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Così Stellantis toglie lavoro all’Indotto

10 dicembre 2022 | 16:17
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Così Stellantis toglie lavoro all’Indotto
Una nuova area di lavoro per l'internalizzazione

Si chiamano internalizzazioni e lunedì al via un primo step a Melfi. “I sindacati? Evidentemente gli conviene non alzare la voce”, attacca un operaio

Parte di lavorazioni che con molte probabilità venivano realizzate dalle aziende dell’Indotto di S. Nicola, da lunedì prossimo saranno sequenziate direttamente all’interno dello stabilimento Stellantis. Accadrà, col primo “step”, lunedì prossimo, e col secondo, a partire da lunedì 19 dicembre. E sarebbe stata già preparata l’area delle lavorazioni (in foto). Sarebbero 65 metri, col rischio di “sovraccaricare” gli operai Stellantis che se ne dovranno occupare. Il tutto rientra nel piano di ‘internalizzazione’ col quale la multinazionale già dall’estate scorsa tende a risparmiare facendo leva sulla propria manodopera piuttosto che affidare commesse a terzi.

LA “GUERRA” TRA POVERI “E’ estremamente pericoloso ciò che sta accadendo già da questa estate”, mette in guardia un lavoratore di S. Nicola di Melfi. “Alla Logistica e in altri stabilimenti dell’Indotto ci sono problemi seri che riguardano il futuro – prosegue – mentre Stellantis, che è la fabbrica dove personalmente lavoro, tende a portare sequenziamenti e altre lavorazioni al proprio interno sfruttando noi all’osso”. Una sorta di “doppio” binario. Tutto il lavoro dentro, solo briciole nei grandi capannoni dell’area industriale che fanno da satellite. Tra qualche anno, azzarda il lavoratore, “ci troveremo a fare la guerra tra di noi, tra colleghi. Tra chi è dentro e chi ormai fuori dall’automotive di Melfi”.

“I SINDACATI? UNA VOLTA C’ERA ALMENO FIOM, MA OGGI…” Da una parte Stellantis, che è una multinazionale e ha i suoi interessi nel profitto, dall’altra, però, c’è il nodo dei sindacati, sempre più “impalpabili” e visti con sospetto in quest’area. “Di che cosa vogliamo parlare – si scalda il lavoratore – l’anno sorso hanno firmato insieme all’azienda un accordo sul futuro e lì c’erano già tutti i segni di una totale obbedienza ai voleri della multinazionale”. Dopo, a suo avviso, è stata solo cronaca di un film già scritto. “Taglio di una linea, licenziamenti con incentivo e lento smantellamento, con il sì anche della Fiom”.

“FIAT E INDOTTO ERANO STESSA ANIMA” Nel frattempo i segnali di un primo smantellamento, almeno di uno smottamento del terreno industriale, a Melfi, sono già evidenti. Una lenta emorragia partita con gli incentivi all’esodo, ma venuta allo scoperto ancor di più con i grandi problemi dell’Indotto, specie nelle aziende della Logistica. “Un tempo eravamo un’unica anima, lottavamo per gli stessi interessi – osserva il lavoratore – oggi invece anche i sindacati marciano per compartimenti stagni. I diritti dei lavoratori Stellantis da una parte, quelli dei colleghi all’Indotto dall’altra”. E conclude: “Vuol dire che anche loro, quell’esercito di 400 tra segretari e rappresentanti sindacali che operano su S. Nicola hanno interesse a che le cose vadano in questo modo. Forse gli conviene mantenere questo stato di cose, diversamente non riesco a spiegarmi perché non fanno un’unica grande battaglia in difesa di sacrosanti diritti, che appartengono a tutti i lavoratori del comparto Automotive di Melfi”.