Cara Elly, il peggio viene ora
Lettera aperta alla nuova segretaria del Pd
Cara Elly,
anche questa volta il popolo sovrano si è espresso. È in parte il popolo degli iscritti Pd e in parte è quello degli orfani della sinistra.
Gli iscritti avevano preferito Bonaccini, evidentemente più rassicurante per gli apparati. Gli elettori e simpatizzanti hanno preferito invece di puntare tutte le carte su di lei. Il perché è presto detto: hai visto mai che il Pd torni ad essere un partito di sinistra? Ma le buone notizie per lei finiscono con la vittoria, il peggio viene ora.
Quelli che con mirabile sintesi furono definiti i ‘cacicchi’, o se preferisce i satrapi del Pd del mezzogiorno, Sicilia esclusa, saranno un osso difficile da spolpare. Emiliano, De Luca sono a fine corsa e lo sanno e venderanno cara la pelle. Nulla hanno da perdere invece i satrapi del Pd lucano. Alcuni già migrati verso il duo ‘sserio’ Calenda e Renzi, come i Pittella’s, e altri che costituiranno un vero ostacolo al cambiamento del Pd lucano come De Filippo. Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io, si fidi della saggezza popolare. Lei è proprio dagli apparati interni e dai satrapi che, non a caso si sono schierati con il tranquillizzante satrapo Bonaccini, che si deve guardare. O li fa ‘fuori’ subito o giorno dopo giorno logoreranno la sua segreteria.
Detto ciò sono problemi suoi e del Pd, ma ora occorrono parole chiare su molti temi. Primo fra tutti il progetto che definire eversivo è poco della Autonomia Differenziata. Tema su cui anche lei, fino alla candidatura, ha balbettato. Esprima con chiarezza la linea del nuovo corso e si schieri con tutta la forza possibile al fianco dei movimenti No AD. Lo faccia ora, prima che sia tardi e non faccia come gli altri che ‘neanche ora ci hanno sentito arrivare’.
Secondo tema: la pace. La posizione espressa fino a ora è inaccettabile, almeno per quello che una volta era il popolo della sinistra. Veda che può fare ma non ceda ai facili slogan e alle semplificazioni. Parole chiare e definitive urgono.
Terzo: la politica sociale. Negli ultimi venti anni le uniche cose di sinistra le ha fatte e proposte il M5S. Parlo del reddito di cittadinanza, della proposta di salario minimo, della lotta alle disuguaglianze e della lotta per il clima, della prevenzione dei danni per i terremoti e delle misure keynesiane come il bonus 110. Anche qui, vedo con piacere che vi siete accodati al M5S nel difendere queste misure. Andiamo avanti e oltre: aboliamo il job act, la Fornero, l’eliminazione dell’articolo 18 e tutte le politiche liberiste fatte dal PD negli ultimi 20 anni e che hanno messo il Paese in ginocchio.
L’avverto: ormai siamo scafati e dovrà essere credibile. Non faccia come ‘io sono Giorgia’ che furbescamente ha capito che per sopravvivere e avere il favore della stampa di sistema deve continuare il solco liberista delle politiche economiche. Mi spiace per lei ma se credibilmente riorienterà a sinistra il Pd in breve scoprirà che la stampa del mainstream la tratterà come una appestata, come Conte. E solo quando accadrà lei ai miei occhi sarà veramente credibile, non prima. Grazie per l’attenzione Pietro De Sarlo