Aree industriali dismesse, in Basilicata fabbriche da troppo tempo inattive insieme a capannoni e lotti in disuso

14 febbraio 2023 | 16:40
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Aree industriali dismesse, in Basilicata fabbriche da troppo tempo inattive insieme a capannoni e lotti in disuso

Tortorelli (Uil): L’Avviso Pubblico ex Firema riapre vecchie ferite

“La riapertura da oggi dei termini per la presentazione delle candidature a valere sull’Avviso pubblico per la realizzazione del Piano di Reindustrializzazione del sito produttivo inattivo ex “Firema”, nell’area industriale di Tito, non solo riapre una “vecchia ferita” mai rimarginata, ma ci auguriamo possa servire a riaccendere i riflettori sul presente e il futuro delle aree industriali dove persistono fabbriche da troppo tempo inattive insieme a capannoni e lotti in disuso. Non è pensabile continuare ad affrontare l’emergenza, vertenza aziendale per vertenza aziendale, senza un piano autentico di recupero e rilancio produttivo e senza aver definito la strategia di Api-Bas”. E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uil Basilicata Vincenzo Tortorelli per il quale “i tavoli delle vertenze in Regione o ai Ministeri interessati sono diventati una liturgia alla quale non si dà seguito con un disegno organico di industrializzazione anche perché Api-Bas, che pure era stata caricata di grandi aspettative, è sempre un “oggetto misterioso”.

E’ ora che il Governo Regionale si renda conto che Il Paese è entrato nella fase industria 4.0, siamo alla “quarta rivoluzione industriale”, un processo del tutto innovativo, che arriva con una velocità spiazzante nei luoghi di lavoro, sui territori e nelle famiglie. Non possiamo continuare in una difesa dell’industria esistente – continua – che presenta visibili segnali di arretratezza specie per le sfide dei mercati, facendo dell’apparato industriale lucano una sorta di “industria del secolo precedente”. Manca la traduzione degli obiettivi del Pnrr in un vero piano del lavoro – sottolinea ancora Tortorelli – in grado di creare nuova occupazione e nuova capacità produttiva, che dia un’anima allo sviluppo del Sud. E questa è una carenza che dobbiamo recuperare o con il dialogo o con battaglie sindacali più incisive preparandoci alla mobilitazione.

C’è, inoltre, il tema delle politiche industriali che in Basilicata ruotano intorno ai grandi player dell’auto, dell’energia, dell’alimentare e che hanno ovviamente risvolti di politica nazionale. Siamo impegnati perché siano definiti gli asset strategici sui quali puntare e investire per creare uno sviluppo strutturato e duraturo del Paese e della regione. Di qui il nuovo corso avviato dalla Uil attraverso una nuova fase di confronto ed ascolto dei lavoratori e delle persone contestualmente ad una nuova fase di mobilitazione. Siamo certi che così facendo consolideremo il consenso delle lavoratrici, dei lavoratori, ma anche dei cittadini sulle piattaforme sindacali unitarie e indurremo il Governo a valutarne l’efficacia per l’intera economia e per lo sviluppo del Paese, tenendo alto il confronto con la Giunta regionale sinora troppo formale per un atteggiamento voluto dalla stessa Giunta”