una palazzina sovrastante. Palazzina, in cui vivevano 18 famiglie costrette in fretta e furia ad abbandonare gli appartamenti e a restarvi fuori fino all’ultimazione della messa in sicurezza dell’area. Generoso Donofrio, amministratore della Cismi Srl, che era l’impresa appaltatrice dei lavori per la costruzione di una nuova palazzina, nel settembre 2022 viene rinviato a giudizio insieme ad altre 8 persone, con l’accusa di disastro colposo. Il processo è appena iniziato, dicembre 2022. Secondo alcune nostre fonti accreditate, Donofrio avrebbe fatto di tutto per evitare quel rinvio a giudizio, coinvolgendo importanti esponenti, anche della magistratura, ma evidentemente non ci è riuscito: una delle rare sconfitte dell’imprenditore.

LA CISMI SRL*

Cominciamo da questa azienda di costruzione di edifici residenziali e non residenziali. È l’azienda per cui Donofrio è finito a processo con altri tra i quali Canio Santarsiero, progettista e direttore dei lavori, attuale amministratore unico dell’Egrib. La CISMI Srl si era aggiudicato il lotto 4 della Zona F12 Verderuolo Inferiore per la costruzione di un edificio, importo dei lavori stimato 2.103.562,86. Amministratore della CISMI è stato nel 2012, insieme a Donofrio, Nunzio De Canio che a sua volta è consigliere di amministrazione del Consorzio Edilizio Fondovalle Verderuolo, di cui Donofrio è stato consigliere e presidente almeno fino al 2017 quando il Consorzio è impegnato nei lavori di costruzione di un edificio per commercio, uffici e alberghi in zona F12 a Potenza, importo delle opere progettate 7,5 milioni.

Attuale presidente del Consorzio è Vittorio Curatella affiancato in consiglio di amministrazione oltre che da De Canio anche da Roberto Urgesi. Nunzio De Canio, fino a gennaio 2008 è Direttore Generale di Apulia prontoprestito, società del Gruppo bancario bancApulia specializzata nei finanziamenti. Lasciato l’incarico “per scadenza del termine e per impegni personali” riprende l’attività professionale nel suo studio di consulenza aziendale con sede a Potenza. Circa due anni dopo De Canio e Donofrio compaiono nelle carte di un’indagine del Gico della Guardia di Finanza per “sospetta violazione della legge antiriciclaggio”. Gli investigatori sospettavano che dietro alcuni business immobiliari si nascondessero operazioni di riciclaggio. I finanzieri del Gico sospettarono che vi fosse a questo scopo un interesse di De Canio e Donofrio al progetto del nuovo Stadio della città. A quanto pare tutti i sospetti si rivelarono infondati. In quella circostanza si parla della Cismi Srl e di un’altra Società, in cui Donofrio e De Canio erano amministratori e soci: la Dedo Srl, con sede a Bella e unità locale a Sala Consilina, oggi ufficialmente amministrata da Vittorio e Giovanni Curatella, di proprietà della CRE Srl a sua volta amministrata da Giovanni Curatella. La CRE Srl è controllata dalla Holding HFC Srl che ne è anche proprietaria.

Proprietaria della HFC Srl è la Vittorio Finizio Curatella & C. Srl. Tra i soci e proprietari di quest’ultima Società c’è, oltre ai Curatella, la Across Fiduciaria Spa. E qui si ferma tutto, chi sono i clienti della Fiduciaria? Le Società Fiduciarie – come è noto – assumono l’amministrazione di beni per conto di terzi attraverso lo strumento della intestazione fiduciaria e  nell’esercizio delle loro attività sono obbligate alla riservatezza sull’identità del proprietario effettivo. La caratteristica principale del contratto fiduciario è l’anonimato. Abbiamo aperto questa parentesi perché il nostro lavoro di scavo e di ricerca, incontra ostacoli quando si imbatte nelle Società Fiduciarie, davanti a quel muro non c’è più una strada. Tuttavia esistono determinati casi in cui diverse autorità pubbliche possono chiedere ed ottenere notizie sui fiducianti. La Fiduciaria non sempre è l’entità che fa da “prestanome” agli anonimi, spesso le modalità sono più semplici e difficili da interpretare. Si tratta di relazioni corte, mediate e basate su rapporti d’affari o di amicizia o di parentela.

