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Il farmaco per la prostata? “Lo decide la Regione”

14 febbraio 2023 | 17:03
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Il farmaco per la prostata? “Lo decide la Regione”

Il racconto di un paziente lucano dopo un delicato intervento. “Per ottenere il farmaco prescritto dal chirurgo che mi ha operato, ho battuto i pugni sul tavolo della Farmacia territoriale. Ho minacciato una denuncia. La Basilicata non era convenzionata”

Un paziente lucano si sottopone ad un delicato intervento alla prostata, fuori regione. Va tutto bene. Il chirurgo gli prescrive un piano farmacologico che prevede due specifici farmaci da assumere per diversi mesi. L’uomo a qual punto si presenta in farmacia, a Potenza. Ma l’iter è lungo e articolato. “Non abbiamo il farmaco prescritto – gli dice il farmacista – non è previsto tra i farmaci convenzionati della Regione Basilicata”. Tentano di rifilargli un equivalente. “Ci vuole la ricetta medica”, gli fanno capire. Non solo. Nella stessa ricetta, il medico di famiglia doveva inserire la dicitura “non sostituibile”, con tanto di codice annesso. Non basta. Sempre dalla farmacia gli spiegano che non essendo convenzionato il farmaco prescrittogli dal chirurgo, l’uomo deve recarsi negli appositi uffici della Farmacia territoriale, che è il luogo dove vengono stoccati i farmaci previsti dal sistema sanitario regionale. E’ qui che il paziente si è decisamente spazientito.

“Ho dovuto battere i pugni sul tavolo perché accettassero di concedermi il diritto al farmaco indicato. Per un diritto ho dovuto alzare la voce e minacciare una denuncia”. Con il “visto” apposto dalla Farmacia territoriale e la ricetta del medico curante recitante codice e scritta “non sostituibile”, l’uomo è riuscito finalmente ad ottenere il farmaco convenzionato, dalla farmacia, in Basilicata. “In Calabria – spiega – mi è stato detto che non c’era bisogno di questa trafila perché esisteva una convenzione tra la Regione e la Casa farmaceutica in questione. E pure è strano, non mi pare che la Sanità calabrese stia messo tanto meglio della nostra”.

Sottotraccia, probabilmente, potrebbe esserci un gioco al risparmio sui farmaci da parte del Committente Regione. “Eppure non solo l’unico ad essermi sottoposto ad un intervento simile in Basilicata – sottolinea – saremo in migliaia. Chissà quanti altri casi simili sono avvenuti e magari chi si è trovato nella mia stessa situazione ha accettato la sottomarca senza accorgersene o magari per non fare storie ha pagato centinaia di euro per ottenere il farmaco in questione”. E ancora: “Non si tratta di essere puntigliosi, ma semplicemente di richiedere ciò che ti è stato prescritto per un determinato piano farmacologico, non può essere mica la Regione Basilicata a decidere il farmaco che devo prendere dopo un intervento alla prostata”. Infine, conclude, “immagino che anche su altre patologie e per altri farmaci accada lo stesso. Semplicemente succede che la persona malata davanti a problemi seri da risolvere non ci faccia caso, salvo poi trovarsi medicinali non del tutto adatti alla cura che deve fare”. In sintesi “bisogna battere i pugni sul tavolo”, per dirla con l’interlocutore, per rivendicare “diritti sacrosanti”. Altrimenti tocca accontentarsi di ciò che ti concede “la Regione Basilicata”.