“Disagi gravi” alle Poste di Bernalda, esposto in Procura
Presentato dal Comitato cittadini attivi di Bernalda-Metaponto
Il Comitato Cittadini Attivi di Bernalda e Metaponto ha presentato un esposto alla Repubblica di Matera in cui denuncia i “gravi disagi” che si stanno registrando “da alcune settimane determinati dai lavori di ristrutturazione e potenziamento dell’Ufficio Postale di Bernalda”.
“I cittadini-spiega il presidente del Comitato Donato Fuina- lamentano, in particolare, i lunghissimi tempi di attesa per il protrarsi del ridimensionamento degli sportelli, passati da cinque a due, ed inoltre l’eliminazione del rispettivo servizio Postamat.
Ma la cosiddetta “ciliegina sulla torta” è senz’altro rappresentata dal fatto che, nonostante tutto ciò, vengono tutt’ora privilegiati per l’accesso ai due unici sportelli operativi soprattutto quegli utenti che vi si recano muniti delle cosiddette “prenotazioni on line”, ovvero quella procedura di accesso che permette loro di scavalcare prepotentemente tutti gli altri in attesa di poter entrare.
I numerosi utenti che non possiedono i mezzi tecnologici per l’utilizzo di detti servizi di prenotazione, trattati alla stregua di cittadini di serie “B”, sono così costretti ad ore ed ore di attesa, e vedendosi continuamente scavalcati da utenti di serie “A” nutrono forte scontento soprattutto nei giorni di particolari avversità climatiche.
Nonostante le numerose rimostranze, nonostante la segnalazione inviata dallo scrivente comitato al Sindaco di Bernalda in data 2 dicembre c.a., e nonostante i suggerimenti affinchè Poste Italiane possa formalizzare una convenzione transitoria con i bancomat delle altre banche cittadine per l’esonero delle commissioni addebitate invece agli utenti di Poste Italiane, la situazione non cambia.
Gli unici suggerimenti che la direzione dell’Ufficio Postale di Bernalda rivolge a questi utenti di serie B in attesa è di recarsi, chi può, presso gli uffici postali di Metaponto o Marconia di Pisticci dove, dopo le altre spese sostenute per raggiungere tali sedi distanti non meno di 15 km, capita spesso e volentieri di tornare indietro a mani vuote perché i soldi sono finiti. Si precisa che l’utenza maggiormente colpita e sofferente per tale situazione è quella più fragile, ovvero pensionati, malati, indigenti ed utenti non automuniti.
Pertanto, e alla luce di tutto ciò il Comitato chiede alla Procura di “accertare la legittimità delle procedure in atto attualmente presso la sede di Poste Italiane di Bernalda, anche al fine di prevenire ulteriori esasperazioni che potrebbero sfociare in reazioni spropositate o fuori controllo. Chiede inoltre di accertare la sussistenza di eventuali reati e/o atti e comportamenti delittuosi da parte di Poste Italiane nei confronti di questi utenti, in merito ad una eventuale interruzione o comunque limitazione di pubblico servizio, oltre alle palesi discriminazioni subite da tutti quegli utenti non in possesso delle capacità tecnologiche indispensabili ad usufruire dei servizi di prenotazione on line e dei mezzi per lo spostamento in altre sedi”.