Nunzio De Canio, già socio al 50% della Wecaspa Srl, società che ha costruito impianti eolici a Montocchio di Potenza, lo incontreremo più volte nel corso dell’inchiesta.

La Cismi Srl nel corso di 10 anni dal 2009 al 2019 ha posseduto in diversi intervalli di tempo circa 100 unità di fabbricati a Potenza poi venduti, trasformati o trasferiti a vario titolo, quasi tutti in Via Consolini e alcuni in Via Lisbona e via Maratea. Nello stesso arco di tempo, sempre a Potenza, ha posseduto 45 unità di terreni poi trasformati, venduti o trasferiti a vario titolo.

LA GEFRA SRL DI DONFRIO E BRUNO

Questa Società nasce nel 2001, oggetto sociale “lavori generali di costruzione edile”, con sede legale a Rionero in Vulture. Capitale sociale 10mila euro di proprietà al 50% ciascuno di Generoso Donofrio e Francesco Giuseppe Bruno, ambedue amministratori. Dal 2007 e fino al 2012 l’azienda ha un’Unità locale a Baranzate, in provincia di Milano, all’indirizzo della sede operativa della BRUNO SRL di Antonio Bruno e Anpi Srl (Holding di Antonio Bruno). A Baranzate e Bollate in Lombardia e in altre zone del Piemonte la Gefra avrebbe lavorato alla costruzione di edifici. Francesco Bruno è anche, tra l’altro, presidente del Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela della melanzana rossa di Rotonda dop.

Bruno e Donofrio sono stati amministratori della Gefra Srl dal momento della nascita e fino al 2008, quando amministratore unico diventa Francesco Marella. Quest’ultimo manterrà l’incarico fino al novembre 2009. Il cambio di amministratore coincide con la modifica degli assetti societari. Infatti nel 2008 Socio unico della Gefra Srl è la Nova Re Holding Srl, che poi diventerà Partimm Srl, di cui Francesco Marella è presidente e amministratore delegato. La Nova Re Holding Srl nasce dal conferimento, nel 2007, del ramo di azienda avente ad oggetto le attività immobiliari già facenti capo a Sofipar Spa. Sofipar a quel tempo, aveva un capitale sociale deliberato pari 12 milioni di euro e sottoscritto per 3 milioni, suddiviso in 30mila azioni di Euro 100,00 cadauna. Il capitale sociale di Sofipar S.p.A. risultava ripartito tra i soci Francesco Pecoriello 10% (3mila azioni pari 300mila euro) e Francesco Marella 90% (27mila azioni pari a 2,7 milioni di euro). Qui siamo nel contesto di una complicata operazione azionaria che per semplificare lasciamo da parte. La Sofipar Spa conferisce, sempre nel 2007, in Nova Re Holding Srl, il ramo d’azienda composto dal complesso delle partecipazioni in società aventi come attività prevalente lo sviluppo di progetti immobiliari ed in particolare dalle partecipazioni, tra le altre, in B 612 S.r.l.,Basilicata Frutta S.r.l.,Via Appia S.r.l., Macchia Romana S.r.l., tutte società che hanno operato nel campo delle costruzioni in Basilicata.

