Stellantis Melfi, la proposta shock: “Prolungare i turni oltre le 8 ore”
Sarebbe questa l’offerta che l’azienda avrebbe fatto ai sindacati in camera caritatis ricevendo il no delle sigle convocate. “Ma intanto lavoriamo sempre peggio, questa settimana faceva freddo la notte e niente riscaldamenti, dicono che ci daranno maglie pesanti in pile”, racconta un operaio
Si procede per continui stop and go alla Stellantis di Melfi. Giornate a “410 auto a turno”, poi fermi improvvisi per mancanza di “un componente”, come è accaduto negli ultimi giorni. La prossima settimana, per la cronaca, le ultime news arrivano dall’Unità Montaggio. Si lavorerà per tre giorni, stando a ciò che è stato sin qui formalizzato, e intanto i sindacati hanno già annunciato, con un messaggino ai lavoratori, che ci sarà un cambio di “saturazione”. Tradotto, per i non addetti, “vuol dire che cambierà qualcosa nelle postazioni e che sicuramente toglieranno qualcuno e ci troveremo a produrre le stesse auto con qualche unità in meno. Di solito i cambi prevedono questo”, chiarisce un lavoratore, che aggiunge: “Ma sempre 410 a turno ne sforneremo, con meno braccia”.
La proposta choc dell’azienda: “Prolungare i turni” Ma c’è una voce che si rincorre nell’ultima settimana. Ed è una voce che sarebbe fuoriuscita da uno degli ultimi incontri tra azienda e sindacati. Mentre nei giorni scorsi vi avevamo parlato di un paventato ‘taglio’ del turno di notte e una produzione su due turni “per risparmiare”, questa volta la richiesta che sarebbe stata mossa dai vertici aziendali ai sindacati per “sondare il terreno” riguarderebbe la possibilità che almeno una parte di lavoratori siano disposti a “prolungare il turno”. Oltre le 8 ore, altre “2 ore aggiuntive, massimo fino a 12”, ci dice il lavoratore con cui siamo entrati in contatto. “Immaginate in quali condizioni potremmo andare oltre le 8 ore. Sarebbe da impazzire”, assicura. Ovviamente, la richiesta sarebbe stata inoltrata “su base volontaria” a chi fosse stato disponibile. Un tentativo che però racconterebbe tanto sulle modalità con cui la proprietà che parla ‘francese’ tratta lavoratori e sottoposti. Un gioco al ribasso dei diritti che spaventa tanto in questa fase di incertezza dell’automotive e di licenziamenti con incentivo.
Il ‘no’ dei sindacati. Sempre stando alle news apprese dalla fonte, i sindacati negli incontri con Stellantis avrebbero detto ‘no’ all’eventualità che col nuovo contratto possano essere previsti “prolungamenti” di turno su base volontaria dei lavoratori. E quindi si sarebbe trattato solo di un modo per “sondare il terreno” da parte della multinazionale. Che si trova pur sempre col coltello dalla parte del manico, potendo usare l’arma delle delocalizzazioni verso realtà e Stati dove il controllo sindacale è praticamente assente. Si pensi solo agli investimenti e agli annunci degli ultimi giorni che riguardano il raddoppio della capacità produttiva dello stabilimento di Kenitra, in Marocco, ma non solo.
Turni di notte al gelo. In ultimo, per restare alle condizioni di lavoro ‘peggiorate’ dopo la fusione in Stellantis, il lavoratore ci racconta un aneddoto dell’ultima settimana che lascia riflettere. “Questa settimana ho fatto la notte – spiega – e soprattutto mercoledì faceva un freddo cane. Nonostante stavamo in movimento sulla linea battevamo i denti e di sicuro non erano accesi i riscaldamenti”. Sempre all’insegna del “risparmio”, inoltre, si vocifera che “quest’inverno saremo dotati di maglie di pile per resistere al freddo”. E poi conclude: “Mi auguro che non sia così e che non dovremo lavorare un inverno al gelo dentro la fabbrica per far risparmiare l’azienda”.