Basilicata, assistenti sociali in stato di agitazione: “Vanno stabilizzati”

14 febbraio 2023 | 10:35
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Basilicata, assistenti sociali in stato di agitazione: “Vanno stabilizzati”

Il segretario della Uil Fpl spiega le ragioni della protesta

Gli assistenti sociali  e gli operatori che hanno maturato il requisito nei vari ambiti della Basilicata vanno stabilizzati senza perdere altro tempo. L’immobilismo della burocrazia rischia di danneggiare sia i lavoratori che i vari Comuni. QUeste le ragioni per cui la Uil Fpl proclama lo stato di agitazione.
Il sindacato in una nota spiega che “da tempo ha inviato diverse note ed ha sollecitato più volte i vari ambiti, ma nulla si muove se non proroghe su proroghe. L’obiettivo è quello di trovare finalmente una soluzione lavorativa per gli assistenti sociali comunali e i vari operatori che da anni lavorano in questi settori. Nei prossimi giorni valuteremo insieme ai lavoratori la messa in campo iniziative più incisive non escludendo le procedure di raffreddamento innanzi al Prefetto perché è veramente diventata una situazione paradossale. La legge di Bilancio 2021 ha stanziato somme strutturali per la stabilizzazione degli assistenti sociali e dei vari operatori, con contributi dai 20 mila ai 40 mila euro l’anno a lavoratore a tempo indeterminato.

Questo-spiega il segretario della Uil Fpl Basilicata, Giuseppe Verrastro- ha offerto l’opportunità più unica che rara di procedere alle assunzioni senza gravare sulle disastrate casse comunali, includendo anche le figure dei rendicontatori. Inoltre entro il 28 febbraio dovranno essere comunicate le tabelle di assunzione di personale a tempo indeterminato. A tal proposito è il caso di ribadire che tali assunzioni sono in deroga ai vincoli di contenimento di spesa del personale, non intaccando, così, la capacità assunzionale dei piani dei fabbisogni, e che le risorse con cui finanziare tali assunzioni sono relative a due diversi fondi distribuiti ai comuni, ovvero quota parte del fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, fondo strutturale soggetto a programmazione triennale, e quota parte del fondo di solidarietà comunale finalizzata al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali comunali, anch’esso strutturale.

Risorse ingenti e derivanti da finanziamenti, ripetiamo, strutturali che sono destinati esclusivamente al potenziamento del servizio sociale attraverso stabilizzazioni del personale precario, nuove assunzioni, miglioramento delle condizioni di lavoro e di sicurezza del personale.
In un contesto normativo alquanto favorevole, ci vuole solo la volontà politica ad accedere a questi finanziamenti per avere servizi sociali comunali di qualità, stabili e con personale stabile. Volontà-conclude Verrastro- che non possiamo immaginare manchi in amministratori che ogni giorno si spendono per il benessere delle loro comunità e che fanno i conti con ristrettezza di bilancio e problemi di tetti sui fabbisogni assunzionali. Per questo è incomprensibile l’atteggiamento dei vari ambiti che non possono e non devono arenarsi nell’immobilismo della burocrazia”.