La Partimm Srl con sede a Potenza e capitale di 3,317 milioni di euro è di proprietà di Francesco Pecoriello all’85% e di Angelo Ciuffreda al 15%, amministrata da Luigi Defina. La Via Appia Srl, di cui la Sofipar è stata socio unico e Francesco Marella amministratore unico, è oggi amministrata sempre da Luigi Defina ed è di proprietà al 99,99% della Investimenti Immobiliari2 Srl e dello 0,01% della Partimm Srl. La Investimenti Immobiliari2 Srl è amministrata da Anna Pecoriello che ne è proprietaria al 90%, mentre il 10% è di proprietà della Investimenti Immobiliare1 Srl che a sua volta è amministrata da Anna Pecoriello proprietaria al 100%.  Macchia Romana Srl è amministrata da Francesco Marella ed è di proprietà della B612 Srl che a sua volta è amministrata da Luigi Defina, ma di proprietà al 99,99% della Investimenti Immobiliari2 Srl e dello 0,01% della Partimm Srl. Via Del Gallitello Srl (già Basilicata Frutta Srl) è amministrata da Francesco Marella ed ha come procuratore Luigi Defina, 300mila euro di capitale di cui il 99,99% detenuto da Francesco Marella e lo 0,01% detenuto dalla PLA Srl.  Quest’ultima società ha un capitale di 7,5 milioni di euro, procuratore Francesco Marella, amministratore unico Luigi Defina. La proprietà della Pla Srl è per il 99,98% della Investimenti Immobiliare2 Srl e per lo 0,02% di Luigi de Fina.

La Investimenti Immobiliare1 Srl è anche proprietaria al 75% della Immobiliare Madrò Srl, sede legale a Potenza e unità locale a Roma, di cui Francesco Marella è procuratore speciale e Anna Pecoriello amministratrice unica. Il 25% della Madrò Srl è detenuto da “Potenza OÜ” che in lingua estone sarebbe Potenza Srl, con sede a Tallinn, in Estonia. La Madrò Srl è a sua volta proprietaria al 100% della Investimenti Immobiliari4 Srl. Francesco Marella, tra l’altro, è Founder della Re-Lender Spa, una Società di crowdfunding dedicato alla riconversione industriale e immobiliare, con sede a Potenza e unità locale a Milano. La Re-Lender nel 2022 registra un progetto di scissione con la Nova Re Srl. La Re-Lender ha un capitale di 101mila euro detenuto per il 99,95% dalla PLA Srl e per lo 0,05% da Francesco Marella. Abbiamo semplificato e trattato in superfice questo passaggio di percorso che è molto più complesso.  Scusate la lunga parentesi, ci torneremo prossimamente.

Donofrio e Bruno ridiventano amministratori e proprietari della Gefra Srl nel dicembre 2009 acquisendo il capitale dell’ex socio unico Nova Re Holding, nel frattempo acquisito da Partimm Srl già socio di minoranza all’11,98% della Nova Re. La Partimm con una fusione inversa del 2020 incorpora la Sofipar Spa. Advisor della fusione è l’avvocato Vittorio De Bonis.

DONOFRIO E BRUNO CON LA BRUDO RESIDENCE SRL

Donofrio e Francesco Bruno sono legati, oltre che da questioni d’affari, dalla passione per lo sport. Francesco Bruno appassionato della sua squadra del Rotonda che gli ha procurato non pochi grattacapi con la giustizia sportiva e anche con quella ordinaria. Anche Donofrio per causa del calcio ha avuto i suoi guai. Ad ogni modo i due soci sono incorreggibili inseguitori di squadre di calcio. Donofrio sembra sia ancora Procuratore sportivo, fatto sta che in passato ha dato calciatori a diverse squadre lucane. Ma questa è un’altra storia. E tante delle storie che in questa prima puntata incontriamo le ritroveremo, magari, con maggiori dettagli nelle prossime puntate, anche perché collegate ad altre storie.

