Concorso Provincia di Potenza: “il padre è presidente della Commissione del concorso e la figlia candidata?”
Il sindaco di Ruoti interviene sulla vicenda del segretario della Provincia di Potenza: Come può Giovanni Conte svolgere quel ruolo nelle commissioni in tanti concorsi pubblici, se il giudizio del CSM definisce la sua “una condotta incline a metodi disinvolti e certo non in linea con il rigore etico che si richiede a chi svolge funzioni giurisdizionali, anche onorarie“?
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del sindaco di Ruoti, Franco Gentilesca, sul segretario della Provincia di Potenza
“Proprio così, come diceva un noto politico italiano “a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca“. Alcune testate giornalistiche hanno accolto il grido di allarme che ho lanciato nei giorni scorsi relativamente all’opportunità del dott. Conte a ricoprire il ruolo di Segretario della Provincia di Potenza per quanto è emerso dalla sentenza del Tar e dalla sezione del CSM con riferimento al suo ex ruolo di Magistrato che in particolare sottolineava come “ nella qualità di giudice onorario esprimeva comportamenti non in linea al rigore etico che si addice alla figura giuridica” ed ancora il CSM definisce la sua “una condotta incline a metodi disinvolti e certo non in linea con il rigore etico che si richiede a chi svolge funzioni giurisdizionali, anche onorarie“ .
Su quanto emerso sollevavo una questione: Orbene come può il dott. Conte ricoprire il ruolo di Segretario della Provincia di Potenza e di segretario comunale in tanti comuni? Come può svolgere il ruolo di Presidente delle commissioni in tanti concorsi pubblici, se il giudizio del CSM definisce la sua “una condotta incline a metodi disinvolti e certo non in linea con il rigore etico che si richiede a chi svolge funzioni giurisdizionali, anche onorarie“?
Mi chiedevo in merito a questo come potesse, indisturbato, il dott. Conte continuare a svolgere il ruolo di Segretario della Provincia e quindi sedere nei vari incontri con magistrati, Prefetto, Presidente della Provincia o della Regione e ancor più, come potesse giudicare lui, come Presidente di Commissione di esame ai concorsi, i cittadini che si presentano? Quale fiducia verso un Presidente di Commissione con tali inclinazioni?
In questi giorni si stanno svolgendo, come ho avuto modo di leggere, concorsi indetti dalla Provincia di Potenza. Migliaia di cittadini interessati, non pochi mi hanno scritto in privato e tanti sui social in modo velato e meno velato hanno evidenziato le mie stesse perplessità.
Il dott. Conte in qualità di Presidente di Commissione ieri ha rilasciato delle interviste e già di per sé quanto sollevato dal Tar e dal CSM dovrebbe far riflettere gli organi preposti sulla opportunità di far svolgere quel ruolo ma vi è di più.
Nella giornata di oggi si legge che “Provincia, il concorsone rischia di finire al Tar“ in quanto per chi non ha partecipato alle prove per motivi di salute, viene fissata una nuova data per il 14 marzo ma nel bando non era previsto. Ed ecco pronta la risposta del dott. Conte che, tra l’altro, ritiene “opportuno, se non addirittura legittimo, considerare la possibilità della prova suppletiva, anche se non prevista dal bando, in caso di preselezioni o, come nel caso de quo, a prova unica, stante il permanere di contagi da covid”. La prova suppletiva, quindi, è riservata solo a coloro che siano impossibilitati a partecipare in quanto positivi al Covid-19?
Comunque anche in questo caso il Dr. Conte non si è fatto mancare nulla, infatti dalla lettura della Determinazione DSG n°4 del 04/01/2023 recante “Concorso pubblico per la copertura di n. 4 posti di Istruttore direttivo amministrativo/contabile cat. D, a tempo pieno e indeterminato presso la Provincia di Potenza. Ammissione con riserva ed esclusione dei candidati” si rileva che tra gli ammessi alla procedura concorsuale figura tale: Francesca Conte. Caso di omonimia? Potrebbe essere ma se così non fosse? Con Determinazione DSG n°149 del 24/01/2023 il “Dirigente/P.O. delegata: Giovanni Conte” nomina la commissione giudicatrice del concorso de quo e si autonomina Presidente della stessa.
Ebbene, in qualsiasi selezione concorsuale, assume importanza centrale il principio, di rilevanza costituzionale, di imparzialità della commissione esaminatrice, allora, posto che, qualora la candidata sia sua figlia, il Dr. Conte ha l’obbligo di astenersi trattandosi di un caso di incompatibilità espressamente previsto dalla normativa in materia, come Sindaco e cittadino mi chiedo: con quale animo un candidato si presenta alle prove concorsuali sapendo che ci potrebbe essere la figlia del Presidente o altre persone a lui vicine? Che credibilità ha l’ente facendo ricoprire tale ruolo al dr. Conte?
E’ indubbio, infatti, che qualora un componente della commissione concorsuale si trovi in una situazione di incompatibilità prevista dalla legge, ha l’obbligo e dovere di astenersi dal compimento di atti inerenti la procedura stessa ma allo stesso modo, l’amministrazione interessata, valutata l’esistenza dei presupposti predetti, ha l’obbligo di disporre la sostituzione del componente, al fine di evitare che gli atti del procedimento risultino viziati. Franco Gentilesca, sindaco di Ruoti