Maratea, “no alla galleria per Castrocucco, la priorità è riaprire la strada”

16 dicembre 2022 | 12:07
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Maratea, “no alla galleria per Castrocucco, la priorità è riaprire la strada”
La frana di Castrocucco

“Ci batteremo per una cantierizzazione che affronti l’emergenza, nessuno pensi di distruggerci con lavori che già sulla carta superano i sei mesi”

No alla galleria per Castrocucco, la comunità di Maratea ha bisogno di altro, il Sindaco sia con noi, la priorità è riaprire la strada al più presto utilizzando risorse e poteri speciali. Ad affermarlo sono Manuel Chiappetta, portavoce Imprese di pesca Maratea, Biagio Salerno del Consorzio Turistico Maratea e Vincenzo Papaleo del Comitato Cittadino Castrocucco in riferimento alla frana che lo scorso 30 novembre si è staccata dal costone sovrastante la strada statale 18 in località Castrocucco

Non ci faremo portare su discussioni inutili, -aggiungono-oggi pretendiamo che le azioni governative seguano gli indirizzi dettati dall’interesse di Comunità, ci batteremo per una cantierizzazione che affronti l’emergenza, nessuno pensi di distruggerci con lavori che già sulla carta superano i sei mesi .

La cantierizzazione dell’intervento sulla SS18 all’altezza di Acquafredda ci ha consegnato tutte le difficoltà tecniche e soprattutto tutte le ricadute negative sulla nostra fragile economia. Quando chiediamo poteri speciali, chiediamo che vengano impegnate tutte le risorse necessarie per la messa in sicurezza del costone, non possiamo pensare ad altro, l’economia di Maratea non può affrontare una chiusura nel periodo turistico.

La Comunità è pronta a combattere contro ogni ipotesi progettuale che non guardi alla riapertura del tracciato esistente, questa volta chiediamo che qualsiasi idea progettuale venga concertata minuziosamente con la comunità e gli operatori. Non abbiamo mai creduto e mai crederemo che l’unica alternativa possibile sia la perdita di ricchezza paesaggistica in favore di un’opera faraonica che ci farà cadere in un baratro sociale ed economico.

Non commetteremo l’errore di Acquafredda, dove in assenza di concertazione territoriale si è scelto di perseguire una programmazione d’intervento sbagliata, che non risolve il problema, che terrà un cantiere aperto per svariati anni e che a fronte di decine di milioni di euro spesi distruggerà per sempre una ricchezza paesaggistica Nazionale. La frana sulla Lecco Ballabio di qualche giorno fa, ci consegna una triste realtà, spendiamo milioni di euro per bypassare tratti stradali ad alto dissesto non tenendo in considerazione che le criticità idrogeologiche sono diffuse e imprevedibili.

Organizzeremo nei prossimi giorni, tavoli tecnici e sit-in di protesta- concludono Chiappetta, Salerno e Papaleo.