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Total, Tempa Rossa: lavoratori sottoposti a “turni massacranti”

5 novembre 2022 | 13:36
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Total, Tempa Rossa: lavoratori sottoposti a “turni massacranti”

Due incidenti si sarebbero verificati per causa dello stress correlato. Perché gli operatori di produzione sono obbligati a fare 12 ore di lavoro anziché 8? Lo chiediamo ai dirigenti in seguito a nuove segnalazioni giunte in redazione

Continuano ad arrivarci segnalazioni secondo le quali gli operatori di produzione, quelli che dovrebbero intervenire in casi di incidente o emergenze, lavorano 12 ore anziché 8 ore. Della vicenda ci siamo già occupati nell’aprile scorso, quando chiedevamo spiegazioni ai dirigenti della multinazionale francese e ai sindacati.

Nelle settimane successive ci risultano incontri per definire un accordo con le parti sociali. A giugno di quest’anno la Cisl esce con un comunicato stampa per esprimere contrarietà “a rendere strutturale il ricorso alla giornata lavorativa di 12 ore nel sito di Tempa Rossa”, denunciando rischi sulla sicurezza e sull’occupazione. “Noi non siamo contrari a discutere nel merito questa soluzione, ma non si può certo fare quello che né il contratto né la legge consentono.”

Ebbene, non sappiamo come sia finita la vicenda, pare che un accordo preveda questo andazzo fino al 31 dicembre 2022. Sappiamo però che ancora oggi, lavoratori di produzione fanno turni di 12 ore. Si sarebbero verificati anche un paio di incidenti, magari per causa dello stress e del calo di attenzione derivati dalle turnazioni “massacranti”. Incidenti rimasti sotto la copertura del silenzio.

A questo punto dobbiamo fare alcune domande. Da quanto tempo questi lavoratori non sono sottoposti a test di stress correlato? Sono rispettate tutte le normative di sicurezza sul lavoro? I lavoratori sono impiegati per le mansioni previste dal contratto oppure si salta la regola per “ragioni contingenti” che giustificano l’impiego anche in altre mansioni?

Anziché sottoporre i lavoratori a turni improbabili, perché la Total non assume altro personale per quelle mansioni? Ci risulta che da quelle parti esista un Istituto Tecnico Industriale ad indirizzo chimico frequentato da molti giovani della zona. E ci risulta anche che da quelle parti il tasso di inoccupazione e di disoccupazione sia tra i più alti della Basilicata. Ci risulta anche che quel territorio sia tra i più depredati d’Europa. Fare profitti, anche extra, a spese della sicurezza dei lavoratori e delle popolazioni della zona non ci sembra una buona idea. E neanche ci sembra cha la multinazionale francese sia disposta a “perdere la faccia” su questa storia delle 12 ore. O no?