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Operaio Stellantis: “Se hai figli e non ci sono altre entrate in famiglia, gli ideali li lasci stare”

16 gennaio 2023 | 17:26
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Operaio Stellantis: “Se hai figli e non ci sono altre entrate in famiglia, gli ideali li lasci stare”

Il lavoratore di Melfi: “Premio di produzione? Lo attendo con ansia. Sarà una boccata d’ossigeno”

E’ lunedì. E Angelo (usiamo un nome di fantasia) si avvia ad una nuova settimana in fabbrica. “Speriamo di fare 5 giornate come quella passata”, confessa un’ora prima di varcare i cancelli di ingresso a S. Nicola di Melfi. Fa sfoggio di un relativo ottimismo, anche perché poco prima che ci incontrassimo gli è arrivato un messaggino con un annuncio. “Ci hanno avvisati che il 2 febbraio si deciderà sull’entità del premio di produzione che ci verrà versato quest’anno”. Misura, questa, prevista da alcuni anni anche per gli operai dell’attuale Stellantis, grazie a battaglie sindacali storiche portate avanti da alcuni rappresentanti dei lavoratori. Ma al di là degli ideali, delle battaglie, oggi c’è un dato: inflazione, rincari energetici e lotta per la sopravvivenza.

“Ho 3 figli e sono monoreddito – sottolinea il lavoratore – E se da 25 anni ho sacrificato metà della mia vita qui, è chiaro che l’ho fatto, come tanti colleghi, per metter sù famiglia. In una terra depressa come la Basilicata non è semplice”. Considerazioni scontate, ma non troppo. “Proprio in questa fase in cui c’è la tendenza a licenziarsi da qui e a ridimensionare il personale da parte dei vertici aziendali – è il suo ragionamento – bisogna essere concreti e guardarsi intorno”. E intorno, rimarca, “non c’è nulla”. Motivo per cui, a suo dire, “vale ancora la pena fare sacrifici, anche se il lavoro è diventato sempre più incerto, altalenante e snervante, dietro quei cancelli”.

Anche Angelo, come altri, ha preso in considerazione l’ipotesi di licenziarsi con incentivo, come previsto da accordi tra sindacati e azienda nel giugno 2021. “Sono ancora giovane, ci ho pensato e ripensato, tante notti insonni – confessa – ma quando ho immaginato le alternative, ho capito che al momento vale la pena inghiottire altri bocconi amari. Se hai figli, e non ci sono altre entrate in famiglia, gli ideali li lasci stare e guardi ai fatti concreti”. E concreto, ai suoi occhi, appare più che mai in questi giorni l’annuncio del premio di produzione.

“Non sono né un capo, né un quadro, ma un semplice operaio che avvita bulloni, quindi anche il premio di produzione che prenderemo quest’anno noi operai semplici non sarà alto, ma sarà pur sempre qualcosa”. Si accontenta Angelo e attende quel 2 febbraio perché è ciò che deve fare per necessità. “Ho i bambini piccoli – ripete per darsi forza – e qui è tutto un arrampicarsi mese per mese, giorno per giorno”. Ancora non si conosce l’entità del premio, né la modalità con cui verrà corrisposto. “Speriamo bene, ho un mutuo da pagare, sono pieno di spese, sarà una boccata di ossigeno”. Non la vede affatto come una elemosina, anzi rilancia: “Con tutti gli utili che ha Stellantis, il premio di produttività è il minimo che può fare per noi operai. Ed è anche poco”.