Passiamo a un’altra Società, amministrata e posseduta dai due appassionati di sport, è la Brudo Residence Srl con sede legale a Rionero in Vulture allo stesso indirizzo della Gefra Srl. Anche questa svolge attività prevalente di “lavori generali di costruzioni edili”, ma attiva nel settore costruzione di villette unifamiliari. Nata nel 2007 registra un capitale sociale di 10mila euro detenuto al 50% ciascuno da Donofrio e Bruno, ambedue amministratori. Nel 2018 La Brudo Residence Srl prende in affitto o in comodato un ramo d’azienda da Area Direzionale Franco Srl, si tratta del ristorante al Duomo. Infatti dal 2018 al 2020 la Brudo Residence Srl ha una Unità Locale a Potenza, in via Serrao 24, con attività esercitata di “ristorante, trattoria e pizzeria”. L’indirizzo corrisponde al locale Trattoria Ristorante al Duomo. Donofrio dovrebbe avere molto a che fare con altri locali adibiti a ristoranti e alla promozione di prodotti agro alimentari, in Basilicata e all’estero, compresa la Romania dove avrebbe forti relazioni, anche e non solo, attraverso i GAL, con la rete di Palazzo Italia a Bucarest.

LA COMPRAVENDITA DI IMMOBILI E TERRENI

Comprare terreni, magari agricoli e poi per fortuna trasformati in edificabili, venderli o usarli per costruire immobili è uno dei core business di Donofrio. Ecco la Vigadò Srl, di cui Donofrio è procuratore e socio al 50% insieme ad un’altra persona che di mestiere si dedica a coltivazioni agricole associate all’allevamento di animali in una frazione di Avigliano. La Vigadò ha un immobile affittato all’Ispettorato del Lavoro, in via Isca del Pioppo a Potenza, per un canone annuo di 129mila euro. Un contratto appena rinegoziato con decorrenza 2020-2029. Il contratto è firmato dal signore socio agricoltore in qualità di amministratore unico. Ma la proprietà dell’intero immobile risulta in capo alla Vigadò dal 27 luglio 2021.

La Vigadò era proprietaria di almeno 8 unità di terreno a Pignola tra il 1985 e il 1990, poi diventati quasi tutti edificabili e venduti. Sempre a Pignola dal 2000 al 2002 ha posseduto 6 unità immobiliari, ossia 6 particelle quasi tutte di categoria F2 Unità Collabenti (fabbricati fatiscenti, ruderi, unità con tetto crollato e inutilizzabili), poi diventate villette. A Melfi, dal 15 marzo 2002, la Vigadò possiede un fabbricato in via Gabriele D’Annunzio di circa 380 mq.  Per farla breve, la Vigadò dal 2000 ad oggi è risultata proprietaria di circa 120 particelle tra terreni e fabbricati sparse nei Comuni di Potenza, Pignola, Melfi. Tutte o quasi proprietà trasferite o vendute nel corso degli anni anche, in alcuni casi, a breve distanza di tempo dall’acquisizione del titolo di proprietà. Gran parte dei numeri di mappa delle particelle di terreno sono stati soppressi. L’unica proprietà ancora intestata alla Vigadò alla data del luglio 2021 è l’immobile in Via Isca del Pioppo a Potenza: unico foglio, unica particella e circa 58 singole unità immobiliari.

L’interesse nelle attività immobiliari di Donofrio si sviluppa anche attraverso la Atrio Immobiliare Srl, con sede a Roma in via Chiana 98. Nata il 20 marzo 2019 avvia l’attività un paio di mesi dopo. Capitale sociale 10mila euro detenuto al 50% dallo stesso Donofrio e al 50% da Crina Cobzariu, 38enne rumena con la cittadinanza italiana. Cobzariu è presidente del consiglio di amministrazione mentre Donofrio risulta consigliere di amministrazione. Su questa Società ritorneremo con qualche dettaglio più interessante. Magari capiremo le relazioni tra la Atrio Immobiliare e l’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede Apostolica.

Restiamo in tema con la GL Immobiliare Srl al 100% di Donofrio: costruzioni edili, ma con questa Società ha anche trattato commercio all’ingrosso di carni, commercio al dettaglio di ferramenta e vernici, manutenzioni, eccetera.  E lasciamo da parte il Centro Servizi Valle di Vitalba Srl, liquidato dal tribunale di Napoli nel 1993, una Società che ha fornito servizi alle aziende dell’area industriale della Valle di Vitalba: dalle mense, ai servizi di consulenza. Ma anche questa è una storia complicata.

