Matera: non ci sono date per prenotare la visita, utente se la prende con operatrice Cup

15 dicembre 2022 | 14:14
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Matera: non ci sono date per prenotare la visita, utente se la prende con operatrice Cup

I lavoratori denunciano grave episodio: il sistema delle prenotazioni sconta l’inefficienza di una sanità pubblica che a Matera è praticamente allo sfascio

Gli operatori del Centro Unico Prenotazioni dell’Ospedale Madonna delle Grazie, dipendenti di un’azienda privata che gestisce il Cup, denunciano un “grave episodio di violenza e intimidazione” che sarebbe avvenuto questa mattina nei locali del nosocomio materano.

Un utente, -raccontano in una nota- recatosi per il secondo giorno al Cup per prenotare una visita medica con livello di priorità B, non avendo trovato una data disponibile, si è scagliato fisicamente contro il vetro dello sportello, imprecando. L’operatrice gli ha spiegato che non dipendeva da loro l’indisponibilità di una data per la prenotazione, ma l’utente ha continuato a minacciare pesantemente la collega, prendendo a pugni il vetro e costringendo la Vigilanza a intervenire. L’operatrice coinvolta si è sentita male, accusando un picco di pressione, ed è stata portata al Pronto Soccorso con una prognosi di tre giorni. Subito dopo sono arrivati anche i Carabinieri, chiedendo se si volesse sporgere denuncia”.

Gli operatori del Cup intendono denunciare a mezzo stampa all’opinione pubblica e, soprattutto, alle istituzioni che hanno realmente la responsabilità di gestire un servizio sanitario sempre più inefficiente, che il clima di intimidazione e, adesso, anche di violenza fisica e psicologica cui sono sottoposti tutti i giorni non è più sostenibile per coloro che svolgono il proprio lavoro con serietà e pazienza.

Tanto più se -concludono- a prescindere dalle intemperanze esecrabili e dai comportamenti condannabili di utenti che non sono comunque giustificabili – il sistema delle prenotazioni sconta l’inefficienza di una sanità pubblica che a Matera è praticamente allo sfascio. Episodi del genere ormai sono sempre più frequenti e i lavoratori chiedono di essere tutelati e di poter svolgere il proprio lavoro con serenità”.

«L’aggressione avvenuta questa mattina al centro unico di prenotazione dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera è solo l’ultimo episodio di una lunga catena di intimidazioni e violenze fisiche e psicologiche a danno degli operatori della sanità lucana che sarebbe riduttivo circoscrivere a mera questione di ordine pubblico». È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Fp Basilicata Pino Bollettino secondo cui «tali episodi sono anche il frutto della cattiva gestione politica di un sistema sanitario al collasso. La politica dei tagli ha lasciato macerie gestionali che oggi vengono scaricate sulle spalle dei lavoratori. Le lunghe liste di attesa sono il sintomo di una sanità che non è più in grado di prendersi cura delle persone quando emerge il bisogno. Se a questo aggiungiamo che sempre più famiglie rinunciano alle cure per l’impossibilità materiale di accedere al servizio pubblico e per quella economica di ricorrere alla sanità privata – osserva ancora Bollettino – ne deriva un quadro che è diventato francamente insostenibile. Sul tavolo ci sono le proposte del sindacato confederale per una vera svolta nella gestione della politica sanitaria. Alla Giunta regionale diciamo che è il momento di dimostrare con i fatti concreti la volontà di riformare la sanità regionale rimettendo al centro le persone e i territori».

L’aggressione di una operatrice del Centro di prenotazione unica (Cup), in servizio presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, ad opera di un utente, che non è riuscito ad ottenere la prenotazione di una visita medica in tempi brevi, è un episodio grave che espone i lavoratori addetti ai servizi del Cup per una situazione ben nota che riguarda le liste di attesa. In sostanza le responsabilità politico-amministrative per l’incapacità ad avviare a soluzione i forti disagi per le liste di attesa si scaricano su addetti ai servizi per la sanità. Tutto questo non è tollerabile. Del resto non è casuale che in contemporanea con l’aggressione una delegazione sindacale tra cui Bruno Di Cuia, componente della segreteria regionale Uil, è stata audita in Quarta Commissione ed ha consegnato anche la petizione con la raccolta di 12.603 firme sui problemi dell’emergenza sanitaria materana di cui le liste di attesa sono un aspetto essenziale. E’ la riprova di un impegno che il sindacato porta avanti da tempo e che richiede rapide risposte politiche ed istituzionali raccogliendo le sollecitazioni dei cittadini e dei lavoratori della sanità. Del resto le confederazioni Cgil, Cisl, Uil hanno tenuto nelle scorse settimane a Potenza una manifestazione per chiedere azioni e provvedimenti urgenti della Giunta Regionale per adeguare le prestazioni sanitarie e rispondere ai problemi dei lavoratori del comparto. Le censure arrivate dalla Corte dei Conti Basilicata sulla spesa sanitaria sono l’ulteriore conferma della necessità di una svolta nella gestione dei servizi per la salute dei cittadini e per i lavoratori del SSR.

Solidarietà alla lavoratrice è stata espressa anche dal presidente della Regione, Vito Bardi. “Dobbiamo cambiare molte cose sulla sanità, -ha detto Bardi-il Cup va rivisto e potenziato, aprendo a esperienze e modalità nuove, ma la violenza non è mai giustificabile”.