LA MELA DEL VULTURE SRL E LA PASSIONE PER LE CANTINE

L’enogastronomia è dunque un’altra delle passioni di Donofrio. Un business sviluppato anche con La Mela del Vulture Srl, società che oltre l’immancabile attività di locazione e compravendita di beni immobili ha lo scopo di produrre imbottigliare e commercializzare uve e vini, specie aglianico del vulture, alcolici, prodotti agricoli, l’acquisizione e la conduzione di terreni e vigneti, la gestione di cantine, bar, ristoranti, alberghi, eccetera. Amministratore unico della Società e proprietario del capitale sociale di 80mila euro è Donofrio. La Mela del Vulture è una delle prime società acquisite con cui Geny conduce il suo business. La Società nel tempo ha subito diverse variazioni, compreso il nome che nel 2006 era La Mela di Donofrio e C. con forma giuridica di società in accomandita semplice, diverse aperture e chiusure di unità locali e modifiche all’oggetto sociale. Un tempo la Società commerciava anche profumi e abbigliamento con il marchio La Mela. Dal 2007 la Mela Del Vulture dà il nome a una cantina che produce e imbottiglia vino. Inserita nel panorama vitivinicolo regionale con la produzione di due Aglianico del Vulture Doc, Tofus Scrignorosso, e di un Basilicata Igt bianco, Scrignobianco. La sede della cantina è all’indirizzo della sede legale della Mela del Vulture Srl. Nella rete delle attività imprenditoriali nel Vulture Donofrio avrebbe un ruolo importante soprattutto nell’acquisto e nella vendita di terreni destinati a coltivazioni o per la realizzazione di impianti eolici. Ma Donofrio sarebbe stato anche sostenitore in qualche modo degli altri imprenditori vitivinicoli della zona. Insomma, un vero amante del territorio.

TUTTO QUI IL BUSINESS  GLI INTERESSI DI DONOFRIO? CREDIAMO DI NO

Collegati a Generoso Donofrio e al suo business incontreremo molti altri imprenditori e non solo, limitandoci a descrivere fatti e circostanze documentati da atti pubblici e da riscontri privati. Tuttavia faremo domande. Incontreremo altre imprese di costruzione, altre cantine, commercialisti, alcuni personaggi citati nelle carte di inchieste della magistratura. E poi banche e finanziatori, prelati, avvocati, politici, editori, magistrati, imprenditori della sanità privata. Incontreremo luoghi dove si muovono “ombre massoniche” e uomini d’affari legati a doppia mandata con la politica. Donofrio è un punto della rete, anzi un nodo importante e anche storico che porta in molte direzioni. Direzioni che intraprenderemo con calma senza correre, non prima di aver completato la prossima puntata al cui centro ci sarà ancora Donofrio insieme alle nostre domande. Tuttavia, Donofrio non è tutto. È solo uno dei nodi del sistema. Ci troveremo di fronte a forme di reciprocità tra Poteri, in un mercato di compravendita delle convenienze e delle opportunità. Al centro mediazioni e intermediazioni di esponenti della politica, delle istituzioni e del business. “Per capire quello che sta accadendo oggi, bisogna conoscere quello che è accaduto nel passato, è lì che stanno le chiavi di lettura.” Per esempio, ha a che fare col presente l’assegno di 100mila lire emesso il 2 aprile 1979 dalla Banca di Lucania di Potenza all’ordine di Licio Gelli il cui richiedente era un certo Roselli Andrea, nato a Firenze il 19 aprile 1947 e domiciliato in Potenza, alla via Gabet, 20”? Questo esempio riferito ad un fatto reale, è usato qui in senso metaforico per dare l’idea dell’approccio che caratterizza questa lunga inchiesta: passato e presente sono legna di un unico fuoco. Continua

*Tutti i dati camerali delle aziende citate, sono riferiti a visure estratte nel periodo dicembre 2022-febbraio 2023.

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